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LA SOCIETÀ, nata a metà anni ’90, si sarebbe imbattuta, appunto, dentro il ciclone della congiuntura pur avendo continuato a fare radio, seguitissima e apprezzatissima. E infatti anche questo passaggio – sicuramente doloroso per la società – non ha spento la voce di Radio Cuore. A confermare questo delicato momento aziendale sono gli stessi vertici della società che parlano attraverso il suo legale, avvocato Simone Giugni: «E’ stata presentata lo scorso 10 giugno, al Tribunale di Pisa, la domanda di concordato in bianco per la società Publiaudio Srl, proprietaria delle frequenze sulle quali viene attualmente veicolata la nota Radio Cuore (marchio di proprietà di altra società), storica emittente della Valdera – spiega il legale – La misura si è resa necessaria per affrontare con serenità un momento di crisi di liquidità dovuta al calo generalizzato degli introiti pubblicitari, situazione comune ad altre più blasonate società sparse sul territorio nazionale». «Il termine che verrà concesso dal Tribunale sarà quindi essenziale per redigere e formalizzare un piano di concordato volto al miglior interesse dei creditori – conclude Giugni – Naturalmente Publiaudio Srl vuol rassicurare sin d’ora gli utenti ed il ceto creditorio sulla prosecuzione dell’attività di impresa. Saranno infatti sfruttate le possibilità offerte dalla vigente normativa volte ad evitare lo scioglimento della società». DUNQUE si prosegue, pur nelle difficoltà – l’azienda ha in essere tutte le collaborazioni in corso e gli incarichi a società di servizi – cercando di remare contro ad un momento economico che sembra lasciare pochi spazi alla ripresa. Del resto, e anche a Ponsacco lo sanno bene, la vita della radio fin dagli inizi è sempre stata un’avventura carica di emozioni, iniziata nel safari metropolitano degli anni di piombo per contribuire – sotto la spinta propulsiva di ideali e passioni più che si soldi – alla nascita di nuove espressioni artistiche, come a decisivi cambiamenti sociali. La sfida, oggi, per il mondo delle imprese – e forse ancora di più per quelle radiofoniche – è scollinare sui mercati rischiarati dalla ripresa. E, a quel punto, ricominciare a raccontarli. Ponsacco ci prova. In ballo ci sono un pezzo di storia e posti di lavoro.
Fonte: www.lanazione.it