Milleregioni, le voci del territorio

Veltroni ricorda il passato di Radio Rai

Si chiama “RRR, Radio Rai ricorda” il nuovo podcast originale di Radio Rai, ideato e condotto nientemeno che da Walter Veltroni, che in una delle sue periodiche ‘evoluzioni’ si dedica adesso (anche) alla ‘memoria audiovisiva’ di questo Paese, come ha già fatto in Tv, e in specifico si occupa stavolta degli straordinari archivi di Radio Rai, un mondo di emozioni e ricordi storici tutto da scoprire, per chi lo voglia fare. E, anche per tradizioni e quasi ‘obblighi familiari’, è possibile che Veltroni lo possa fare bene. ‘Radio Rai ricorda’ racconterà i principali eventi politici, sociali, sportivi e culturali che, attraverso le trasmissioni radiofoniche e le voci, evocano e rievocano i passaggi fondamentali della storia del nostro Paese, anche in vista del centenario della Radio, che cadrà nel 2024. “Dietro RRR – assicura la Rai – c’è un lungo e proficuo lavoro di ricerca negli archivi audiovisivi che ha portato alla luce voci, sonori, momenti salienti che si pensavano persi, di grande valore storico e forte impatto emotivo. Il progetto, nato in collaborazione con il direttore di Radio Rai Roberto Sergio, è composto di 6 puntate da un’ora ciascuna”. La prima puntata è andata in onda su Rai Radio1 il 2 giugno, Festa della Repubblica, dalle ore 15 alle 16, ed è stata presentata da Simona Sala, direttrice di Rai Radio1 e dei Giornali Radio. Il racconto è partito proprio dall’annuncio del risultato del referendum istituzionale del 2 giugno 1946. Nel corso della prima puntata, disponibile anche sulla pagina dei podcast originali di Rai Radio1 su Raiplay Radio, tra le voci in onda è stato possibile ascoltare quelle di Lev Tolstoj, del Maresciallo Armando Diaz, di Luigi Pirandello, Aldo Fabrizi e di Maria Luisa Boncompagni, la prima storica annunciatrice Rai. ‘RRR, Radio Rai ricorda’ è un progetto di e con Walter Veltroni, con la regia di Alex Messina e la partecipazione di Andrea Borgnino e Elisabetta Malantrucco.

Michetti: dalla Radio alla candidatura al Campidoglio?

Il sito di informazione linkiesta.it ha pubblicato un approfondimento assai interessante dedicato ancora una volta al ruolo peculiare e del tutto specifico delle Radio romane, molte delle quali – si sa – sono note ai più per l’incessante dibattito sui tempi sportivi, anzi calcistici, anzi delle vicende particolari di Roma e Lazio. La tematica non è appunto certo nuova ma, al di là della grande popolarità di queste emittenti, c’è anche un risvolto che è maggiormente di tipo sociale e anche politico, che è venuto alla ribalta soprattutto con l’idea di candidare a sindaco di Roma per il centrodestra un ‘personaggio radiofonico’ come Enrico Michetti (in contrapposizione alla possibile candidatura nientemeno che di Maurizio Gasparri). Al di là dell’esito finale della vicenda, appare davvero specifica questa situazione, che dà modo di riflettere su quale sia l’influenza su un (vasto) pubblico di molte Radio romane e di come sia possibile nella Capitale pensare di passare senza molte difficoltà dal microfono all’impegno pieno a livello politico e persino istituzionale. Fatta questa premessa, vediamo cosa scrive su linkiesta Marco Fattorini: “Solo nella Capitale decine di emittenti riescono a orientare l’opinione pubblica, a spostare voti e a mobilitare le tifoserie calcistiche. Ogni giorno 2 milioni e mezzo di persone ascoltano conduttori seri e demagoghi imbonitori che parlano dei mali della città eterna e rispondono alle telefonate. Per battere Virginia Raggi qualcuno nel centrodestra ha pensato di candidare uno degli speaker più popolari: Enrico Michetti… Avvocato, professore di diritto degli enti locali all’Università di Cassino, direttore della ‘Gazzetta Amministrativa’. Il curriculum di Michetti è un elenco di incarichi e docenze. «Un ottimo professionista», racconta chi ci ha lavorato. «Conosce la macchina amministrativa dei Comuni». Ed è già qualcosa, di questi tempi. Ma soprattutto Michetti è un opinionista radiofonico. Almeno nell’etere della Capitale è un personaggio. Tutte le mattine discetta della qualunque ai microfoni di Radio Radio, una delle emittenti romane più seguite. Covid e Campidoglio, governo e leggi. Commenta l’attualità, spiega in modo semplice, risponde alle telefonate. Alla notizia della sua possibile candidatura, gli ascoltatori hanno fatto festa… Quello delle Radio romane è un mondo tanto influente in città quanto sconosciuto fuori dal Grande Raccordo Anulare. Tutto si mischia. Politica e sport, cronaca e intrattenimento. Molte emittenti trasmettono solo notizie sulle squadre di calcio di Roma e Lazio, 24 ore al giorno. Altre si concentrano sull’informazione. Prima dei social network e più forti dei giornali, le stazioni radiofoniche romane rappresentano una realtà da cui non si può prescindere. Fidelizzazione quasi religiosa e capacità di mobilitazione. Lo sanno gli sportivi, oltre che i politici… Insomma, a Roma le Radio sono una presenza ingombrante, nel bene e nel male. Un mondo variopinto. Tra programmi di approfondimento e sfogatoi, c’è posto per tutti: conduttori seri e demagoghi. Le linee telefoniche sono sempre aperte. Nel corso delle dirette arrivano centinaia di telefonate. Gli ascoltatori inoltrano segnalazioni, commentano i fatti del giorno, si sentono protagonisti. Ogni giorno quasi due milioni e mezzo di romani ascoltano le emittenti capitoline. Quasi sempre in auto. Roma è la seconda città al mondo per ore perse nel traffico. Il tempo per sintonizzarsi non manca. In questo contesto più unico che raro, si è sviluppato un senso di appartenenza sempre più forte per le emittenti che diventano il sottofondo della città. Sui taxi come al bar”. Fattorini fa poi una serie di esempi di personaggi radiofonici romani (non solo Michetti) che sono diventati molto popolari. Fra questi c’è persino un politico di lungo corso come Paolo Cento, ex sottosegretario all’Economia e storico esponente dei Verdi, che attualmente conduce un programma di attualità su Radio Roma Capitale. Cento spiega: «Prima c’erano le sezioni di partito, le associazioni, i comitati di quartiere. Oggi la Radio è l’unico intermediario rimasto tra i cittadini e le istituzioni. Qui le persone manifestano le proprie ragioni, si confrontano e si sfogano». Viene poi citato Luca Casciani, conduttore di ‘Giorno per giorno… cor veleno’, in onda su RTR 99. L’area di riferimento è spesso (ma non sempre) il centrodestra e – si sa – dall’estrema destra arriva anche Mario Corsi, più conosciuto come ‘Marione’, ‘star’ delle Radio sportive romane con la sua ‘Te la dò io Tokyo’. Su Radio Globo tiene invece banco il conduttore del popolare ‘Morning Show’ Roberto Marchetti, che a sua volta ha opinioni molto nette su diversi argomenti. Cento cerca, alla fine dell’articolo, di spiegare il ruolo tutto sommato marginale della sinistra in questa ‘partita radiofonica’ della Capitale: «La sinistra ha troppa supponenza nei confronti delle Radio locali. Ai nostri leader farei fare un po’ di Radio in diretta con le persone. Ascoltando, riuscirebbero a capire gli umori della città».

Un doloroso lutto a Radio Canelli

Si è improvvisamente spento nei giorni scorsi, nella sua casa di Regione Dota, a Canelli, in provincia di Asti, Luciano Bazzano, appena sessant’anni, dipendente comunale, ma soprattutto conosciuto in tutta la Valle Belbo quale dj di Radio Canelli e animatore di centinaia di sagre e serate in tutta l’area. Per anni aveva condotto rubriche di attualità, intrattenimento e musica dai microfoni dell’emittente, per cui la notizia della sua scomparsa ha molto colpito in questa parte del Piemonte. Fisico imponente, sempre sorridente ed affabile, “non si tirava mai indietro quando era il caso di aiutare qualcuno – ha ricordato Franco “Denny” Campopiano, altra voce storica di Radio Canelli – . Luciano era più che un amico. Con lui abbiamo condiviso momenti belli della nostra passione musicale, con le orchestre e nell’organizzazione di appuntamenti canori. Ho perso un fratello. Mi mancherà”. Cogliamo l’occasione per ricordare per sommi capi la gloriosa storia di Radio Canelli. L’emittente è nata nientemeno che il 23 novembre 1975, quando, da un palazzo del centro di Canelli partirono le prime trasmissioni. “Trasmettevamo quattro ore al giorno in settimana e tutta la giornata nei festivi: musica, ma anche attualità, sport e cultura, per un pubblico di ogni età e provenienza sociale” – ricorda proprio Franco «Denny» Campopiano, definito ‘anima inossidabile dell’emittente canellese’. Alla prima trasmissione c’erano i soci fondatori (oltre a Denny, Franco Murittu, Carlo Quaglia, Angelo Cagnolo, Franco Fabiano, Adriano Traversa e Giancarlo Peisino), ‘assistiti’ dal noto musicista romagnolo Vittorio Borghesi. Fra le rubriche in onda, c’è proprio quella di Campopiano, «Liscio, amore e simpatia» (con un numero di puntate da record). Dall’esperienza di Radio Canelli, nacquero poi altre realtà locali come Radio Valle Belbo (che assorbì la capostipite nel 1992) e Radio Vega. Nel 2009, invece, dalla fusione di Radio Canelli e Radio Monferrato è nata l’attuale Radio Canelli Monferrato.

Furto di apparecchiature di Radio Maria a Montevergine

Ancora, purtroppo, furti in Campania in siti che ospitano apparecchiature di trasmissione di emittenti radiotelevisive. L’ultima notizia in merito, riferita ai giorni scorsi, è arrivata dalla provincia di Avellino, come scrive ottopagine.it: “Ladri in alta quota rubano apparecchiature elettroniche. È successo a Montevergine, sul Monte Partenio. Stavolta è stato preso di mira il casotto dove sono sistemati i ripetitori radio di Radio Maria. Nel corso dell’incursione è stata letteralmente divelta la lamiera, probabilmente con l’ausilio della fiamma ossidrica. I malviventi, una volta entrati nel casotto, hanno prelevato il materiale, si tratta per lo più di ripetitori radiofonici, di ingente valore. Un furto che allarma e addolora anche la comunità benedettina del Santuario dedicato alla Madonna dal volto nero”. A Radio Maria è andata male, mentre altri, stavolta, sono stati più ‘fortunati’: “Anche su altri casotti dedicati alla conservazione di… ripetitori di altre Radio ed emittenti, sono stati trovati segnali di scasso. Per fortuna i ladri in questo caso non sono riusciti a forzare gli accessi”.

Basilicata: tutti entusiasti per Radio Ruoti

Ci sono emittenti di nascita recente (normalmente non in onda in Fm) che però riescono a farsi notare per ‘personalità’ e spirito di iniziativa. Meglio ancora, poi, se possono fare riferimento a esperienze precedenti a livello radiofonico nello stesso paese in cui hanno sede oggi. È il caso della lucana Radio Ruoti (con sede nell’omonima località), che è riuscita a finire anche nei ‘lanci’ dell’Ansa della Basilicata. Una approfondita disamina di cosa sia Radio Ruoti è stata fornita invece dal periodico on line lucanomagazine.it: “Prima era Radio Ruoti Centrale, poi è stata Radio Dena ed oggi è Radio Ruoti, una Radio Web tanto per stare al passo con i tempi. Una storia radiofonica incredibile così come si evince dai tantissimi vinili che occupano il ‘salotto’ di Radio Ruoti, dove abbiamo incontrato alcuni dei componenti del nutrito organico”. Radio Ruoti ha festeggiato il 22 aprile scorso il suo primo compleanno e conta oggi circa 200 tesserati. Lo hanno annunciato il presidente e il direttore artistico dell’emittente, Domenico Nardiello e Maria De Carlo. Quanto ai ‘tanti collaboratori’ sono una quarantina e danno vita ad altrettanti programmi: c’è musica di ogni genere ma ci sono anche programmi culturali e di approfondimento su tutti i temi d’attualità. Per ciò che riguarda i precedenti, Nardiello, definito ‘anima della Radio’, già nel maggio 1981 era stato fra i promotori della citata Radio Dena, che rimase attiva per ben 10 anni. Interpellato da lucanomagazine, Nardiello ha spiegato qualcosa di più su come sia nata, lo scorso anno, l’attuale Radio Ruoti: “In realtà, già da qualche tempo, i ragazzi mi proponevano di rimettere in piedi la Radio, ma le difficoltà erano tante, per un paio di domeniche avevamo messo su ‘Radio Balcone’, una chat di quartiere dove ci scambiavamo musiche e dediche! Poi arriva Rosario che mi dice: «dobbiamo fare la radio!». All’inizio avevamo pensato di farla in un modo semplicissimo, con un microfono e una telecamera su Facebook, ma lì i diritti d’autore non permettono di pubblicare la canzone per intero e poi non si poteva interagire, cosa per noi importantissima, e quindi abbiamo preso una licenza SIAE”. Confrontando l’attuale emittente con la Radio Dena del passato, emergono alcune differenze, legate al cambiamento dei tempi e all’evoluzione tecnologica, ma restano “l’esperienza, il nostro modo di comunicare, di vivere la Radio, di socializzare. La Radio ci ha portato fuori da Ruoti”. Va ricordato poi come “tramite Radio Dena sono cresciuti culturalmente e musicalmente tutti i ragazzi di Ruoti e quasi tutti sono ‘passati’ per la Radio. Proprio attraverso di essa siamo poi riusciti ad aiutare tanti ragazzi con delle difficoltà, cosa che faremo anche con Radio Ruoti”. Ancora Nardiello: “Noi siamo partiti con l’idea di fare una Radio di qualità, con programmi culturali di un certo livello. Ci stiamo impegnando nel produrre qualità radiofonica e Fernando (il direttore artistico di Radio Ruoti; N.d.R.) ed io stiamo mettendo a disposizione dei ragazzi la nostra esperienza radiofonica. Già con Radio Dena avevamo raggiunto un buon livello, d’altronde il nostro riferimento era Radio Deejay di Claudio Cecchetto. A proposito del cambiamento della Radio, sicuramente oggi si cerca di bilanciare la musica con il parlato e il nostro obiettivo è di raggiungere quell’equilibrio”.

I vent’anni di ‘Clubbing’ di Radio Duemila di Lucca

La Nazione – edizione di Lucca ha dedicato una sua nota a un programma dell’emittente locale Radio Duemila che ha raggiunto una soglia prestigiosa: quella dei vent’anni di vita. Si tratta di ‘Clubbing’, in onda nel corso del week-end. Vediamo qualcosa di più: “Venti anni e non sentirli. Venti anni scanditi di musica dal beat incalzante, dal ritmo irrefrenabile, dalla energia incontenibile. Sono i 20 anni di ‘Clubbing’, la trasmissione serale del week-end di Radio Duemila dedicata alla musica dance elettronica che corrispondono ai 20 anni di presenza di Luca Maffei dj nella storica emittente radiofonica toscana. Tutto ha avuto inizio sabato 26 maggio 2001 quando dai mitici studi di Borgo Giannotti a Lucca partirono le prime note delle sequenze mixate da Luca Maffei insieme ai colleghi Antonio Pocai e Luca Bacchetti”. E non è certo finita qui: “Ci sono altre trasmissioni di successo, da ‘Suite 90’ all’estivo ‘Summer Dance Party’, fino alla recente ‘Dance Chart’, in onda il sabato pomeriggio, ideate e realizzate dallo stesso Maffei, che insieme ai componenti della crew ‘House Freakers’ ha realizzato il nuovo single dance ‘Live free’, che ha tutte le carte in regola per diventare uno dei successi di questa estate”. L’appuntamento con ‘Clubbing’ è comunque fissato sempre su Radio Duemila (92.2 e 99.2 MHz) nelle serate del week-end; nel frattempo è andato in onda uno speciale della durata di sei ore per festeggiare i venti anni della trasmissione.

Logozzo confermato presidente di Radio Roccella

L’associazione culturale Radio Tele Roccella, nota in provincia di Reggio Calabria per le sue trasmissioni radiofoniche ma anche per le varie iniziative culturali e di spettacolo, ha reso noto che il 30 maggio scorso si è tenuta l’Assemblea dei Soci per il rinnovo delle cariche. E per la terza volta consecutiva Massimo Logozzo è stato nominato, quasi all’unanimità, alla carica di Presidente, mantenendo inoltre la carica di responsabile marketing. Logozzo ha così commentato l’esito dell’Assemblea: “Ringrazio tutti i Soci per la fiducia datami, questo è il terzo mandato che mi associa a questa bellissima realtà. Un anno in cui si è potuto fare poco, almeno riguardo ad eventi esterni, ma anche un anno particolare per noi, in quanto la nostra associazione compie ben 45 anni. Quarantacinque candeline che spegneremo con due manifestazioni molto importanti questa estate. La prima è ‘Sapori di Blues’, che durerà ben quattro giorni, dal 30 giugno al 3 luglio, un progetto redatto da Radio Roccella ma co-finanziato dalla Regione Calabria con il patrocinio del Comune di Roccella Jonica. La seconda, ormai consolidata, è il Radio Roccella Rock Contest Festival, 4ª edizione, che si terrà il 10 agosto; più che un concerto quest’anno sarà un’esperienza visiva e multimediale straordinaria, di grande impatto emotivo, unica in Calabria. E poi come al solito, essendo la Radio ufficiale, seguiremo il 41° Roccella Jazz Festival”. Sono stati inoltre confermati nel Consiglio Direttivo di Radio Roccella: il vicepresidente Maurizio Cursaro come responsabile dirette esterne; il segretario Pino Gemelli, già responsabile musicale; il Consigliere Mimmo Grollino, già responsabile della programmazione; il Consigliere Ilario Fantò, già responsabile strutture. All’esterno del Direttivo ci sono infine Pietro Commisso, Domenico Lombardo e Domenico Frascà.

Mauro Roffi
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