Milleregioni, le voci del territorio

Il Prix riparte da Milano

Ci siamo. La nuova edizione milanese anticipata del Prix Italia (già annunciata da questa rubrica nelle scorse settimane) sta per iniziare. La tradizionale manifestazione a carattere internazionale organizzata dalla Rai si terrà dal 14 al 18 giugno appunto a Milano: siamo alla 73° edizione del Prix, che – lo ricordiamo – è un concorso internazionale organizzato dalla Rai per programmi di qualità radio, tv e web. In questa edizione anticipata a giugno (rispetto al solito settembre) ci saranno cinque giorni di anteprime, incontri, dibattiti, in presenza e on line, per ripartire dalla Cultura, al centro di questa nuova edizione, all’insegna del tema “Rebuilding Culture and Entertainment Media’s Role for a New Start”. Una ripartenza che si concretizza già nella Cerimonia di apertura, in programma lunedì 14 giugno alle ore 11 al Teatro alla Scala, luogo simbolo di una delle città che più ha sofferto a causa della pandemia, e alla quale interverrà un gran numero di Autorità, compresi naturalmente il Presidente del Prix Italia Graham Ellis e il Segretario Generale Annalisa Bruchi. Di ottimo auspicio i numeri: 241 programmi in concorso nelle sezioni radio, tv e web, presentati da 56 organismi di 33 Paesi e valutati da 66 giurati, in rappresentanza di 43 broadcaster da 29 Paesi. I Premi Speciali, invece, vengono attribuiti da 10 giurati di 9 Paesi, oltre a 47 giurati studenti universitari. Tra i partecipanti dell’edizione 2021, significativo anche il rientro della principale emittente pubblica della Russia, Russia Television and Radio (Rtr). C’è poi anche Mediaset, membro dal 1996 e assente dal 2015, ora in concorso con 3 programmi televisivi e un giurato. Dopo due anni di pausa, torna a partecipare anche Radio 24 – Il Sole 24 Ore, membro del Prix Italia dal 2010 e vincitore del Concorso Radio, categoria Radio Drama, nel 2011, mentre per il Concorso Tv gareggia per la prima volta la principale emittente pubblica dell’Argentina (RTA). Al di là del concorso, il Prix Italia, si conferma occasione d’incontro tra Paesi, stili e linguaggi e si offre come occasione di confronto per superare la battuta d’arresto che ha colpito la cultura, ponendo l’attenzione sulle strategie per una rinascita di spettacoli teatrali, eventi dal vivo, cinema e festival nel mondo post-pandemico. Ad arricchire la manifestazione i panel su una ricca varietà di temi su cui si confronteranno i massimi esperti del settore: dalle coproduzioni di maggior successo all’analisi dei cambiamenti e delle prospettive per il futuro provocati dal moltiplicarsi dei servizi offerti in streaming. Attesa anche per le anteprime e le proiezioni con autori e registi. Rai Fiction propone l’anteprima di “Sorelle per sempre”, mentre Rai Cinema (ri)presenta ‘Miss Marx’, il noto film di Susanna Nicchiarelli. Come da tradizione, il Prix mette al centro i giovani e dedica un ruolo di primo piano agli studenti delle università del territorio, grazie al protocollo d’intesa firmato da Rai e Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Dei 241 prodotti che le emittenti di tutto il mondo hanno presentato al Prix si è arrivati, in prima battuta, a una short list dei preselezionati. Per ciascuna delle 9 categorie Radio, Tv e Web, sono stati selezionati i 7 prodotti migliori, tra i quali le giurie sceglieranno i vincitori dai 3 finalisti. I broadcaster più ‘apprezzati’, in questo ambito, sono stati la BBC (Regno Unito) con 7 programmi selezionati, poi ARTE (Francia) e ARD (Germania) con 6 programmi ciascuno. Ottimi risultati hanno ottenuto anche DR (Danimarca) con 4 programmi selezionati, CZCR (Rep. Ceca), NPO (Paesi Bassi) e SRG SSR (Svizzera) con 3 programmi ciascuno. Vediamo le opere (e i broadcaster) selezionati nelle ‘categorie radiofoniche’. In “Radio Music” ci sono: Australia – ABC: ‘Solo con J. S. Bach’; Canada – CBC/SRC: ‘Questo non è un podcast su Drake’; Danimarca – DR: ‘Suoni pericolosi’; Germania – ARD: ‘Al momento, vivo da solo…’, Opera radiofonica in nove quadri, su testi di Henri Michaux; Irlanda – RTÉ: ‘La ballata del salvataggio della Stolwijk’; Regno Unito – BBC: ‘Tra le orecchie: la sinfonia sull’innalzamento dei mari’; Rep. Ceca – CZCR: ‘Musica per sirene’. In “Radio Drama”, ecco i selezionati: Austria – ORF: ‘Notti rumorose’; Francia – Arte Radio/Arte France: ‘Sarai un uomo papà’; Francia – Arte Radio/Arte France: ‘Godcast’; Regno Unito – BBC: ‘La vita è una radio al buio’; Rep. Ceca – CZCR: ‘Nel guscio’; Romania – ROR: ‘Scorpion’; Svizzera – SRG SSR: ‘Roll over Beethoven’ (una sitcom sulla vecchia Vienna in nove atti). In “Radio documentary and reportage”, spazio a: Austria – ORF: ‘Benvenuti a Weikendorf’; Francia – Arte Radio/Arte France: ‘L’eco del Bataclan’; Francia – Radio France: ‘Una storia particolare: Fabienne Kabou’; Germania – ARD: ‘Il viaggio senza fine di un cranio umano. La Chiesa e la dominazione coloniale tedesca in Namibia’; Regno Unito – BBC: ‘La ragazzina sottratta – Omnibus, 2a edizione’; Slovenia – RTVSLO: ‘La voce dello sciacallo’; Svezia – Sveriges Radio: ‘L’Estonia – La notte in cui non sono morta’.

I contributi 2020 per le emittenti comunitarie

Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato nei giorni scorsi le graduatorie definitive con i relativi elenchi dei percettori e dei relativi importi delle domande ammesse al contributo per l’anno 2020 per le emittenti televisive locali a carattere comunitario (anche se poi l’8 giugno c’è stata una ‘revisione in autotutela’) e per le emittenti radiofoniche locali a carattere comunitario. Si inizia così un percorso un po’ più celere rispetto al passato per questi adempimenti, pienamente giustificato dalla pesante situazione in cui versano molte emittenti locali dopo il periodo di pandemia. In questi giorni dovrebbe toccare anche alle emittenti commerciali, sempre per il 2020. Le emittenti televisive locali a carattere comunitario ammesse ai contributi 2020 sono 301, le emittenti radiofoniche locali a carattere comunitario ammesse sono invece 320, di cui 75 accedono sia alla quota fissa, sia alla quota variabile del riparto. L’importo della quota fissa è di Euro 3.114,62 per ognuna delle citate Radio locali comunitarie, mentre l’importo della quota variabile va da Euro 85.940,91 a Euro 189,93. Lo stanziamento complessivo ammonta ad Euro 1.993.353,70. Non si tratta però di tutto quello che spetta, come riporta ‘TeleRadioFax’, visto che le cifre “non comprendono, al momento, tutte le risorse previste per l’anno 2020 (non prevedono, infatti, l’extragettito del canone Rai)”. Il tutto sarà quindi oggetto di una successiva ulteriore ripartizione.

Centro Suono: un mondo di Radio

Fra le ‘belle storie radiofoniche’ italiane (che non mancano di certo) c’è sicuramente quella della romana Radio Centro Suono e della famiglia Balducci, che la gestisce con passione e grande apertura a ogni genere del mondo della Radiofonia. Se ne è occupato, come puntualmente segnalatomi da Giampaolo Mirandola, il periodico ‘Di Più Tv’ di Cairo, che ha il merito di pubblicare costantemente una rubrica di Roberto Polisano dedicata alle emittenti radiotelevisive locali italiane, sia che vengano diffuse in Fm che in Tv che on line, a 360° insomma, una scelta meritevole, anche se purtroppo piuttosto isolata. Polisano ha parlato di Radio Centro Suono (e del suo gruppo), con sede in via Prenestina 740 a Roma, con l’editore Romina Balducci. E Romina ha voluto precisare quanto segue: “Io sono nata in questa Radio. Sono la figlia della fondatrice, Anna Maria Albanesi, pioniera della radiofonia italiana negli anni Settanta, un esempio per tante donne. Ancora oggi lavora portando il suo coraggio e la sua vitalità. Sono cresciuta a pane e Radio, prima ascoltando e poi lavorando nella Radio di famiglia. Che è diventata negli anni Ottanta la prima emittente in Italia a trasmettere la black music, diventando famosa in tutto il Paese”. Radio Centro Suono ha dunque una bella storia alle spalle, lunga qualcosa come quaranta anni. Dopo l’epoca della black music, oggi sui ‘mitici’ 101.300 di Roma (e non solo), più Rieti sui 101.400, va in onda “ottima musica, di ogni genere, scelta per suscitare emozioni. Tra tanta musica in palinsesto, le uniche interruzioni sono dedicate all’informazione, con notiziari nazionali, meteo, oroscopo e aggiornamenti puntuali sul traffico”. Ma – si diceva – non è certo tutto qui: infatti, “oltre a Centro Suono, proponiamo altre due emittenti tematiche, Centro Suono Sport e Radio Studio Due. La prima emittente è dedicata al calcio, in particolare alla squadra della Roma, una Radio di intrattenimento e informazione che nel suo staff ha giornalisti, speaker, ex calciatori della squadra giallorossa ed è aperta ai contributi preziosi dei nostri ascoltatori. La seconda è dedicata (invece) alla musica tradizionale romana”. Centro Suono Sport, in onda sui 101.500 in Fm, è la ‘variante’ più nota e di successo del gruppo romano, creato, oltre che da Anna Maria Albanesi, dal padre di Romina, Luigi Balducci, a sua volta ‘nome mitico’ nel mondo della radiofonia capitolina. L’amore di questa famiglia per il mondo della Radio (in assoluto) è tale che c’è apertura, come si diceva, ad ogni tipo di emittente specializzata, soprattutto a livello musicale, e c’è disponibilità ad ogni ‘evoluzione’ a livello tecnologico. Centro Suono è infatti presente sugli smart speaker e ha naturalmente una sua app, mediante la quale si può accedere ad altre Radio tematiche, sempre realizzate dal gruppo. “Le Radio locali come le nostre hanno dimostrato di essere il mezzo più affidabile e vicino alle persone – racconta ancora Romina Balducci – . Durante i mesi più difficili abbiamo ampliato i palinsesti, anche rinunciando a denaro proveniente dalla pubblicità, pur di mantenere un servizio informativo puntale e corretto”. Ma veniamo a Luigi Balducci, di cui abbiamo trovato una interessante biografia, che racconta come abbia iniziato la sua avventura nel mondo della radiofonia romana nei decenni scorsi, buttandosi a capofitto nella sperimentazione tecnica ed artistica delle prime Radio libere a Roma. La sua Radio Centro Suono operò prima sulla frequenza degli 88.300 e poi sui citati 101.300, presto con la sua caratterizzazione ‘black’. Da musica di élite, per tutti gli anni ’80 e ’90, si passò poi alla musica tecno, progressive, house, sperimentando anche il panorama degli eventi, con ‘Centro Suono Rave’. Poi però, dopo aver ‘messo a segno’ vari progetti, come il Giubileo anni 2000, installando un milione di watt in quel di Tor Vergata, Luigi Balducci si è dedicato interamente a un altro progetto radiofonico, sui ‘vicini’ 101.500. È naturalmente Centro Suono Due (‘nu-energy for you’), da subito riconoscibile per la musica pop e dance che metteva in onda. Nel 2005 c’è stata però la seconda definitiva svolta, con la trasformazione in Centro Suono Sport, Radio talk sportiva ancor oggi molto amata dal pubblico romano. Non contento, Balducci, sempre alla ricerca di nuovi progetti, successivamente ha creato RDR, dapprima la Radio Dei Ragazzi interamente dedicata ai giovani tra i 16 ed i 25 anni. Ma in anni più recenti l’ha trasformata in Radio Dance Roma, un’emittente web dedicata alla musica dance, techno, trance, progressive: vi si ebiscono dj locali ed internazionali e vengono promossi eventi a Roma, in Italia, in Europa. E per chiudere torniamo a Radio Centro Suono ‘propriamente detta’. Negli anni l’emittente presente sui 101.3 si è dedicata, come pubblica il suo sito, “ai fenomeni alternativi che attraversavano il panorama musicale: dance, house, acid jazz, chill out, lounge e world music, (è) la Radio che fa ballare più di 30.000 persone al Gay Village con i dj e la musica di Centro Suono Night. Eventi che hanno visto la partecipazione di migliaia di persone con i flash mob e le street parade a piazza del Popolo. Per 10 anni – a partire dall’estate 1996 – Radio Centro Suono lancia ‘Black Planet’, evento ideato e realizzato da Romina Balducci, prima itinerante nelle piú importanti manifestazioni dell’estate romana. Black Planet, in poco tempo, diventa (poi) l’appuntamento romano più ambíto dagli artisti stranieri e dal pubblico amante dell’Hip Hop. L’evento ha reso il Black Planet il locale ‘cool’ punto di riferimento della movida di Testaccio”. Nonostante tutto, però, si cambia ancora e Centro Suono “il 14 febbraio 2010 si trasforma in ‘I love new’: novità, solo novità, nient’altro che novità ‘pop’ della musica italiana e internazionale”. Fino ad oggi, quando lo slogan è invece “I love music’, ovvero “tutta la musica più bella, senza preclusioni di generi o stili, ma caratterizzata da una unica discriminante: l’emozionalità”.

Asti: cordoglio per la morte di Franco Musso

Ancora un lutto ad Asti e provincia, dopo quello di Radio Canelli (vedi la scorsa puntata di questa rubrica). Nei giorni scorsi è morto all’ospedale Cardinal Massaia quello che era definito ‘il re delle radio libere astigiane’, ovvero Franco Musso. Impiegato delle Poste, era stato il fondatore, sia pure molti anni fa (1976), della ‘terza Radio libera d’Italia’ (anche se si sa che su questa ‘priorità’ si discute sempre molto ancor oggi), Radio Asti; assieme a lui c’era un altro ‘pilastro’ di quell’iniziativa, Ugo Dezzani. Musso aveva 85 anni e lascia due figlie, Vera e Silvia. Pioniere della radiodiffusione già come radioamatore, diede vita alla Radio piemontese per raggiungere con musica e informazione quante più persone possibile. Radio Asti andò avanti a lungo e cessò le trasmissioni solo nel 2001, diventando però associazione culturale con una omonima testata giornalistica on line, tuttora esistente.

A Seregno si mette in luce BMradio

“Cambio di look e nuova app per BMradio, la web radio con sede a Seregno – informa il sito brianzolo mbnews.it – . Nei giorni scorsi è stata infatti presentata la nuova grafica che si propone di dare nuovo slancio a un progetto che nei 14 anni dalla sua creazione ha coinvolto oltre 100 speaker volontari che si sono alternati davanti ai microfoni sotto la guida di Diego Rovelli (Senior Content Designer per Tangity, NTT DATA) e Giorgio Bernasconi (Account Director di Spotify Italia)”. In particolare è proprio Bernasconi ad essere alla guida dell’emittente, pienamente soddisfatto dei risultati raggiunti: “L’anno della pandemia ha fatto registrare picchi di ascolto mai visti prima; le opportunità di ascolto si sono moltiplicate e i risultati di accesso ai contenuti prodotti ne sono la dimostrazione: i minuti di ascolto di BMradio nell’ultimo anno sono cresciuti dell’85%!”. Il boom di ascolti ha portato i fondatori della Radio, nata nel 2007 come progetto dell’Associazione culturale Parole & Music, a ‘osare di più’: è stato così deciso di mettere in piedi un rinnovamento complessivo che coinvolgerà non solo il sito web ma anche i contenuti di BMradio.it, con la nuova app e il nuovo logo come segnali di rinnovamento.

Mauro Roffi
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