MilleRegioni, le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)

L’appuntamento settimanale con MilleRegioni torna puntuale come ogni sabato.

Le ultime notizie, da tutta Italia, sono a cura come sempre di Mauro Roffi.

  • L’Agcom indaga anche sull’informazione locale

Torniamo sulla pubblicazione da parte dell’Agcom degli esiti della prima fase della consultazione pubblica attivata di recente sul sistema italiano dell’informazione, tema che abbiamo già affrontato la settimana scorsa.

Questa volta approfondiamo i problemi dell’informazione locale, argomento esaminato in una delle otto aree tematiche individuate nel documento di avvio della consultazione Agcom.

Lo stato di crisi anche dell’informazione locale sembra evidente ed è particolarmente significativa, in senso negativo, se si considera che qualcosa come l’86% dei cittadini italiani domanda e si informa abitualmente sui fatti locali attraverso canali televisivi, emittenti radiofoniche, quotidiani o servizi online, seppure con una accentuata disomogeneità tra le diverse aree del Paese.

Premesso che i giornali locali sono la voce diretta dei cittadini, espressione della comunità territoriale e luogo privilegiato di coesione sociale e di incontro e confronto tra amministratori e amministrati, la FIEG sottolinea che molte testate provinciali e regionali sono a rischio di chiusura e tutte sono investite da un pesante e crescente squilibrio tra costi e ricavi, in grado di comprometterne la sostenibilità economica. Questo aggrava una criticità già evidenziata nel 2018 dalla stessa Autorità, quando si era rilevata una riduzione nel numero di voci informative indipendenti esistenti in molti contesti locali.

I media di un determinato territorio richiedono una capacità di relazione che va oltre il semplice trattare i fatti e le notizie. Ciò è possibile, a parere di alcuni dei partecipanti alla consultazione, solo con strutture editoriali che abbiano un minimo di organico e organizzazione, ragion per cui si evidenzia un’evidente difficoltà nella sostenibilità delle testate di dimensioni iperlocali.

Sotto il profilo della stampa, ciò è tanto più grave, secondo FIEG, se si considera che la diffusione dei quotidiani locali rappresenta il 45% della diffusione totale della stampa in Italia e costituisce una preziosa risorsa di qualità e di pluralismo dell’informazione. In tale contesto, talune scelte normative, quali la consegna della corrispondenza a giorni alterni, sommata alla crisi economica dei contesti locali che ha messo in ginocchio raccolta pubblicitaria e distribuzione, hanno ingigantito i problemi, aggravando la crisi, profonda e strutturale, che percorre i mezzi tradizionali, che rischiano di non essere più presenti in importanti aree del Paese.

Tutti gli editori (FIEG, USPI, ANSO, Aeranti-Corallo) concordano pertanto sulla necessità di un sostegno pubblico all’informazione locale. In tal senso, si sottolinea la necessità che la stessa regolamentazione di settore valorizzi la presenza dei lavoratori giornalisti quale parametro essenziale per l’accesso ad agevolazioni e contributi pubblici.

Anche le associazioni dei giornalisti (FNSI) auspicano interventi mirati di sostegno all’informazione locale, considerando la stampa di territorio come il più efficace strumento di contrasto all’informazione non professionale. Ciò dovrebbe essere necessariamente coadiuvato da una rinnovata coscienza imprenditoriale di produzione informativa locale.

  • Switch-off Tv: proroghe ormai probabili

Si addensano i problemi sulle scadenze ormai vicine relative al ‘secondo switch-off’ della Tv digitale di cui abbiamo già parlato qualche settimana fa e che coinvolge per forza di cose, a vario titolo, anche una buona fetta degli editori radiofonici.

Da una parte c’è una mole di cose ancora da fare assolutamente improba (lasciamo stare tutti i possibili ricorsi): gare per gli operatori di rete solo iniziate e con alcune situazioni specifiche ancor più problematiche (Veneto, Friuli-Venezia Giulia ed Emilia-Romagna, mentre le aree ‘di secondo livello’ sembrano interessare a pochi), selezioni per le emittenti (i famosi FSMA) da collocare utilmente in graduatoria (o meno, ovviamente) nelle 18 aree tecniche previste tutte da fare e la necessità infine di provvedere al più presto anche all’assegnazione delle numerazioni Lcn alle Tv locali secondo le nuove regole in via di definizione.

La principale difficoltà è che il calendario originariamente previsto indicava per le due Aree in cui è compreso il Nord Italia un periodo di passaggio alla ‘nuova Tv digitale’ compreso tra il 1° settembre 2021 e il 31 dicembre; a seguire doveva avvenire lo switch-off di Centro e Sud Italia, ma con la data-limite definitiva del 30 giugno 2022 per fare tutto e permettere poi ai telefonici di partire con il 5G sulle frequenze liberate dalle Tv (chi trasmetteva sulle frequenze che passano alle tlc, naturalmente, non può poi essere penalizzato più degli altri).

Non bastasse, era prevista per le Tv locali del Nord (le prime coinvolte nello switch-off, come detto) una fase di passaggio da settembre in poi e fino al 30 giugno 2022 in Dvbt/Mpeg4, prima di passare al definitivo Dvbt-2/Hevc.

Nessuno crede più a queste tempistiche, anche per i continui rinvii da parte del MISE, e quel che si va profilando sempre più chiaramente è un rinvio che potrebbe essere di alcuni mesi per le Tv del Nord ma più probabilmente potrebbe portare a un solo switch-off nazionale il 30 giugno dell’anno prossimo (evitando così la fase intermedia in Mpeg4), oppure addirittura a un ulteriore rinvio generale per tutti alla fine del 2022. Ma quest’ultima idea si scontra con le relative scadenze fissate per tutti in sede europea.

Intanto qualcuno si affida alla tecnologia HBB TV (è il caso anche della nazionale Bike Tv, partita in DTT solo l’anno scorso) e inoltre in questi giorni si stanno vedendo gli effetti degli ‘spegnimenti volontari’ di chi nell’ambito locale ha preferito rinunciare spontaneamente a continuare l’attività di operatore di rete (su qualunque frequenza) e magari pure quella di editore televisivo. Nei giorni scorsi abbiamo segnalato su Fm-world il caso della ternana Tele Galileo, prima ancora quello della ligure Teleturchino, ma in Lombardia non è più presente in DTT (anche se continua l’attività on line) anche la storica Tele Sette Laghi e a Torino è stato spento il mux di Quinta Rete (le storiche Telestudio e Quinta Rete si sono ‘sistemate’ su un altro mux).

E per chiudere in tutto ciò è coinvolto anche il Dab radiofonico, che – si sa – aspetta da una vita che le frequenze televisive vengano ‘sistemate’ per trovare finalmente la possibilità di operare pienamente. Forse dovrà aspettare ancora un po’ di più.

  • Il Corecom Sardegna e la ‘nuova Tv digitale’

Si è tenuto a Cagliari, presso il Consiglio Regionale, venerdì 19 marzo, il seminario voluto dal Corecom Sardegna intitolato “Il rilascio della banda a 700 MHz e la nuova Tv digitale”, un passaggio, come abbiamo appena visto, tutt’altro che privo di problemi. Ricordiamo che l’isola, secondo le disposizioni originarie (ora rimesse in discussione), era interessata allo switch-off nel periodo che va dal 1° gennaio al 31 marzo 2022, nell’ambito dell’Area 1, assieme a Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.

All’incontro, coordinato da Stella Locci dello stesso Corecom, hanno preso parte il presidente del Consiglio Regionale Michele Pais, il presidente della Regione Christian Solinas, Giacomo Lasorella, presidente dell’Agcom, il coordinatore nazionale dei Corecom Giacomo De Cillis. Non è mancato l’intervento della presidente del Corecom isolano Luisa Anna Angela (Susi) Ronchi. A seguire è intervenuto anche Franco Siddi, presidente di Confindustria Radio Tv, con il contributo “Il ruolo delle imprese radio-televisive nel nuovo scenario”.

Inoltre, Eva Spina, Direttrice generale per le tecnologie delle comunicazioni e la sicurezza informatica del MISE, e il Direttore del Servizio Agenti Fisici dell’ARPAS Massimo Cappai hanno trattato il tema “Le istituzioni nel processo di rilascio della banda a 700 MHz”. Sul tema “Servizi digitali del futuro” hanno tenuto il loro intervento l’Assessore regionale agli Affari Generali Valeria Satta e il Direttore della Direzione Innovazione e Sicurezza dell’assessorato Riccardo Porcu.

Altro tema ad essere svolto in questo intenso ‘summit’ è stato “La trasformazione del sistema delle imprese a livello territoriale”, sviscerato dal Presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana e dal Vicepresidente dell’Associazione nazionale emittenti locali-presidente di Videolina Carlo Ignazio Fantola.

Maurizio Murroni, docente di Sistemi di telecomunicazioni dell’Università di Cagliari, ha illustrato “le prospettive tecnologiche per l’informazione territoriale”. Infine Bianca Papini, Confindustria Radio Televisioni, ha spiegato “che cosa devono fare gli utenti per il passaggio alla Nuova Tv digitale”. Hanno inoltre partecipato per il Corecom Sardegna anche Alessandro Balzani, Graziano Cesaraccio e Sergio Nuvoli.

(hanno collaborato Pierpaolo e Giuseppe Podda)

  • Sono ‘Inascoltabili’ ma su NSL hanno un bel pubblico…

Continua il viaggio di ‘Roma Today’ nelle Radio romane. Questa volta con un servizio di Francesca Demirgian il quotidiano on line capitolino si è occupato della trasmissione in onda dalle 11 alle 13 su NSL Radio Tv (presente sia in Fm che in Dtt), ovvero ‘Gli inascoltabili’, una trasmissione “divertente, a tratti irriverente e tutt’altro che superficiale che quotidianamente affronta le tematiche calde, passando dalla politica all’attualità, dall’intrattenimento alla musica”.

‘Gli Inascoltabili’, programma che non è nato su NSL (ha ormai cinque anni all’attivo) ma qui, per così dire, ha trovato una buona ‘sistemazione’ dal gennaio 2020, è prodotto da Nicola Caprera che alla conduzione “fa squadra con un ricco e variegato team di speaker” e anche nel dietro le quinte fa affidamento su un team preparato e curioso, sempre attento alle ultime notizie. Molti gli ospiti, diverse le rubriche presenti all’interno della trasmissione e poi ci sono storie, approfondimenti e uno speciale su Roma.

Il nome scelto per il programma (da parte di Caprera) non è naturalmente casuale ed è sostanzialmente ironico (o anche autoironico). Il primo a rispondere alle domande di ‘Roma Today’ per scoprire qualcosa di più sull’appuntamento di NSL è stato Gabriele Ziantoni, che ha evidenziato come ‘Gli Inascoltabili’ si sia affermato nel panorama radiofonico romano (e non solo) per la sua capacità di mischiare bene professionalità, ironia, grinta e passione per la Radio, intrattenendo e al tempo stesso informando.

Fissa la partecipazione di Antonio Del Greco, che Ziantoni definisce “il commissario Scialoja quello vero”: lui ogni giovedì racconta alcune esperienze vissute in prima persona, da via Poma al Canaro della Magliana. Due volte la settimana interviene anche un noto attore di cinema, teatro e Tv ‘prestato alla radio’ in tempi di pandemia: è Blas Roca Rey, che offre il suo contributo “raccontando storie o regalando perle culturali che difficilmente capita di sentire in Radio”.

Tutti i giorni, con l’inviato Jacopo Nassi, ‘Gli Inascoltabili’ va poi a vedere cosa succede sul territorio capitolino, in base alle segnalazioni dei cittadini. Tutti i martedì mattina, invece, la presidente del VII Municipio Monica Lozzi veste a sua volta i panni di conduttrice, parlando direttamente con i romani.

Con Ziantoni e Caprera alla conduzione de ‘Gli Inascoltabili’ c’è anche Elisa Di Iorio, che naturalmente dice la sua anche a ‘Roma Today’: “Il punto di forza de ‘Gli Inascoltabili’ è che questa trasmissione si occupa di tutto a 360 gradi, mettendoci sempre in mezzo il sorriso, anche quando gli argomenti sono spinosi o quando abbiamo politici o personalità illustri in diretta. Cerchiamo di far seguire alla domanda più seria quella più scanzonata, per non risultare pesanti all’ascolto”.

Un valore aggiunto per la trasmissione, sempre secondo Elisa, sono poi gli studi da cui va in onda: “Credo che quelli di NSL siano gli studi più belli di Roma. Ci auguriamo tutti insieme di far crescere la Radio e di diventare una realtà sempre più importante nel panorama laziale e italiano”.

“La forza di questa trasmissione – sottolinea da parte sua Blas Roca Rey – è nel gruppo di persone che la fanno. Tutti coloro che ci lavorano sono molto affiatati, c’è molta stima e c’è un’estrema disponibilità, nel complesso si porta a casa un grande risultato”.

L’importante lavoro di redazione è svolto da Francesca Barbato e Romina Caprera, che si occupano di collegamenti e scalette. E nonostante il suo intenso lavoro dietro le quinte, talvolta succede che Francesca vada anche in diretta, passando anch’essa nel ruolo di conduttrice.

  • Cinisello, Lorenzo Balsamo e Tele Radio International

Succede sempre più spesso che città e cittadine italiane vadano alla ricerca del proprio passato (magari per ‘celebrarlo’ un po’) anche in riferimento al mondo radiofonico e alle ‘glorie’ degli anni d’oro (in genere quelli iniziali) della ‘propria’ emittenza in Fm.

È il caso, fra le altre, di Cinisello Balsamo, che in realtà è un grosso centro vicino a Milano (e a Sesto San Giovanni) e che qualcosa da dire in campo radiofonico (e anche televisivo) sicuramente l’ha avuto, in passato e un po’ anche nel presente.

È stato lo stesso Comune di Cinisello a ricordare in particolare le vicende di Tele Radio International, ‘la prima vera Radio di Cinisello Balsamo’, come riporta Milano Today.

L’emittente nacque 50 anni fa nel sottoscala di via Fucini 8. Era la storia di un sogno diventato realtà grazie alla passione di Lorenzo Balsamo (si noti la predestinazione nel nome), classe 1948, siciliano di nascita e cinisellese di adozione, che portò nel paese le prime trasmissioni sulle frequenze dei 98.6 e degli 88.8 MHz.

Tele Radio International adottò – ricorda Milano Today – “una programmazione musicale a 360° che soddisfaceva la voglia di ballare dei giovani, quella di sognare dei meno giovani e quella di tutti di giocare. In pochissimo tempo diventò una compagna fissa per gli amanti delle dediche e dell’intrattenimento, tanto che i giovani speaker divennero presto i nuovi beniamini locali…

Alle porte di TRI bussarono fan, giovani promesse alla conduzione e potenziali speaker, fino a divenire punto di ritrovo per ascoltatori affezionati, amanti della musica o semplici curiosi. Poi anche il commercio locale si accorse di Tele Radio International e i giovani speaker idearono i primi quiz e giochi a premi. Ci vollero più di tre telefoni e due centralinisti a rinforzo per far fronte alle centinaia di telefonate in arrivo…

E presto le attività locali si unirono e divennero dei veri e propri sponsor, proponendo e finanziando moltissime iniziative”.

Oggi Lorenzo Balsamo ha qualche capello bianco e chilo in più, ma sono rimasti il timbro di voce e la parlantina. La passione per Cinisello l’ha portato, oltre che a rievocare i fasti di Tele Radio International, a raccogliere l’invito dell’Amministrazione contenuto nella lettera “Insieme come allora”, inviata ai cittadini che nel 2020 hanno compiuto i 50 anni di matrimonio.

  • Radio Dara, ‘la voce di Brindisi’

Una finestra sulla pallacanestro nazionale con un’attenzione anche alle tematiche legate alla Federazione e alla Lega e un ‘focus’ sulla realtà di questa disciplina a Brindisi. É l’obiettivo che si pone ‘Punto Basket’, nuovo programma in onda sulle frequenze della pugliese Radio Dara condotto da Marino Petrelli, con la collaborazione della redazione giornalistica della Radio brindisina. L’emittente trasmette sui 90.800 in Fm e in streaming sul sito www.radiodara.it.

Ma proviamo a scoprire qualcosa di più su Radio Dara.

Si chiama, per esteso, “Radio Diffusione Audio Ricerca Aperta” ma qualcuno la identifica più semplicemente come ‘la Radio di don Rocco’.

E in effetti don Rocco Ivone è il papà dell’emittente più antica di Brindisi, che, impavida anche se ormai ‘isolata’, resiste nonostante tutto e trasmette ininterrottamente dal 1980, raccontando le storie della città e i successi sportivi delle squadre di calcio e basket del capoluogo pugliese.

Nel marzo 1991 la città di Brindisi offrì a circa 15mila profughi albanesi una generosa prova di solidarietà. E Radio Dara si rese disponibile con i suoi mezzi per alleviare i disagi dei profughi stessi nella ricerca dei propri congiunti, che si erano persi nell’enorme confusione della stazione marittima brindisina.

Dara si autodefinisce “la voce della città che fa compagnia ai ragazzini che vanno pazzi per le hit del momento, alle casalinghe in cerca di qualche consiglio utile e a chi non può stare senza informazione (i radiogiornali e le rassegne stampa si susseguono tra una trasmissione e l’altra)”.

Una voce nata nei locali del palazzo del seminario, dove ancora ci sono le tracce della presenza della Radio, con il ripetitore che spunta sul terrazzo. Una vicinanza non solo geografica, dal momento che la Radio è espressione dell’ambiente cattolico brindisino.

Dal seminario la Radio è poi approdata al rione S. Angelo. Dapprima in un appartamento di un condominio privato in una stradina che si affaccia sul viale principale, poi nei locali della parrocchia dello “Spirito Santo”, una volta che sono stati ultimati i lavori della chiesa.

“Ora si trova in via Tor Pisana 98, sempre a Brindisi. In questi locali sono cresciuti giovanotti con la passione per la musica, per lo sport ed il giornalismo. È stata una vera e propria scuola di vita che a qualcuno ha portato bene, aprendo la strada al mondo del lavoro”.

Da qualche anno l’emittente è entrata a far parte del circuito nazionale inBlu.

Mauro Roffi