Fondi alle emittenti in Lombardia: la Regione ‘ci ripensa’ ma è polemica

Fondi alle emittenti in Lombardia: la Regione ‘ci ripensa’ ma è polemica

07 Luglio 2022

In Lombardia le elezioni regionali non sono lontane e anche quanto accaduto in questi giorni a proposito dei fondi (sono cifre di indubbio rilievo, peraltro) destinati da qualche anno alle emittenti radiotelevisive locali sembra proprio provvedere a ricordarcelo, con relativo inevitabile seguito di forti polemiche a livello politico.

Per capire di cosa stiamo parlando basterà ricordare che solo nell’autunno scorso era stato pubblicato un nuovo bando della Regione Lombardia per l’attribuzione alle Radio e Tv locali con sede nella Regione (che non avessero già usufruito di un analogo beneficio erogato nella precedente primavera 2021) di contributi finanziari previsti dal Fondo regionale per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione locale. Si trattava di qualcosa come 250mila euro (altri 250mila euro erano invece destinati alle testate giornalistiche locali) specificamente destinati a emittenti radiofoniche e televisive locali diverse da quelle inserite nelle graduatorie definitive del Ministero dello Sviluppo economico per il 2019. Il 70% dello stanziamento era riservato alle emittenti televisive lombarde, per un importo di 175.000 euro, il 30 alle emittenti radiofoniche lombarde (75.000 euro).

E si trattava appunto solo della seconda tranche di contributi per il 2021, essendo stata la prima (ancor più rilevante a livello economico e varata alcuni mesi prima) destinata alle emittenti presenti proprio nelle graduatorie per i contributi statali del Ministero dello Sviluppo Economico per l’anno 2019.

Nel 2022 però la situazione è decisamente diversa e se ne è parlato in sede di Consiglio in un recentissimo Question Time. Ecco il resoconto dell’Ufficio Stampa del Consiglio Regionale della Lombardia.

“Il capogruppo del PD Fabio Pizzul ha chiesto notizie dei fondi previsti dalla legge regionale 8/2018 a sostegno delle emittenti radiotelevisive locali che risultano cancellati per il triennio 2022-2024. La Giunta, per bocca del sottosegretario Fabrizio Turba, Lega, ha precisato che è in corso uno studio commissionato a Polis per ridefinire il mercato dell’emittenza locale alla luce della transizione al digitale e che a seguito delle risultanze dello studio verrà deciso come finanziare il settore. Nel frattempo, è stato pubblicato un bando regionale per l’acquisto di spazi di informazione istituzionale da parte di Regione Lombardia, bando al quale hanno risposto 44 emittenti televisive e testate online. Il Consiglio regionale nel frattempo aveva già provveduto… a finanziare tale legge utilizzando l’avanzo di amministrazione del 2021”.

Il ‘ripensamento’ sul tema della Giunta Fontana però non è piaciuto per nulla a Pizzul, che ha commentato in modo durissimo quanto avvenuto:

“I fondi destinati per legge al pluralismo dell’emittenza radiotelevisiva lombarda nell’anno delle elezioni saranno utilizzati dalla Giunta Regionale per la propria propaganda. È molto grave, un atto di arroganza da parte di Fontana e della sua Giunta, un travisamento della legge regionale e un attacco al pluralismo”.

E, rincarando la dose, Pizzul ha aggiunto: “Il sottosegretario ha spiegato che i bandi non avevano funzionato e che poche emittenti avevano fatto richiesta dei fondi stanziati. In pratica ha detto che il bando era scritto male e poco accessibile per le emittenti, ma quel che è peggio è che con questa motivazione la Giunta Fontana ha deciso di disattendere una legge regionale e di utilizzare le stesse risorse per ottenere dalle Radio e Tv lombarde spazi informativi riservati alla propria propaganda”.

Mauro Roffi
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