Milleregioni, le voci del territorio

Media in subbuglio nel mondo. Ed è ‘fusione fra giganti’

Settimana di enorme movimento fra i grandi gruppi mediatici mondiali, in subbuglio per cercare di sostenere la sfida che Netflix e anche la lanciatissima Disney fanno un po’ a tutti e di capire quale possa essere il futuro per colossi che finora sembravano ‘intoccabili’ e invece ora si interrogano sulla strada da intraprendere per avere ancora un futuro. La strada, per la verità, sembra essere sempre la stessa: fondersi, crescere ancora, creare nuovi ‘colossi’ che possano dominare la situazione, o almeno provare a reggere le inedite situazioni in atto sul mercato. Una tendenza che in parte è inevitabile, ma che fa anche un po’ paura, perché fra poco potrebbe essere dura parlare ancora di ‘mercato’, in questo come in altri settori. E il campo dei media, si sa, non è neppure paragonabile ad altri, per le evidenti immediate ‘ricadute’ di ogni novità in campo di libertà di espressione e democrazia. L’America – è fatale – è al centro di ogni operazione e qui succede che il colosso delle tlc At&t ci ripensi un’altra volta e separi ancora le sue sorti da WarnerMedia, gruppo che aveva rilevato solo tre anni fa. In sostanza WarnerMedia (sigla cui fanno capo tante cose, da WB a Cnn, da Hbo ai notissimi cartoni animati di Cartoon Network e Boomerang e che in Italia gestisce anche reti come Boing e Cartoonito assieme a Mediaset) viene scorporata da At&t e si fonderà addirittura con Discovery (altro colosso che fa capo a John Malone e alla famiglia Newhouse di Condè Nast), creando una nuova società di dimensione ‘galattiche’ (41 miliardi di dollari di fatturato, la seconda al mondo dopo Disney, che ne vale 65). La nuova società sarà in mano per il 71% all’ex WarnerMedia e per il 29 all’ex Discovery, ma ne sarà a capo l’attuale Ceo di Discovery David Zaslav. A dimostrazione della fase impetuosa di movimento in atto, si apprende poi che Amazon vorrebbe acquisire, per rafforzare Prime Video, un marchio storico (per quanto da tempo non più così ‘brillante’) come Mgm. Che farà Comcast, che solo qualche anno fa aveva acquisito Sky con grandi ambizioni? Che spazio troverà un altro colosso come Cbs/Viacom? Intanto alla ‘periferia dell’impero’, in Europa, non si sta con le mani in mano. Vivendi ha appena fatto pace con Mediaset ma entrambe hanno perso la sfida della possibile acquisizione del gruppo francese di M6, che la tedesca Bertelsmann ha così ceduto al gruppo Bouygues di Tf1, creando anche in Francia un ‘colosso’ forse persino troppo grosso (ai fini antitrust) nel mondo della Tv.

A Sky tre partite del campionato di serie A

Sembra essere finita, stranamente un po’ in sordina, la ‘guerra del pallone’ che ha portato i diritti Tv della nostra serie A a Dazn. Sky aveva intrapreso una dura vertenza legale dagli sviluppi imprevedibili ma sembra ora aver rinunciato alla incerta tenzone in Tribunale dopo che se non altro è riuscita ad aggiudicarsi la serie B e i diritti (non esclusivi, va ricordato) delle tre partite ancora in ballo e sui quali la Lega finora aveva fatto non poche difficoltà. La decisione è arrivata in alcune convulse ore di venerdì 14 maggio, davvero all’ultimo momento, per 87.5 milioni di euro a stagione (e per tre stagioni di durata). La Lega di serie A, alla fine, porta a casa 927,5 milioni all’anno, di cui 840 da Dazn. E poiché sta per concludersi l’ultimo campionato in cui Sky era invece super-protagonista, eravamo davvero agli sgoccioli del tempo massimo a disposizione. Ora si passa agli Europei di calcio, dove ancora Sky potrà far valere le sue carte, mentre le travagliate Olimpiadi giapponesi, come noto, saranno appannaggio di Discovery.

L’intrigante realtà delle ‘Radio di confine’

Un meritevole programma (uno fra i tanti, verrebbe da dire, è non è una frase retorica, stavolta) messo in onda da Radio Techetè della Rai in questo periodo è ‘Radio di Confine’, un documentario di Andrea Borgnino (che è a capo di Radio Techetè) che, in tre parti, racconta come le emittenti radiofoniche con le loro voci e i loro suoni, possano essere un potente strumento di coesione là dove le frontiere invece, segnano comunque una linea di demarcazione. Le prime tre puntate del documentario di Borgnino fotografano il confine orientale del nostro Paese, attraverso le storie di tre diverse realtà radiofoniche. La prima è riferita all’autunno del 1945, quando sulla frequenza dei 1380 KHz, irradiata di nascosto da Venezia, iniziò le sue trasmissioni Radio Venezia Giulia, una delle esperienze più incredibili  della ‘piccola guerra fredda’ adriatica che per decenni oppose l’Italia alla Jugoslavia comunista. È una storia sconosciuta quella di questa emittente clandestina, che, nata per informare gli italiani in Istria, veniva finanziata con i fondi del governo italiano e contrastata sia dagli alleati angloamericani che dalla Jugoslavia. La seconda storia riguarda la Rai di Trieste, una della sedi ‘di frontiera’, dove voci diverse raccontano un territorio unico e complesso, legato a doppio filo con il confine orientale. Nel documentario si ascoltano le voci di chi produce in italiano, sloveno e friulano e ogni giorno usa la Radio per lanciare un ponte tra culture diverse che condividono lo stesso territorio. L’ultima puntata di questa serie, infine, è dedicata a Radio Capodistria, emittente che trasmette dalla Slovenia in italiano e che da sempre ha rappresentato una delle voci radiofoniche più importanti sul confine orientale, ascoltata in tutto il bacino del mare Adriatico. Una voce molto nota, in effetti, ma dalla vita un po’ tormentata e comunque non sempre facile, al pari dell’omonima Televisione.

Sicilia: via libera alle graduatorie per i finanziamenti

Entra nel vivo l’operazione di sostegno al mondo dell’informazione in Sicilia voluto dalla Regione. L’IRFIS, Istituto regionale per il finanziamento alle medie e piccole imprese della Sicilia, ha infatti pubblicato le graduatorie relative all’avviso pubblico del 15 febbraio scorso che ha destinato, tra l’altro, 2,5 milioni di euro (sui 10 complessivi a disposizione) alle emittenti televisive e radiofoniche locali dell’isola. Le graduatorie, oltre che alle emittenti, sono relative ai quotidiani cartacei, alle iniziative editoriali periodiche, alle iniziative editoriali on line, alle agenzie di stampa. 65 sono le emittenti siciliane collocate in posizione ‘utile’ nella graduatoria IRFIS, 7 fra le domande di finanziamento pervenute sono invece state classificate come ‘irricevibili o non ammissibili’.

Palermo: Radio Tivu Azzurra anche in HbbTV a livello nazionale

L’intraprendente stazione palermitana Rta – Radio Tivu Azzurra, oltre a trasmettere, in Tv, sul suo consueto canale regionale, alla numerazione 878 del digitale terrestre, è approdata anche sui canali nazionali del servizio HbbTV, che permette, sui televisori di più recente produzione, di sintonizzare diverse emittenti su uno stesso canale televisivo e a una sola numerazione Lcn. L’emittente radiotelevisiva di Palermo, per la precisione, è presente sul canale nazionale 123 Lcn (quello di Italia Channel, del gruppo modenese Mediatext). Come noto, se appunto si ha una smart tv collegata a internet, pigiando il tasto rosso del telecomando, si accede sul 123 (come su altre numerazioni che si sono dotate di analoga tecnologia) ad una schermata, al cui interno, in questo caso si possono selezionare la visione e l’ascolto di Rta, con tutti gli speaker capitanati da Sasà Taibi, oltre che di altre emittenti (non necessariamente tutte ‘a carattere radiotelevisivo’, ovviamente). “La notizia è trapelata velocemente attraverso i forum del settore radiotelevisivo – ha dichiarato proprio l’editore di Rta Taibi – . Siamo comunque lieti che questo messaggio sia già arrivato agli ascoltatori-spettatori. Siamo contenti che Rta possa essere uno strumento di diffusione degli eventi e delle iniziative della nostra città e di tutta l’isola sul territorio nazionale, promuovendo le bellezze e la cultura e incentivando le attività produttive della nostra terra”. Il gruppo televisivo che gestisce i canali Mediatext.it (166) e Italia Channel (123), da parte sua, ha spiegato di credere molto nella HbbTV, ovvero Hybrid Broadcast Broadband Tv, perché, a suo parere, questa “è la Tv del futuro”. Inoltre questa tecnologia, nella sua versione 2.0.1, “costituisce uno standard aperto e condiviso a livello europeo che sta progressivamente sostituendo il vecchio MHP (Multimedia Home Platform, la piattaforma su cui sono attualmente sviluppati i servizi di interattività televisiva) e si sta diffondendo velocemente in Italia”. E sul canale 123 in HbbTV naturalmente non c’è solo RTA, come si diceva, ma, fra l’altro, c’è anche un’altra emittente siciliana radio-tv dal nome accattivante, Vintage Radio Tv, presente a sua volta anche sul digitale terrestre in Sicilia al canale 882. Vintage si presenta ora ai suoi utenti con un palinsesto nuovo e trasmette quotidianamente videoclip anni ‘70, ‘80 e ‘90 sia di musica italiana che di musica internazionale. E poi, come da nome, spazio al vintage a 360° (strumenti musicali, automobili e molto altro) e ad apposite dirette sul tema. Inoltre, periodicamente vengono trasmessi eventi riguardanti la musica vintage e le numerose associazioni e gruppi specializzati.

La scomparsa di Antonio Grasso, già editore di Radio Città di Pesaro

È morto nei giorni scorsi l’ingegner Antonio Grasso, per circa trent’anni editore e proprietario di Radio Città a Pesaro, l’emittente che aveva l’esclusiva della Scavolini Basket e che per decenni è stata un punto di riferimento per gli appassionati di questo sport, con le voci di Luciano Murgia prima e di Michele Zavagnini poi. Molto seguiti erano anche i notiziari di Radio Città, diretti da Elio Giuliani. “Grasso aveva rilevato Radio Città da Luciano Pagnoni, spostando poi la sede da via Sarah Levi Nathan al Centro Direzionale Benelli – ricorda l’edizione locale de ‘Il Resto del Carlino’ – , dove è rimasta fino alla chiusura. Oltre alla Radio, che ha lanciato tanti conduttori nel mondo dell’etere, Antonio aveva anche un’altra grande passione, la vela. La sua barca – ‘La Mania’ – aveva partecipato a tante edizioni della regata Pesaro-Rovigno sulla rotta dei trabaccoli. L’ingegnere, che aveva fondato l’impresa di costruzioni Sirio, aveva 81 anni. Lascia la moglie Angela e i tre figli Gabriele, Roberta e Davide”.

Altro lutto anche a Taranto

Un lutto radiofonico anche a Taranto. Ne riferisce tarantobuonasera.it: “La vittima… è Gianni Madaro settant’anni, oppure ‘Gianni Gianni’: è infatti così che lo ricordano coloro i quali hanno vissuto appieno i fantastici anni ‘70. Ma procediamo con ordine: Gianni come molti di noi si appassiona e si avvicina sin da giovanissimo alla musica come musicista, cominciando a suonare con Fulvio Carotti, suo grande amico e chitarrista eccellente, appassionandosi in modo particolare al basso. Dopo qualche anno fa il salto, diventando una colonna portante della band denominata ‘Les Double Faces’. Nel 1975 nasce un fenomeno che avrebbe mutato tante cose, interessi artistici di Gianni compresi, e cioè quello delle Radio Libere… La cosa non sfugge all’attenzione di Gianni Madaro, Loris Pepe, Franco Lauria e Mario Lauria i quali… immediatamente mettono in piedi la prima emittente tarantina e cioè Radio Taranto 102.500 MHz nella sua prima sede di via Leonida. L’iniziativa suscita subito tanto entusiasmo… Programmi come ‘Radio Taranto Notte’ e ‘Dischi e Dediche’, condotti entrambi da Gianni Madaro accompagnato dal suo incredibile ‘eco’, diventano istantaneamente dei veri e propri best seller radiofonici”. Bei tempi, ma poi Madaro cambiò genere e cominciò ad occuparsi invece del mondo dell’ottica e dell’optometria. Oltre al lutto per la sua dipartita, triste è anche la circostanza che, pochi giorni dopo Gianni Madaro, è venuta a mancare anche la moglie Elisa.

Babboleo: una speaker che scrive romanzi

Fa piacere la notizia che Paola Servente, nota voce della ligure Radio Babboleo, sia di nuovo in libreria con il suo secondo libro, ‘Il problema è che ti penso’. Ne ha parlato lavocedigenova.it. Si tratta di “un nuovo romanzo rosa che unisce le due passioni dell’autrice: la musica e la scrittura. La storia di Martina e Saverio, due caratteri opposti ma che finiscono per incontrarsi. Dopo ‘Il problema è che mi piaci’, la conduttrice, autrice radiofonica e voce del mattino di Radio Babboleo, Paola Servente, torna in libreria con ‘Il problema è che ti penso’ (Newton Compton Editori). Un nuovo romanzo ‘rosa’ ambientato nel Tigullio, a Rapallo, città in cui vive”. Servente ha una predilezione per le storie romantiche e spiega: “Quando mi metto a scrivere romanzi, la mia ispirazione è sempre per trame ‘rosa’, mentre nei racconti, che non ho ancora pubblicato, parlo di storie di rinascita e che hanno un taglio diverso”. A fare da sottofondo alle trame dei romanzi è la musica che Servente ama molto, e non solo per via della sua professione. Era perciò quasi fatale che la cosa si notasse in tutti i capitoli del suo libro: “Li ho chiamati tutti con un verso della canzone di Claudio Baglioni ‘Mille giorni di me e di te’, che fra l’altro mentre scrivevo il libro avevo anche intervistato in Radio, e questo ha reso ancora più determinante la mia scelta”.

Radio Sirio nel firmamento dell’emittenza locale siciliana

L’emittente siciliana Radio Sirio (con sede a Canicattì) nasce nel 1983. Negli anni ‘80 era semplice mettere in piedi un’emittente radiofonica, bastavano poche attrezzature (un giradischi, un mangianastri, un microfono e magari anche un telefono) e tanta voglia di farsi sentire. L’idea di Radio Sirio partì da un gruppo di giovani che erano soliti riunirsi e partecipare alle attività parrocchiali del convento di S. Spirito, allora retto dai padri francescani. “È una storia – la nostra – molto simile a quella che avete visto nel film ‘Radio Freccia’ – dicono a Radio Sirio – , con l’unica differenza che noi ‘fortunatamente’ siamo ancora qui e facciamo girare dischi da circa 38 anni. Diverse generazioni sono passate dai nostri studi e non ci meravigliamo più quando oggi, davanti al microfono, magari ritroviamo i figli dei nostri ex collaboratori. Tutti hanno dato qualcosa e nessuno è andato via senza ricevere nulla in cambio. ‘Più che una Radio una seconda famiglia….’ – e questo lo dicono in molti”. Nonostante sia sicuramente difficile sopravvivere nel contesto della radiofonia locale, Radio Sirio è riuscita a rimanere competitiva ed è in continua evoluzione. Tanto che a Canicattì non sono in vena di false modestie: “Nel firmamento della radiofonia locale italiana, la nostra è di sicuro una tra le stelle più splendenti”. “Il nome di Radio Sirio è nato una sera d’estate stellata – scrive siciliareporter.com – . Vincenzo Greco, direttore della Radio, mentre chiacchierava con alcuni suoi amici, alzò gli occhi al cielo e, vedendo una stella diversa dalle altre e da lui identificata come la stella Sirio, guardò i suoi amici dicendo: Sirio… Radio Sirio! Da lì in poi partì la Radio più importante di Canicattì, che tuttora allieta le nostre giornate con bella musica italiana e non sui 98 Fm”.

Radio Dreamland: il regno dell’ecospiritualità

Il sito torino.gaiaitalia.com ha raccontato per filo e per segno la realtà di Radio Dreamland, interessante emittente on line torinese che in aprile ha festeggiato il suo primo anno di vita. La ricorrenza è stata festeggiata, per la precisione, lunedì 12 aprile alle 21 in diretta Facebook alla pagina della Radio. Per l’occasione sono intervenuti tutti gli speaker. “L’idea della Web Radio – spiega gaiaitalia – è stata di Giancarlo Barbadoro, giornalista, musicista e poeta scomparso nel 2019. La sede è il magico ecovillaggio di Dreamland nel Parco della Mandria. La Web Radio, che si definisce ‘la voce dell’ecospiritualità’, è gestita da Rosalba Nattero, direttore artistico e anima della Radio, che ha raccolto l’eredità di Barbadoro e ha voluto dare seguito ai suoi progetti. Dice Nattero: ‘Siamo un gruppo di sognatori. Abbiamo un sogno: sogniamo un pianeta dove gli animali non vengano maltrattati, una Terra dove tutte le culture siano rispettate, dove i Popoli indigeni non vengano defraudati delle loro terre sacre. Un pianeta dove la natura sia tutelata e dove le altre specie vengano difese nei loro diritti e nelle loro culture. Un mondo che rispetti Madre Terra e ne colga l’insegnamento’. La Web Radio intende dare voce a chi non l’ha, a cominciare dagli animali, ma estendendo (l’idea) a tutte le culture invisibili che non vengono ascoltate, come i Popoli nativi del pianeta”. Propositi quanto mai impegnativi, come si vede, senza contare la sede nel prestigioso ecovillaggio. In questo primo anno di vita sono molti i personaggi illustri ospitati da Radio Dreamland. Si tratta di esponenti del mondo dello spettacolo, dell’attivismo, della cultura, della scienza e non staremo a citarne qualcuno, per non far torto a nessuno. Ancora Nattero: “La nostra Radio vuole dare spazio a quegli argomenti a cui l’attuale conservatorismo delle idee non dedica attenzione, come ad esempio il fenomeno UFO, l’indagine sulle antiche civiltà scomparse, le medicine tradizionali, l’intelligenza degli animali. Parliamo di meditazione e di spiritualità. Argomenti spesso banalizzati, conoscenze che sono appannaggio di culture invisibili che scorrono parallele alla storia, conservate in sacche che rischiano di estinguersi perché soppiantate dalla cultura maggioritaria”. Rosalba Nattero non è nuova a esperienze mediatiche: giornalista, musicista e scrittrice, ha condotto per 15 anni la trasmissione ‘Nel Segno del Graal’ sulla storica emittente piemontese Radio Flash e tuttora conduce la trasmissione ‘SOS Gaia, il pianeta vivo’ sulla Tv locale torinese Rete 7.

Mauro Roffi
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