MilleRegioni, le voci del territorio (a cura di Mauro Roffi)

Torna, come ogni fine settimana, l’appuntamento con MilleRegioni curato da Mauro Roffi.

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  • E la nuova Agcom riesce ad insediarsi

Incredibile ma vero, ci siamo arrivati, dopo un tempo talmente lungo ‘di passaggio’ da sfiorare l’assurdo, dovuto alle lungaggini del mondo della politica e dei partiti, che quando ‘ci si mettono’ ottengono qualunque risultato, anche quelli di cui non è proprio il caso di vantarsi. Parliamo ancora, per capirci, di Agcom, l’Autorità fondamentale per il mondo dei media e dell’emittenza radiotelevisiva, i cui membri dovevano essere rinnovati da ben più di un anno e che invece, al termine di un processo infinito, complici anche il Covid e le vacanze estive, ha visto l’insediamento dei nuovi componenti solo il 2 ottobre scorso.
Il Presidente è dunque Giacomo Lasorella e i Commissari sono Laura Aria, Antonello Giacomelli, Elisa Giomi e Enrico Mandelli, come da ‘decisioni istituzionali’, magari non proprio sollecite, come invece era il caso, data l’importanza e la mole dei problemi da affrontare (si pensi alla questione Mediaset-Vivendi, tuttora irrisolta, per fare un esempio).

Nel suo primo intervento il Presidente Lasorella ha effettivamente sottolineato come questa consiliatura abbia dinanzi a sé grandi responsabilità e grandi sfide, in primo luogo quella di accompagnare e indirizzare, per la propria parte, la trasformazione della società italiana in quella che è stata definita ‘una società matura’ dell’informazione. Un’esigenza resa ancor più impellente dalla pandemia, che ha prodotto la straordinaria accelerazione di tutti i temi connessi alla digitalizzazione, dallo sviluppo e l’efficienza delle reti all’uso delle piattaforme per il lavoro agile, la didattica, l’intrattenimento.

Il Consiglio ha convenuto sull’esigenza di garantire autorevolezza e credibilità ad Agcom attraverso la condivisione del metodo e con il rigore e la trasparenza delle decisioni.

“Uno snodo cruciale – ha aggiunto Lasorella – sarà poi il rapporto con l’Europa e con i vari organismi che riuniscono le Autorità nazionali di regolazione nei diversi settori: il Berec, l’Erga e l’Ergp, oltre che la Commissione Europea”.

  • Due libri che portano alla scoperta della Radio

Parliamo di libri, perché no? Ovviamente di libri che hanno a che fare con il mondo della Radio e bisogna dire che nelle ultime settimane chi eventualmente va in libreria alla ricerca di questo tipo di pubblicazioni ha avuto qualche soddisfazione.

Il primo volume da segnalare si intitola ‘Ascoltatori: le vite di chi ama la radio’ (Add) ed è stato scritto da Susanna Tartaro, che qui raccoglie una decina di incontri ‘fuori dalle onde radio’. Susanna, curatrice di una trasmissione che si basa molto sul rapporto con gli ascoltatori come ‘Fahrenheit’ di Radio3 Rai, rende protagonisti stavolta proprio questi ultimi.

“Cosa significa ascoltare? Ascoltatori… Cos’è un ascoltatore? – si domanda Susanna – . E così sono uscita dalla radio per farmelo spiegare direttamente da loro”. Partendo dalle telefonate ricevute in studio, incuriosita da richieste, messaggi, voci squillanti, l’autrice ha incontrato ‘dal vivo’ dieci ascoltatori.

Sono voci che diventano corpi e una volta tanto è la conduttrice che si mette in ascolto per raccogliere le storie di persone normali, dall’ex campione di rugby al libraio, al reduce dal lager, a chi sceglie di rifugiarsi in campagna. Per qualche minuto l’autrice assume il ruolo di ascoltatore. Cosa spinge quelle persone a sintonizzarsi, come vivono questi momenti, cosa resta nella vita quotidiana: sono interrogativi su cui Susanna Tartaro si interroga in questo insolito libro.

Più intrigante ancora è ‘Suoni nell’etere – 100 anni di musica e radio’, un libro scritto da Simone Fattori  per Vololibero Edizioni, che racconta lo stretto rapporto che da un secolo intercorre appunto tra le radio e la musica.

Numerosi artisti devono molto alle radio e ai conduttori. E, allo stesso modo, dischi e generi musicali hanno decretato il successo di radio e deejay. In ‘Suoni nell’etere’ si indaga proprio su questo e sono inoltre raccolte le storie delle emittenti radiofoniche, delle evoluzioni tecnologiche e legislative, delle voci più celebri e delle canzoni. Tutto in un immenso caleidoscopio che costituisce l’infinita avventura delle radio e della musica.
Il libro contiene interviste esclusive a Renzo Arbore, Claudio Cecchetto e Linus, la prefazione è di Enrico Menduni, la postfazione di Massimo Cotto.

‘Suoni nell’etere’ è strutturato come le trasmissioni radiofoniche, con le sigle, i ‘blocchi’ suddivisi dalle interruzioni pubblicitarie e, naturalmente, la musica. Ogni ‘blocco’ inizia con un QR Code che indirizza a una specifica playlist di You Tube per accompagnare la lettura del libro.

L’autore, Simone Fattori, romano, giornalista e blogger, ha cominciato giovanissimo a frequentare il mondo della radio, prima in veste di conduttore in numerose emittenti locali, poi come collaboratore di Radio 24 e, successivamente, come giornalista e membro di uffici stampa musicali.

  • Passi avanti per la legge di sostegno dell’editoria locale in Val d’Aosta

La Giunta Regionale della Valle d’Aosta ha approvato le disposizioni applicative per la concessione del Bonus a favore dell’editoria locale (deciso sulla base della Legge regionale 8/2020). Le domande potranno essere inoltrate – attraverso la piattaforma web dedicata – da lunedì 12 ottobre a lunedì 26 ottobre.

La misura di sostegno è destinata alle imprese della stampa regionale, quotidiana e periodica, anche online, e alle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali con sede legale e operativa in Valle d’Aosta che hanno subito una riduzione del fatturato o dei corrispettivi, nel periodo compreso tra marzo 2020 e maggio 2020, di almeno il 40% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Il contributo sarà erogato in proporzione con il numero di domande pervenute e comunque non potrà essere superiore a 15.000 euro per ciascuna delle imprese del settore della stampa cartacea e televisiva e a 7.500 euro per ciascuna delle imprese del settore radiofonico e online. Le richieste saranno anche valutate in relazione alla salvaguardia dei posti di lavoro, del costo del personale e del costo della produzione.

  • Nuovi network ma anche chiusure in Gran Bretagna

Continua l’interessante serie di articoli pubblicati dall’amico Fabrizio Carnevalini sul quotidiano ‘Avvenire’ a proposito del mondo della Radio. Questa volta parliamo di una situazione di tutto rilievo che va registrata in Gran Bretagna, dove si è costituito un nuovo super-gruppo. Succede dunque che il gruppo Bauer, dopo aver comprato in precedenza 56 emittenti (in Fm, Onde Medie, Dab e on line) lanci ora Greatest Hits Radio ma che questo avvenga non certo senza alcuni problemi.

“Nel Regno Unito si sta concludendo quella che può essere definita una rivoluzione nel settore della radiofonia britannica – scrive Fabrizio – . Lo scorso anno il gruppo Bauer acquisì 56 emittenti presenti in Fm, Onde Medie e Dab (digitale). Un’operazione commerciale consistente. Adesso… 49 di queste Radio cambiano nome in Greatest Hits Radio, facendo diventare questo network il più importante tra quelli commerciali del Regno Unito”.

Saranno solo quattro le emittenti che conserveranno il proprio nome (Pulse 1 a Bradford, Signal 1 a Stoke, The Wave 96.4 a Swansea e Fire Radio a Bournemouth), mentre altre tre rimarranno autonome (Lincs Fm a Lincoln, Pirate Fm in Cornovaglia e Sam Fm a Bristol).
L’altro dato assai rilevante è che saranno chiuse tutte le Radio digitali, Dab e on line acquisite l’anno scorso. Ciò comporterà tagli del personale e proteste degli ascoltatori affezionati alle proprie emittenti e ai propri speaker.

Qualche ulteriore dato dimostra la rilevanza di queste notizie: “Bauer Media Audio raggiunge oltre 26 milioni di ascoltatori giornalieri in Europa attraverso Radio, servizi online e podcast. In 7 Paesi – Regno Unito, Svezia, Norvegia, Danimarca, Finlandia, Polonia e Slovacchia – possiede marchi leader tra cui KISS, Mix Megapol, Absolute Radio, Radio Norge, Radio Expres, Radio Nova, Radio 100 e RMF”.

  • Focus emittenti: Radio Sca di Scampia

Sul quotidiano napoletano ‘Il Mattino’ abbiamo trovato alcune interessanti notizie inerenti Radio Sca, che, come da nome, ha sede in una località della Campania ‘problematica’, Scampia.

“Non è una Radio come le altre, perché Radio Sca, l’emittente del quartiere a nord di Napoli – scrive ‘il Mattino’ – , nasce con l’intento di essere una voce libera del territorio, raccontandone le attività e gli eventi, seguendo il lavoro delle associazioni e delle altre realtà che lo animano. Perciò resistere e restare accesa per tanto tempo, tagliando addirittura il traguardo del decimo anno di trasmissioni non era affatto scontato per una Web Radio tenuta in vita grazie all’impegno dei volontari di un’associazione e alle libere donazioni degli ascoltatori più affezionati”.

«La Radio nasce grazie a un bando del Comune di Napoli dedicato all’imprenditoria femminile con cui ci è stata assegnata una sede e fornite tutte le apparecchiature che servivano in comodato d’uso – ha spiegato Laura Russo, fondatrice di Radio Sca insieme a Marilena Zoppo – . Il progetto è partito nel 2007, ma abbiamo impiegato tre anni per riuscire ad andare in onda. E la nostra idea era di raccontare il quartiere a chi lo vive, diffondendo informazioni sulle varie attività ed eventi che si organizzano a Scampia e dintorni. Perciò diamo molto spazio alle associazioni che operano qui, ma seguiamo anche le squadre sportive e il Gridas, che organizza il famoso Carnevale».

Succede però che in dieci anni di vita Radio Sca sia stata costretta a traslocare diverse volte. Ora è ospitata nella sede dell’associazione Ciro Vive, da dove trasmette musica in streaming per tutto il giorno, per poi andare tutti i giorni in diretta, anche se solo dalle 18 alle 19.

La speranza è naturalmente quella di poter ampliare il palinsesto al più presto, anche mediante nuovi collaboratori, che aiutino Laura e Marilena, impegnate ai microfoni di Radio Sca. Sul sito della Radio è possibile anche sottoscrivere la tessera dell’associazione collegata o effettuare una donazione.

Radio Sca non può disporre infatti di una raccolta pubblicitaria ma solo di alcuni sponsor che vengono ringraziati durante le dirette e che offrono sconti agli associati, tramite una convenzione con la Fondazione Èbbene a cui è legata Radio Sca.

Qualche risultato però non è mancato, come spiega ancora Laura Russo: «Quando siamo partiti, uscivamo da una faida di camorra e per strada non c’era nessuno. Poi col tempo la gente ha cominciato a riappropriarsi degli spazi: la piazza, la villa comunale, lo stadio. Scampia in questi dieci anni è cambiata molto, ma c’è ancora tanto da fare, perché mancano bancomat, non ci sono ristoranti, i mezzi pubblici sono ancora insufficienti, però noto nelle persone più voglia di partecipazione. Lo riscontriamo anche dai nostri ascolti: all’inizio a seguirci erano solo i giovani, poi i social network come Facebook sono cresciuti tantissimo, sono arrivati gli adulti, mentre i ragazzi si sono spostati più su Instagram e Tik Tok, e anche l’età della nostra fascia d’ascolto è cresciuta molto. E questo si traduce in un maggior interesse per quello che accade nel quartiere da parte dei suoi stessi abitanti».

  • Nasce nel Vicentino la prima Radio in lingua veneta

Il sito del quotidiano ‘Il Giornale di Vicenza’ segnala la nascita della prima Radio in lingua (non dialetto, si sa) veneta, ricordando anche come a crearla, a Schio, nel Vicentino, sia un personaggio noto nell’ambiente radiofonico locale:
“L’artefice è Paolo Zambon, in arte Zambo, storico dj delle radio altovicentine, con esordio a Radio Schio addirittura nel ’76, quand’era un adolescente, e un trentennio passato fra Radio City, Antenna Veneta, Punto Radio, tutti nomi cari a chi si sintonizzava sulle frequenze dell’area. Scledense, titolare di un laboratorio artigianale di grafica, durante i mesi della clausura per pandemia gli è tornata l’antica passione. Si è rimesso dietro ad un giradischi e via, sul Web”.

A scatenare l’idea originale sembra sia stata la figlia dodicenne di Zambo, che «parla un italiano senza accenti dialettali, sa discorrere in inglese e francese ma non capisce il veneto». Per rimediare non restava che dare vita a Veneto Radio, da pochi giorni ascoltabile sul sito www.venetoradio.it o scaricando le app per Ios e Android.

Accanto a Zambo ci sono Luca Zambon e Fabio Soni. La mattina c’è poi la rubrica ‘Ciacole de la Beta’, «una che non sapeva cosa fosse un’emittente radiofonica ma che ha una verve straordinaria», come assicura l’artefice dell’emittente. Il palinsesto è provvisorio «perché attendiamo ulteriori contributi, soprattutto dalle altre province regionali. La lingua veneta è di tutti ma poi ci sono i dialetti, che cambiano da zona a zona e ci piacerebbe farli sentire tutti».

  • I problemi delle emittenti a cavallo fra Italia e Slovenia

Come scrive ilfriuli.it, nella sede istituzionale della Regione Friuli-Venezia Giulia si è riparlato di Radio Capodistria, emittente slovena che interessa molto anche nella regione confinante italiana. In specifico, il capogruppo del Patto per l’Autonomia Massimo Moretuzzo ha presentato un’interrogazione alla Giunta finalizzata a sapere quali azioni intenda avviare, anche attraverso le necessarie interlocuzioni con il governo sloveno, per salvaguardare la storica emittente.

Secondo Moretuzzo, infatti, Radio Capodistria, a causa di un contenzioso relativo alle frequenze radiofoniche di confine tra Italia e Slovenia, rischia tuttora di perdere la frequenza dei 103.100 MHz, quella che le permette di essere presente su gran parte del territorio del Friuli-Venezia Giulia.

“La Giunta Regionale – sono ancora parole di Moretuzzo – non può assistere passivamente a quanto sta avvenendo all’emittente, attiva ininterrottamente dal 1949. Radio Capodistria non solo rappresenta la voce della minoranza italiana in Istria e il vettore di trasmissione della cultura istriana, ma anche un pezzo di storia di questa parte di Europa e un luogo di confronto positivo fra lingue e culture diverse”.

Che la situazione in questa zona sia sempre ‘complicata’ è dimostrata dalla vicenda, di cui Fm-world ha già riferito, che ha visto il mux DAB Italia essere costretto a programmare con urgenza un cambio di frequenza proprio in Friuli-Venezia Giulia. Il blocco 12C, su cui trasmette il bouquet, è infatti disturbato da alcune settimane dall’emissione isocanale di un gruppo sloveno e si passerà pertanto al blocco 7C.

«Questo ci permetterà di proseguire l’espansione della rete e finalmente raggiungere Trieste con uno o più ripetitori locali – scrive in una nota Dab Italia Scpa – . Finora nel territorio di Trieste si utilizzavano i segnali provenienti dal Friuli (ripetitore di Porzus) o dal Veneto (Velo Veronese)».

Nel frattempo, a causa delle ‘frequenze in multiproprietà’ fra Italia e Slovenia (come scrive il quotidiano locale ‘Il Piccolo’), “sono saltati all’improvviso i segnali di emittenti come Radio 24 (e altre; N.d.R.) dopo l’avvio di trasmissioni slovene sullo stesso canale utilizzato da Dab Italia”.

  • I diritti del Siena calcio ad Antenna Radio Esse

Cerca di rilanciarsi Antenna Radio Esse, storica emittente radiofonica senese che ultimamente ha vissuto alcune controverse disavventure.

Antenna Radio Esse ha infatti acquisito i diritti per le radiocronache in diretta integrale di tutte le partite che l’Acn Siena di calcio disputerà nel campionato di serie D 2020-2021.

Per il resto, l’attuale format musicale di Antenna Radio Esse è: “una in testa e una nel cuore”, con spazio dunque per i successi musicali del momento alternati ai grandi classici di sempre.

Antenna Radio Esse ha visto poi l’ingresso di Sara Corti come nuova direttrice responsabile e anche quello di Jonathan Mensi come direttore artistico.

L’Acn Siena avrà comunque uno spazio di rilievo all’interno della programmazione dell’emittente toscana. Durante la radiocronaca della partita si potrà comunicare in diretta con Antenna Radio Esse lasciando commenti, messaggi e vocali WhatsApp. Non mancheranno naturalmente, oltre alle cronache delle partite del Siena, altri servizi, approfondimenti ed interviste sempre a tema calcistico.

  • A Modena i calciatori sono anche speaker radiofonici

Singolare abbinamento a Modena fra calcio e Radio. “È una iniziativa particolare quella lanciata dal Modena (calcio), più nello specifico dal settore giovanile canarino – scrive l’edizione di Modena de ‘Il Resto del Carlino’ – . I ragazzi delle sei squadre giovanili dirette da Mauro Melotti saranno coinvolti nel progetto ‘Scuola di Web Radio’, grazie al quale scopriranno tutti i segreti e le curiosità che si nascondono dietro ad uno studio radiofonico, un programma o una scaletta”.

Lunedì 5 ottobre è cominciato infatti un percorso che vede i giovani calciatori approdare negli studi di Radiamo Web Radio, stazione on line modenese, e cimentarsi nella conduzione di un format completamente da loro curato e ideato, in onda dalle 19 alle 20 non solo sulla piattaforma radiofonica ma anche sui social gialloblù. I temi non saranno necessariamente calcistici. “Proveremo a farli crescere anche fuori dal campo – ha detto Salvatore Fratello di Radiamo – , avvicineremo i ragazzi ad un nuovo mondo, ognuno di loro sarà libero di proporre e magari scoprire nuove passioni”.

Il progetto è stato studiato e pensato dal club canarino, dalla stessa Radiamo e da ‘Sport More’.

  • La Radio ANG dello Stretto è Messina Plus

Ancora una Radio nata sulla base del progetto ANG, legato ai bandi promossi dall’Agenzia Nazionale per i Giovani, come già scritto in questa rubrica in varie occasioni. Stavolta siamo a Messina, in Sicilia, e l’emittente si chiama Messina Plus.

“La città dello Stretto è ricca di giovani talenti, di storie di ragazzi e di esperienze che occupano una parte importante della vita di quelli che saranno i protagonisti di domani – scrive il sito vocedipopolo.it – . Obiettivi, traguardi e cadute che meritano di essere raccontate, ed è per questo che nasce la Web Radio Messina Plus, un progetto che si occupa di mettere in risalto queste avventure, affinché diventino un esempio da seguire”.

Ideata dall’associazione messinese The Rising Stars, un’organizzazione no profit fondata nel 2017 da Roberto Saccà, Antonio Giccone e Luciano Spadaro, l’emittente si basa sui cosiddetti ‘role model’, i buoni esempi che i giovani possono prendere come modello di vita.

Il progetto ANG inRadio #piùdiprima Messina Plus prevede la realizzazione di 40 podcast e 5 eventi che coinvolgono direttamente i giovani e le istituzioni locali nell’arco di circa quattro mesi (dal 3 agosto al 15 dicembre 2020). Le tematiche trattate sono svariate: mezzi di comunicazione/informazione dei giovani; formazione; creatività, talento e imprenditorialità; occupabilità giovanile; inclusione dei giovani con minori opportunità; sport; politiche dei giovani; diritti e cittadinanza; musica; volontariato; decisori politici (consigliere di quartiere, assessore alle politiche giovanili); disabilità.

  • Torna in onda Radio Portalecce

Sono riprese il 5 ottobre le trasmissioni di Radio Portalecce, l’emittente radiofonica on line della Diocesi di Lecce, prima interrotte a causa della pandemia. L’iniziativa fa parte del progetto di Portalecce, il portale integrato d’informazione diocesana che, oltre al quotidiano on line, produce anche una Web Tv e una Web Radio, organizzate da don Antonio Murrone e padre Salvatore Giardina, assieme ad una redazione di laici e sacerdoti.

Per ascoltare Radio Portalecce basta scaricare la specifica applicazione da play store oppure cliccare “radio” sul sito di Portalecce, oppure sul gruppo Facebook Radio Portalecce. Le trasmissioni saranno diffuse in diretta dagli studi di piazza Duomo a Lecce.

  • Don Francesco Mariani di nuovo direttore, nella carta stampata

Nuovo e prestigioso incarico per Don Francesco Mariani, che è stato nominato dal vescovo di Nuoro Monsignor Antonello Mura direttore del settimanale diocesano ‘l’Ortobene’. Si tratta del più antico giornale cattolico in Sardegna, nato nel 1926 per volere dell’allora vescovo Monsignor Fossati come bollettino mensile, per poi passare a quindicinale ed infine settimanale. Ora il giornale si presenta con una nuova veste grafica.

Il nuovo direttore del giornale è un nome molto noto anche nel mondo radiofonico; infatti è stato dal lontano 1981 e sino al 2016 direttore della seconda emittente cittadina per nascita, Radio Barbagia (la prima è Radio Nuoro Centrale). Nel 2016 Don Francesco venne sostituito dal giornalista Graziano Canu (oggi in forze a Videolina), presente sin dalla nascita della Radio, nel 1977.

Ma Don Francesco Mariani, seppur non più direttore di Radio Barbagia, continua a curarne quotidianamente la rassegna stampa (Pierpaolo e Giuseppe Podda).

  • ADN Italia e il “Nuovi Talenti Festival”

Ha 17 anni è di Siracusa Francesca Cappitta, la vincitrice della nona edizione del concorso canoro nazionale ‘Nuovi Talenti Festival’, la cui finale si è svolta a Tropea, la capitale del turismo calabrese. La giovane artista frequenta il liceo artistico musicale della sua città, canta da quando aveva 7 anni, studia pianoforte e percussioni ed ha frequentato l’accademia musicale di Caserta.

Nuovi Talenti Festival è patrocinato da Nuovo Imaie, l’istituto mutualistico artisti, interpreti ed esecutori, e dall’AFI, la storica associazione dei fonografici italiani. Partner è il gruppo radiotelevisivo ADN Italia, che conta oltre 20 emittenti radiofoniche e televisive, soprattutto (ma non esclusivamente) in Calabria.

Mauro Roffi