MilleRegioni, le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)
Si rinnova l’appuntamento con Mauro Roffi e le notizie di ‘MilleRegioni’.
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- La Tv vince in tempi di lockdown, le Tv locali crescono
Questa settimana, dopo aver parlato nei giorni scorsi della grande forza del mezzo radiofonico, anche grazie alla parziale ‘conquista’ di quello televisivo (come certificato dal Censis), ci occupiamo proprio di Tv, un mezzo che a sua volta è stato prezioso e molto seguito in tempi di pandemia.
La Televisione, sulla base di una ricerca dell’Ufficio Studi di Confindustria Radio Tv in collaborazione con Auditel, ha fatto registrare nel 2020 una decisa inversione di tendenza in termini di ascolti, dopo la lenta contrazione degli ultimi 10 anni, a seguito proprio dello scoppio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
L’ascolto medio (AMR) su base annuale è cresciuto nell’intera giornata dell’11,4% nel 2020 (rispetto al 2019), attestandosi a 11,1 milioni di spettatori circa (25,1 milioni nel prime-time, con un aumento del 9,3%). L’incremento è stato sostenuto principalmente dall’aumento del tempo di visione (ATV) che, con + 29 minuti, è arrivato a 273 minuti al giorno.
Sempre l’ascolto medio ha mostrato un’importante crescita nelle 24 ore in corrispondenza dei primi giorni di emergenza nazionale, un anno fa. L’incremento maggiore si è riscontrato nella 13a settimana (24-30 marzo 2020), con 15,3 milioni di spettatori (+ 49,1% rispetto al 2019). Dopo l’estate i valori hanno iniziato a risalire secondo l’andamento stagionale e con la ripresa della programmazione autunnale si sono stabilizzati negli ultimi due mesi dell’anno (novembre e dicembre).
Nell’anno dell’emergenza pandemica, le Tv generaliste hanno chiuso con uno share del 55,1% (- 1,4 p.p. rispetto al 2019), le specializzate, tra cui Tv8 e Nove, hanno consolidato un 35,9%, sono cresciuti gli altri canali superando la soglia del 9% (tra cui l’emittenza locale, i canali non pubblicati da Auditel e «altro», tra cui presumibilmente i servizi VoD).
Tutti gli editori sono cresciuti in maniera importante in termini di ascolti medi (AMR) nel primo lockdown (fino a raddoppiare rispetto all’anno precedente per alcuni), più contenuto l’aumento nel secondo. Questo risultato è presente anche nel genere ‘Informazione’ con differenti pesi tra il servizio pubblico e gli operatori privati (Rai + 39%, Mediaset + 66,3%, La7 + 42,6%). Tra i canali all-news ha segnato i migliori risultati SkyTg24 (+ 200%).
L’ascolto medio sul totale individui nel primo lockdown è cresciuto del 37% (+ 3,8 milioni) arrivando a 14,4 milioni di spettatori nell’intera giornata (24h). Questo incremento è stato generato per il 37% circa dalla fascia di età compresa tra 45/64 anni (+ 41,2% rispetto al periodo omologo 2019), seguito dalle classi di età più anziane con il 24,1% (e un incremento del 23,3%) e da quella dei giovani adulti (25/44 anni) con il 23,9%.
Nel secondo lockdown il dato è cresciuto del 10,9% (+ 1,2 milioni) arrivando a 11,8 milioni.
In questo quadro, come sottolinea Aeranti-Corallo, nell’anno 2020 sono aumentati in specifico gli ascolti delle Tv locali. Il dato emerge dal confronto delle 145 Tv locali rilevate da Auditel sia per tutto il 2019, sia per tutto il 2020.
In particolare, considerando i contatti netti del giorno medio mensile per le 145 emittenti locali, in 10 mesi (su 12) il 2020 ha totalizzato più ascolti rispetto al corrispondente mese del 2019.
Il positivo dato sugli ascolti delle Tv locali registrato nel 2020 conferma l’impegno dell’emittenza locale nel proprio ruolo di informazione e servizio per il territorio.
- La rivoluzione nel calcio in Tv con i diritti a Dazn
Tanto si è parlato in questo periodo della clamorosa novità nel calcio in Tv con l’assegnazione dei diritti televisivi per le 10 partite del campionato di serie A (a partire della prossima stagione e per tre stagioni) a Dazn per la bella cifra di 840 milioni a stagione. Una parte di questi soldi li dovrebbe mettere Tim, che sarà in qualche modo l’alleato principale della nuova piattaforma sportiva ‘emergente’, che per ora non ha però canali televisivi propri diffusi in forma ‘tradizionale’.
Dazn dovrà quindi riuscire a diffondere in streaming le immagini degli incontri, appoggiandosi anche a Timvision e operando su qualsiasi device (comprese le smart tv, ovviamente), anche se è stata fatta balenare l’opportunità di acquisire almeno un canale Dtt a breve scadenza. Sarà invece spento il canale di Dazn su Sky, ormai inutile, alla fine dell’attuale stagione.
E proprio Sky è, almeno per ora, il grande sconfitto di questa ‘svolta’ nel calcio in Tv, dalle enormi implicazioni per tutto il mondo televisivo, tanto più che la Lega di serie A ha anche rifiutato l’offerta di Sky per tre partite ogni settimana ‘in condivisione con Dazn’. Se ne riparlerà però con un nuovo bando a breve. Intanto è stato concluso un accordo per portare su Sky Q anche Disney+.
Nel frattempo sembra saltata, data l’entità imprevista dell’offerta di Dazn, l’operazione che prevedeva l’ingresso di alcuni fondi (che avrebbero portato denaro fresco) in una società per la gestione dei diritti Tv costituita sempre con la Lega, così come l’operazione ‘canale Tv della stessa Lega Calcio’.
Ma chi c’è dietro Dazn (a parte Tim)? Il gruppo che controlla la piattaforma è Access Industries con il 77%, mentre secondo socio è il colosso giapponese della pubblicità Dentsu.
Il proprietario di Dazn è l’ucraino Len Blavatnik, che però è ormai ‘di fatto americano’, essendosi trasferito negli Stati Uniti molti anni fa (per la precisione, dal 2020 è però cittadino britannico). In questi anni Blavatnik ha costituito un impero in diversi settori, partendo da gas e alluminio e man mano estendendo il raggio delle operazioni in 30 Paesi nei settori della chimica, dell’immobiliare e delle biotecnologie, infine dei media. Viene descritto come uno che ‘non sbaglia un colpo’.
L’ha dimostrato in particolare con un’acquisizione del 2016 che ci interessa più di altre, in quanto è diventato in quell’anno proprietario della Warner Music, che è una delle major discografiche più importanti al mondo (e anche assai redditizia, da qualche anno a questa parte).
Dazn Group è a sua volta in forte sviluppo in vari Paesi, dopo aver superato senza grossi danni il momento difficile della pandemia lo scorso anno.
All’inizio di marzo è stato annunciato l’ingresso di Kevin Mayer nel Cda di Dazn Group, in qualità di Presidente, al posto di John Skipper. Mayer ha ricoperto in precedenza diversi incarichi di prestigio nel gruppo Disney. Skipper, che continuerà a collaborare con Dazn, nell’occasione ha fatto il punto della situazione:
“Ci siamo assicurati per Dazn i diritti di alcuni tra i principali eventi sportivi del mondo, abbiamo aumentato notevolmente il bacino dei nostri utenti, oltre ai profitti, e abbiamo lanciato la nostra piattaforma in oltre 200 territori in tutto il mondo. È il momento ideale per portare l’azienda alla sua prossima fase di crescita”.
“Mentre il mondo dello sport e dei media continua a trasformarsi, il Gruppo Dazn rimane chiave all’interno del portfolio di Access – ha affermato invece, sempre nell’occasione, proprio Len Blavatnik, che di Access Industries è presidente ed è appunto l’investitore di maggioranza del Gruppo Dazn – . Il passaggio da John a Kevin, oltre alla recente riorganizzazione del team esecutivo con i co-CEO James Rushton e Shay Segev, accelererà ulteriormente la crescita dell’azienda”.
- Nasce in Liguria il ‘nuovo canale 17’ Etv – Nstv
Restiamo ancora per un attimo nell’ambito televisivo per segnalare la notizia in controtendenza (rispetto a quanto di negativo segnalato in precedenza) che arriva dalla Liguria. La novità è che sul canale 17 Lcn della Liguria è partita quella che la stampa locale ha definito “una nuova emittente Tv nell’etere di Genova”, frutto della “fusione editoriale tra la storica Entella Tv di Marco Pinat e la neonata ma già rampante New Signal del giovanissimo Andrea Mazza, forte però già di una lunga esperienza come tecnico Rai e Mediaset”.
Cosa è successo? Il repentino sviluppo della nuova Tv è avvenuto dopo un incontro tra i due editori, Marco Pinat e Andrea Mazza, favorito dal giornalista Franco Ricciardi.
“Entella Tv in accordo con New Signal di Andrea Mazza – ha spiegato Pinat – ha stretto una collaborazione tecnico/editoriale per la diffusione sull’intero territorio della regione Liguria sul canale (LCN) 17. Quindi, nei territori che non ricevevano il segnale, le tv in automatico hanno rifatto la sintonia e sul numero 17 ora si vede il segnale con i 2 loghi e un palinsesto con produzioni di entrambe; chi non lo vedesse ancora deve lanciare la sintonia automatica”.
New Signal è nata sul web nel 2020 (per poi approdare anche in DTT) e voleva essere già in partenza una Tv interattiva e di alta qualità. Ora con l’accordo di Mazza con Pinat sul 17 ci sarà la nuova Etv – Nstv, mentre il palinsesto storico di Entella Tv si potrà continuare a vedere sul canale 271.
Fra i programmi di punta del canale 17 ci saranno quelli di personaggi noti come Dario Vassallo e Giovanni Giaccone e ‘Belin che Calcio’, un successo Tv creato da Marco Benvenuto e dal già citato Franco Ricciardi.
- Verso una nuova convenzione per le minoranze linguistiche in Val d’Aosta
Il Consiglio Regionale della Valle d’Aosta ha approvato all’unanimità una mozione sulla tutela delle minoranze linguistiche negli spazi radiotelevisivi del servizio pubblico (Rai).
Il testo del provvedimento impegna la Giunta Regionale ad avviare le “opportune interlocuzioni istituzionali con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, in particolare con il Dipartimento per l’informazione e l’editoria, finalizzate alla proposta di predisporre una nuova convenzione ad hoc per la Regione Valle d’Aosta”.
Scopo dell’iniziativa è prevedere “un monte ore adeguato alla tutela delle minoranze linguistiche nel suo più ampio significato, incentivando l’utilizzo di nuove tecnologie, nonché l’autoproduzione di trasmissioni radiofoniche e televisive di qualità”.
È prevista anche la costituzione di uno specifico gruppo di lavoro, composto da Consiglio Regionale, Giunta e Corecom, che dovrà riferire sull’esito delle interlocuzioni istituzionali di cui sopra.
- Liguria: parte con Radio 88 l’avventura di Giusy Di Martino
Da poco più di un mese ha iniziato le sue trasmissioni in Fm una nuova emittente radiofonica ligure, Radio 88 di Sanremo, come ben sanno i lettori di questo periodico.
Ma su Radio 88 abbiamo trovato ulteriori interessanti notizie sul periodico locale rivieratime.news. Innanzitutto la Radio è stata voluta principalmente da Giusy Di Martino, nota speaker con un passato da doppiatrice ed esperienze maturate anche fuori dai confini regionali.
“Per me è un sogno che si realizza, un progetto che si è concretizzato dopo tanti mesi, in realtà il progetto di un intero gruppo di persone che sono sempre state unite verso il raggiungimento dell’obiettivo – ha detto Giusy al periodico on line ligure – . Il momento di far partire il progetto Radio 88 è praticamente coinciso con l’inizio della pandemia e in molti mi hanno detto ‘sei pazza ad imbarcarti in una cosa così di questi tempi’. Ma chi mi conosce sa che sono una che non molla facilmente”.
Il racconto di Giusy Di Martino prosegue: “Il mio amore per questo mezzo è iniziato con Radio National 102, guidata dal compianto Alberto Serini che era come un papà per i tanti giovani che erano affascinati dalla Radio alla fine degli anni ’70 e che sognavano di fare gli speaker o i deejay. Ricordo di aver iniziato proprio con Donatella Durando, che ancor oggi è qui con me e ‘copre’ tre ore al giorno in diretta, sino all’ora di cena.
Per una ventina d’anni mi sono poi trasferita a Milano, per intraprendere un nuovo percorso professionale che mi incuriosiva, la doppiatrice, un lavoro che ho amato e amo ancora. Ho doppiato molti personaggi ma quello che tutti ricordano è la serie cartoon ‘Sailor Moon’, nella quale doppiavo il personaggio di Sailor Mars”.
“Sono tante le persone che devo ringraziare, a partire da mia madre e mia figlia e dal mio compagno Walter, che ha creduto veramente molto in questa Radio e mi affianca in questa avventura. E tra tutti gli altri merita una menzione speciale Fabio De Matteis, che mi ha permesso di realizzare questo sogno lasciandomi un’eredità”.
“Perché il nome Radio 88? Intanto è la frequenza che abbiamo su Sanremo che è 88.8, ma nel tempo sono arrivati dei segnali premonitori ai quali io credo, il numero otto è diventato ricorrente anche nelle ‘banalità quotidiane’. E allora ho detto: vada per Radio 88 e naturalmente abbiamo iniziato l’8 di febbraio”.
“Iniziamo alle sette con la sveglia – conclude Giusy – , poi tocca a me dalle 9 a mezzogiorno, tre ore con rubriche, interviste telefoniche, ospiti in studio. Siamo agli inizi, il nostro è un ‘work-in-progress’ e altre novità sono in arrivo.
Gli ascoltatori stanno reagendo molto bene, credo percepiscano che qui in Radio c’è un gruppo che si conosce bene e si stima, oltre essere piuttosto conosciuto per precedenti esperienze in materia. Riusciamo ad entrare nelle case con educazione, cercando di fare due chiacchiere e di tenere compagnia alle persone, senza essere invadenti”.
- Radioabbonamenti ‘militanti’ fra Onda d’Urto e Onda Rossa
La bresciana Radio Onda d’Urto – che a sua volta conta molto sul sostegno degli ascoltatori – appoggia il nuovo tentativo della romana Onda Rossa di finanziarsi mediante una campagna abbonamenti fra chi la segue fedelmente, magari da tanti anni (vista la storicità di questa antenna capitolina della sinistra ‘antagonista’).
“Radio Onda Rossa, nostra Radio sorella, ha aperto la sua campagna abbonamenti per il 2021 – scrivono i responsabili di Onda d’Urto – . La gestione ordinaria costa almeno 30.000 euro l’anno e sopravvive da 44 anni grazie alle iniziative di autofinanziamento e il contributo militante di compagni e compagne”.
“Negli ultimi tre anni le campagne di Radioabbonamento sono divenute lo strumento principale con cui, senza pubblicità e senza padroni, ci siamo fatte e fatti carico collettivamente della nostra Radio – confermano a Radio Onda Rossa – , una voce collettiva, una redazione aperta senza compensi per chi trasmette. L’obiettivo è trovare 1000 sostenitrici/sostenitori per (almeno) 30 euro l’anno a testa”.
Si entra poi, come è giusto, nel dettaglio della questione:
“30.000€ possono sembrare una cifra enorme. In realtà sono davvero lo stretto indispensabile per mandare avanti una Radio…
Radio Onda Rossa costa almeno 30.000 euro l’anno, eppure riesce da 44 anni a rimanere aperta grazie alla generosità di ‘chi se la sente’ e alle iniziative di autofinanziamento; negli ultimi tre anni le campagne di Radioabbonamento sono divenute lo strumento principale con cui, senza pubblicità e senza padroni, ci siamo fatte e fatti carico collettivamente della nostra Radio, una voce collettiva, una redazione aperta senza compensi per chi trasmette.
In questo momento, anche per Radio Ondarossa la situazione è particolarmente difficile: a causa dell’epidemia di Covid19 sono pochissime le iniziative di autofinanziamento che è possibile organizzare; il sostegno diretto di ascoltatrici e ascoltatori è quindi fondamentale…
Radio Ondarossa vuole continuare a trasmettere in Fm nella zona di Roma e a essere raggiungibile ovunque grazie allo streaming e ai podcast, una voce critica e schierata di cui abbiamo bisogno: radioabboniamoci!”.
- Radio Veneto Uno sempre più in difficoltà
Si fa sempre più difficile la situazione di Radio Veneto Uno, la nota emittente di Treviso, grande promotrice, fra l’altro, di iniziative culturali e musicali su scala locale. Il tutto è però sempre stato subordinato al sostegno finanziario pubblico specifico di cui l’emittente ha goduto per molti anni, mentre oggi questa opportunità sembra proprio venir meno.
Su Treviso Today è apparso l’ennesimo appello del ‘patron’ Roberto Ghizzo, che è sempre combattivo ma anche sempre più deluso.
Alla storica emittente trevigiana – scrive il quotidiano on line – è stato “negato… il finanziamento che le permetteva di promuovere informazione e cultura in tutta la Marca. I quattro dipendenti sono destinati a finire in cassa integrazione. Ci sono risorse per proseguire un paio di mesi, poi la Radio chiuderà i battenti”.
«La mia è una battaglia per il rispetto della Costituzione, una battaglia politica e non è solo una questione di soldi: ci tengo ai ragazzi che lavorano con me – dice Ghizzo – . In questo progetto ho messo tutto quello che avevo».
Ci sono vie d’uscita? Sempre secondo Treviso Today “si pensa ad un ricorso al Tar e intanto qualche imprenditore sembra stia facendosi avanti per ridare anima ad una Radio che rappresenta l’anima di Treviso e fucina di tanti giornalisti e personalità che qui sono maturate e cresciute”.
Anche il sindaco di Treviso Mario Conte non ha fatto mancare il suo appoggio.
- I Jalisse sulle Radio e Tv del circuito REA
È in onda ogni giovedì a partire dallo scorso 18 marzo sulle Radio e Tv del circuito dell’associazione REA, per cinque puntate, “SAnREMO a casa Jalisse”, con i non certo dimenticati Jalisse, ovvero Alessandra Drusian e Fabio Ricci.
A fare compagnia al pubblico ci sono alcune delle canzoni più belle lanciate dal Festival di Sanremo dal 1951 ai nostri giorni, cantate in versione live da artisti noti ed emergenti; in più vengono raccontati vari momenti e diverse curiosità della grande canzone italiana.
Le Tv REA che distribuiscono il programma, con orari a discrezione delle emittenti, secondo le dichiarazioni dei responsabili dell’iniziativa, sono le seguenti: Amica Tv – TVA (Sicilia); Studio 5 (Puglia); Tele Foggia; Tele Ofanto (Puglia); Video M Italia (Puglia); AGTV (Sicilia); TVB Studio 85 (Emilia-Romagna); Lab Tv (Molise/Campania); Antenna Tre (Campania); Tele Sud (Basilicata/Puglia); Rtm Tv (Puglia); Antenna 3 (Toscana); Lombardia Tv (Lombardia/Piemonte); Linea Uno (Toscana); Video Tolentino (Marche); Telemare – Rat Sloga (Friuli-Venezia Giulia); Telestudio 98 (Sicilia); Telemia (Calabria); Open Tv (Campania); Tele Molise; Napoli Tivù (Campania/Molise); Telecampione canale 75 (copertura nazionale).
Il format è distribuito anche alle varie Radio del circuito REA e si affianca all’altro programma ‘Localitour d’Autore by Jalisse’ (anche questo condotto dal duo), mentre sui social saranno disponibili le chiacchierate con ‘Casa e Bottega Jalisse’, con la promozione dell’album ‘Voglio emozionarmi ancora’. Partner ufficiale del tutto è la Cooperativa Esibirsi.
- Vercelli: la scomparsa di Franco Torchio
Lutto in Piemonte nel campo radiofonico. Lo scrive nelle sue pagine di Vercelli il quotidiano ‘La Stampa’: se n’è andata “una voce storica di Radio City: è morto all’ospedale di Novara dove era ricoverato da qualche giorno per un’emorragia celebrale, Franco Torchio. Aveva settant’anni.
Appassionato di musica, era stato una delle primissime voci dell’emittente vercellese, fondata nel 1975 da Mimmo Catricalà. «La sua passione era la musica – ricorda Claudio Cagnoni, amico e collega ai tempi di Radio City – . Conduceva trasmissioni dedicate alle classifiche e ai più grandi successi del momento. Era stato anche dj allo Scotch Club di Porta Casale. Se ne va un pezzo di noi»”.