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Anche questa settimana, Mauro Roffi ci accompagna in giro per l'Italia a conoscere le novità relative alle "voci del territorio".
Continua il tentativo di intervento (o la richiesta di intervento) delle Regioni in relazione alle pressanti difficoltà del mondo dell’editoria e delle emittenti radiotelevisive, conseguente al periodo di pandemia, caratterizzato in genere da un gran lavoro di informazione svolto dalle Radio e Tv locali, cui ha però fatto da contrappunto il crollo in termini di entrate pubblicitarie.
Vediamo per prima cosa che cosa succede nel Lazio.
Qui, come riferisce askanews, la terza commissione consiliare permanente, Vigilanza sul pluralismo dell’informazione, presieduta da Davide Barillari (del Gruppo Misto), si è riunita in modalità telematica per fare il punto sui prossimi impegni e sui bandi per l’editoria. “La cosa più urgente da fare - ha spiegato proprio Barillari - è sbloccare i fondi per l’editoria”.
E qui è toccato all’assessore allo Sviluppo economico e alle attività produttive della Regione Lazio Paolo Orneli esporre una proposta che rivoluziona il bando di sostegno all’editoria, destinando una somma di 1,3 milioni di euro come sostegno diretto a tutte le realtà dell’editoria regionale (Radio, Tv, giornali, periodici on line), con una quota da ripartire a fondo perduto, sulla base di alcuni parametri, come ad esempio i volumi di fatturato e il calo dello stesso fatturato a causa della pandemia.
“Il tema è tutto politico” - ha dichiarato Orneli, il quale ha spiegato che 600 mila euro erano già pronti per l’editoria on line. “Poi è esploso il Covid - ha proseguito - ed è cambiata la nostra agenda. A questi 600 mila euro si aggiungono ora altri 700 mila euro dalle economie della prima linea d’intervento (quella per le agenzie di stampa, i giornali e le emittenti radiotelevisive locali), per un totale di un milione e trecentomila euro.
La mia proposta è semplice. Noi dobbiamo radicalmente modificare il piano sull’editoria on line e recuperare i settecentomila euro per far nascere un fondo per l’emergenza Covid, che serva l’intero comparto dell’editoria. Il tutto con un meccanismo radicalmente nuovo, una sorta di bonus che noi diamo al sussistere del requisito soggettivo di far parte della platea dei beneficiari e di aver subito un calo del fatturato”.
Ancora: “La modalità di erogazione è molto semplice, tipo quella del Governo per i liberi professionisti. Per fare questo bisogna fare un maxiemendamento al piano. Andiamo a individuare i beneficiari e diamo un contributo a fondo perduto a tutta la platea degli aventi diritto, procedendo al riparto. Per quanto riguarda la parte agenzie di stampa e giornali si fa la stessa cosa.
Però si deve andare rapidamente con una modifica regolamentare in Consiglio Regionale, con una norma transitoria vigente nel regolamento solo nell’anno 2020, solo per l’emergenza coronavirus.
Di fatto diventeremmo la prima Regione italiana a stabilire, assieme alle altre misure, una misura per l’editoria ai tempi del Covid”.
È stata approvata all’unanimità da parte del Consiglio Regionale delle Marche una mozione del suo vicepresidente Renato Claudio Minardi. La mozione impegna la Giunta Regionale a concedere dei contributi economici straordinari a fondo perduto in favore delle emittenti radio-televisive e del settore comunicazione stampa, compresa l’editoria elettronica Web delle Marche.
Vediamo come Minardi spiega il possibile provvedimento in merito:
“A partire dall’inizio dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 che ha colpito così duramente la nostra regione, le emittenti radio-televisive marchigiane, la carta stampata e l’editoria web hanno svolto un prezioso e capillare servizio di informazione rivolto ai cittadini, provvedendo a divulgare tutte le notizie utili e ad aggiornare costantemente sull’evoluzione della pandemia nel nostro territorio e sulle disposizioni adottate a livello nazionale e regionale. Questa attività informativa ha contribuito a rendere consapevoli i cittadini sui comportamenti da assumere e sull’importanza del loro rispetto, specialmente nella fase più drammatica della pandemia”.
Ma poiché le emittenti “stanno subendo le conseguenze della crisi economica, a causa di una notevole riduzione delle entrate derivanti dagli investimenti pubblicitari e dai servizi sugli eventi pubblici”, “è necessario sostenere le Radio e le Tv, la carta stampata e l’editoria web marchigiane in questa difficile fase economica, come riconoscimento per il servizio pubblico svolto a favore della comunità, dando anche voce alle problematiche e alle difficoltà degli imprenditori, degli esercenti e dei lavoratori che ora si trovano a fare i conti con la crisi economica conseguente alla chiusura imposta dall’emergenza sanitaria”.
Come abbiamo visto ampiamente la settimana scorsa, il Corecom della Toscana ha organizzato una bella serie di incontri con il mondo dell’informazione della regione e, in questo quadro, ha riservato ampia attenzione al settore delle emittenti radiotelevisive.
Dopo il primo webinar con le emittenti (in realtà il secondo in assoluto della serie, visto che il primo era stato dedicato ai quotidiani locali), ecco allora che se ne è svolto un secondo (o meglio, un terzo), con nuovi protagonisti e sempre a cura del Corecom. È stato di nuovo evidenziato come Tv e Radio locali svolgano un ruolo fondamentale in regione e sia dimostrata la loro capacità di essere al servizio dei cittadini.
Inoltre l’emittenza privata in Toscana si è scoperta ‘polivalente’, nel senso che ha mostrato di saper sfruttare, con professionalità, le diverse piattaforme mantenendosi costantemente in contatto con i propri ascoltatori.
In diretta Facebook e moderati da Massimo Sandrelli, consigliere del Corecom, sono intervenuti al webinar Fabrizio Manfredini (Italia 7), Maurizio Salvi (Toscana Tv), Luca Caneschi (Teletruria), Eva Edili (Lady Radio), Gianni Rossi (Tv Prato), Stefano Ceccarelli (50 Canale), Enrico Pizzi (Tv9) e Maurizio Bolognesi (Radio Bruno Toscana).
Dal confronto è emerso il lavoro fatto, con la riorganizzazione anche dei palinsesti, che se da un lato è stato all’insegna del “raccontare la situazione principalmente sotto il profilo sanitario”, dall’altro è stato dedicato all'ascolto delle diverse e delle tante domande che arrivavano. ‘Contestualizzare’ le diverse informazioni è stato l'approccio prevalente, anche per garantire e confermare la credibilità delle emittenti.
La “ricchezza di qualità e formazione” delle emittenti toscane è stata riconosciuta dal presidente del Corecom Enzo Brogi, che ha concluso la sessione con le emittenti così: “Voi dimostrate grande rispetto nei confronti dei cittadini. La professionalità spesa supera il necessario bisogno di tempestività delle notizie a vantaggio della verità”. Inoltre, “pur nel rispetto delle singole specificità, si può pensare a realizzare in collaborazione un network su scala regionale. È uno scenario che apprezzo molto”.
Questa settimana ci occupiamo di Psicoradio, un’emittente (o meglio un’‘esperienza radiofonica’) davvero diversa dal solito, anche se c’è qualche altra idea per certi versi analoga, come la triestina Radio Fragola. Si tratta di una stazione bolognese che si occupa di un tema delicato e difficile come la malattia mentale.
Abbiamo trovato on line un lungo articolo del noto periodico ‘Vita’ (che si occupa soprattutto di volontariato e ‘terzo settore’) e a firmarlo è Sanzia Milesi, collega marchigiana che ricordo come valida collaboratrice di ‘Millecanali’.
Dell’articolo riportiamo alcune parti fra le più significative:
“«Il labirinto si vede da fuori, diceva Italo Calvino». Il riferimento della direttrice di Psicoradio, Cristina Lasagni, richiama una sfida esistenziale comune per uscire dal groviglio della mente, una mappa fatta di partecipazione e accettazione. «Fare Radio è un percorso - prosegue - , non una magia. Non c’è nessuna bacchetta magica a disposizione e tanti purtroppo continuano a soffrire. Ma partiamo dal presupposto che questo cammino faccia bene. Fa bene a chi la fa, ma anche, tanto, a chi la ascolta».
È così che Psicoradio fa bene da ormai più di 700 puntate e 14 anni proprio in questi giorni. Una testata radiofonica capace di dare voce ai temi della salute mentale (ma non solo), grazie ad una redazione formata da utenti dei servizi del Dipartimento di Salute Mentale di Bologna. Una realtà ormai storica, nata dall’impegno di Arte e Salute onlus. E a ricordarne i natali è proprio il Presidente dell’associazione, Angelo Giovanni Rossi, ottant’anni di grinta e tenacia…:
«Quando a Bologna nel 2000 fondammo l’Associazione Arte e Salute Onlus, unendo le competenze di medici, operatori sociosanitari e professionisti teatrali, decidemmo che invece di far fare agli utenti dei servizi di salute mentale i soliti lavoretti pseudo-riabilitativi, come dipingere i portaceneri o curare il verde, si potesse invece trovare il modo che questi pazienti psichiatrici esprimessero altre predisposizioni, come quelle verso la recitazione e la parola. Cominciammo a formare e professionalizzare queste persone, grazie ad attori e registi come Nanni Garella oppure Tinin Mantegazza (purtroppo scomparso pochi giorni fa; N.d.R.) per i burattini.
Riuscimmo così a debuttare in teatro con “Sogno di una notte di mezza estate” di William Shakespeare, i cui ruoli in scena erano tutti ricoperti e interpretati da pazienti psichiatrici dell’ex Asl di Bologna Nord. E da allora la nostra storia è stata leggendaria in questo senso, sino a portare, appena qualche settimana fa, alla creazione di una Rete Nazionale dei Teatri di Salute Mentale.
Nel frattempo… ci siamo unitamente imbarcati anche nell’esperienza della Radio (che… entrate economiche vere e proprie non ne ha mai avute, anche perché abbiamo sempre rifiutato con forza le offerte delle case farmaceutiche per inserzioni pubblicitarie). Mancava una comunicazione strutturata in materia, ne sentivamo davvero il bisogno e ce la siamo creata. Abbiamo così messo insieme una redazione radiofonica dove giornalisti professionisti e tecnici hanno addestrato il personale, anche dal punto di vista di registrazioni ed emissioni. Inizialmente siamo subito entrati in rete qui a Bologna con Radio Città del Capo, che ha ospitato la nostra messa in onda; quindi siamo entrati nel circuito nazionale di Radio Popolare Network. E ad oggi abbiamo superato le 700 trasmissioni».
Rossi ringrazia… per lo “straordinario” lavoro organizzativo il direttore di Arte e Salute Onlus Giuseppe Mariani e cita con apprensione i recenti fatti che hanno coinvolto l’amata Radio Città del Capo…, prima di concludere il proprio pensiero: «Per quanto riguarda la salute mentale, è da capire che c’è anche altro, oltre al Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura. E non intendo solo una strutturata articolazione di servizi territoriali di assistenza in ambito socio-sanitario, ma anche risposte concrete in ambito culturale»…
Per questo Psicoradio non parla solo di psichiatria e “problemi della mente”, di integrazione e pregiudizi, ma per esempio di poesia. In che modo, lo spiega Cristina Lasagni, direttrice sin dagli esordi di questa avventura, nonché docente universitaria presso la Facoltà di Comunicazione dell'Università di Lugano…:
«Qui si vive una strana alchimia: è un ambiente di lavoro ma anche affettivo, dove ciascuno ha modo di valorizzare le proprie idee e la propria libertà creativa, ma dove comunque ogni settimana si deve consegnare un prodotto, un prodotto riconosciuto di qualità»”.
E il ruolo di “psicoservizio pubblico” Psicoradio non l’ha dismesso neppure in tempi di Coronavirus. “Abbiamo prodotto delle 'Psicopillole' - ha spiegato ancora Cristina Lasagni - . Sono programmi brevi, di circa cinque minuti, facili da inserire anche in palinsesti già formati, da proporre non solo alle Radio che, come Radio Popolare Network, già ci mandano in onda in molte città, ma anche ad altre emittenti, blog e siti, proprio in un’ottica di 'psicoservizio pubblico'”.
Quanto alla pandemia, “visto che ovviamente non era possibile frequentare la redazione, abbiamo creato una redazione virtuale e tre volte alla settimana ci siamo incontrati in videoriunione. Così siamo riusciti a organizzarci tra noi, 'stare insieme' e progettare i programmi, ricostruire un po’ di comunità”.
Quella di Psicoradio è un’esperienza bolognese che ha gettato i suoi semi un po’ ovunque in Italia e ha formato l’avvio di progetti radiofonici simili in Dipartimenti di altre città.
Come ci informano Pierpaolo e Giuseppe Podda, la presidente del Corecom Sardegna Luisa Anna (Susi) Ronchi, ex volto di Videolina e RaiTre Sardegna, ha illustrato alla seconda commissione cultura e lavoro presieduta dall’on. Franco Marras il programma del Corecom per l’anno 2020. Il programma prevede tre fasi di lavoro.
La prima è la Strategia e concerne il decentramento delle azioni del Corecom nel territorio con una serie di collaborazioni con enti, scuole, associazioni degli utenti, università, associazioni del mondo dell’informazione e delle comunicazioni.
La seconda è i Contenuti. Si va dal cyberbullismo al bullismo, dal cybercrime alla tutela dell’identità digitale, all’educazione all’uso consapevole del web. Questi temi tra l’altro faranno parte del secondo premio intitolato alla memoria di Gianni Massa, ex presidente Corecom.
Un altro fronte che vedrà impegnato il Comitato sarà quello del pluralismo, non solo politico ma anche socio-culturale, affinchè venga garantita parità di accesso agli organi d’informazione a tutte le ‘competenze e sensibilità’ presenti nell’isola. Oltre a ciò verrà dato particolare riguardo al mondo dell’informazione regionale, ai cambiamenti legati all’emergenza sanitaria, alle frequenze per il 5G, alle reti, ai segnali delle Tv ed alle infrastrutture digitali presenti nell’isola.
La terza fase è il piano di comunicazione. Il Corecom intende far conoscere a tutti i cittadini quelle che sono le sue funzioni tramite una campagna pubblicitaria da promuovere sia sui canali tradizionali che sui new media.
Nei giorni scorsi è morto Massimo Villa, nome noto a chi, parecchi anni fa, ascoltava ‘Per voi giovani’ di RadioRai, oltre che musicista, giornalista, autore e regista Tv e molte altre cose. Vediamo il ricordo di Claudio Agostoni su radiopopolare.it:
“Chi ha imparato ad amare certa musica ascoltando la radio deve molto a Massimo Villa, uno dei conduttori di Per voi giovani e Pop Off, le prime trasmissioni dell’etere italiano dedicate a certi suoni. Per le emittenti satellitari Rai, come autore e regista, ha firmato oltre sessanta programmi. Ha fatto il musicista (era in una delle formazioni degli Stormy Six) e il giornalista musicale, tradotto libri di artisti che amava, redatto voci di enciclopedie, lavorato in televisione per Videomusic.
Aveva fatto il presentatore al mitico concerto per Demetrio Stratos all’Arena. Appassionato della lettura ad alta voce ha lanciato su RadioAlt il format degli incipit, realizzandone poco meno di mille, componendo le musiche di accompagnamento e curandone la regia.
Da anni viveva in Portogallo, dove dopo aver sperimentato il ruolo di casaro nell’ultimo periodo gestiva un B&B a Porto. Ma non aveva mai abbandonato la sua passione: la radio. Si era costruito un efficiente studio radiofonico dove registrava le puntate di Jazz Club che andavano in onda il sabato pomeriggio su Radio Popolare (e in replica, una anomalia per i nostri palinsesti, la domenica). La sua voce era la voce, quella che tutti quelli che fanno radio vorrebbero avere. La sua competenza enciclopedica. La sua umanità infinita. Con lui se ne va un pezzo importante della storia della radiofonia, ma anche una bella persona”.
Cordoglio e anche commozione a Treviso per la scomparsa di Rosetta Norbiato, inconfondibile voce della radiofonia locale.
“Viveva a Camalò, frazione di Povegliano, ma era molto conosciuta anche a Paese dove aveva vissuto per diversi anni - scrive trevisotoday.it - . Le è stata fatale una malattia contro cui stava lottando ormai da diverso tempo.
Non appena la notizia della sua scomparsa ha iniziato a diffondersi è stato enorme il cordoglio nel mondo delle Radio locali dove Rosetta era stata una delle prime speaker femminili delle trasmissioni sportive trevigiane. Innumerevoli le sue collaborazioni con le emittenti locali: da Radio Treviso Alfa fino a Radio Veneto Uno, che le ha voluto dedicare… un commosso messaggio d'addio.
Una carriera radiofonica trascorsa nel segno dello sport e della sua simpatia contagiosa. Rosetta però non aveva lavorato solo in Radio ma anche come collaboratrice scolastica alle elementari di Canizzano e al Duca degli Abruzzi di Treviso”.
Il Corecom pugliese darà vita alla ricerca “Storia della comunicazione e dell’informazione in Puglia. Radio e Tv locali”. Lo studio riguardante il comparto radiofonia (a partire dal XX secolo a oggi attraverso la nascita delle ‘Radio libere’) e quello televisivo (avvento della Tv pubblica in Puglia e genesi delle emittenti locali) si occuperà di approfondire, fra l’altro, le notizie relative alla composizione editoriale delle emittenti, a proprietà, redazioni, giornalisti, risorse tecnologiche, palinsesti e impatto sul territorio.
Per realizzarla il Corecom predisporrà un’indagine comparativa tra le Università pubbliche pugliesi per stipulare la relativa convenzione, confrontando poi le proposte di ricerca. Il lavoro dovrà essere svolto entro dodici mesi, con un compenso di 25.000 euro.
Ultimamente il Corecom ha messo in atto altre due ricerche. La prima riguarda “La fiducia dei pugliesi nell’informazione pubblica regionale, luci e ombre” ed è stata affidata al Dipartimento Formazione Psicologia e Comunicazione dell’Università degli Studi di Bari; la seconda è “Il ruolo del Corecom alla luce della transizione dai mezzi tradizionali ai new media e in particolare alle web tv, con relativo censimento della situazione pugliese” ed è stata eseguita dal Dipartimento di Storia Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento.