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08 Gennaio 2020
L'editore replica così alle accuse, sostenendo di non voler zittire nessuno:
1) Netlit s.r.l. nell’ambito della propria riorganizzazione editoriale basata sulla promozione della media literacy e dei diciassette obbiettivi dell’Onu per salvare il Pianeta, intende incrementare l’autoproduzione quotidiana di notizie relative alla propria linea editoriale passando dalle attuali 6 ore al giorno alle future 15 ore di informazione/intrattenimento sui temi condivisi dalle società cooperative proprietarie della casa editrice:
cittadinanza, scuola, ecologia, diritti, diseguaglianze, legalità, pace e giustizia con il massimo coinvolgimento possibile delle giovani generazioni coadiuvate dai propri giornalisti e tecnici saranno le priorità.
2) Netlit conferma che a partire dal 1 gennaio 2020 sulle proprie emittenti verranno messi in onda unicamente programmi realizzati dai propri dipendenti o sotto la stretta supervisione degli stessi.
3) Gli spazi informativi di agenzie o di network esterni a Netlit e inseriti nei palinsesti saranno chiaramente indicati in modo da favorire la chiara identificazione della fonte da parte dell’ascoltatore.
4) Le associazioni, le società o altri che intendono pubblicare i propri programmi sulle nostre emittenti dovranno essere regolarmente contrattualizzate e i suddetti spazi dovranno essere riconoscibili dagli ascoltatori come produzioni esterne.
5) Lo spazio informativo locale che ogni emittente dedicherà al territorio sarà proporzionato alle esigenze territoriali e verrà aggiunto alle 15 ore di programmazione quotidiana.
Ne consegue che anche Radio Città del Capo con la propria redazione dal 2020 è chiamata a far parte di questo grande progetto e nello specifico, come già peraltro nei fatti avviene da due anni, la redazione di RCDC sarà specializzata sui temi dell’Ambiente e della Sostenibilità.
Per queste ragioni smentiamo completamente il comunicato pubblicato sulle pagine del nostro sito da alcuni redattori del centro di produzione di Bologna e nello specifico sottolineiamo quanto segue:
– Nessuna circolare ha mai parlato di zittire l’emittente o di “eliminare dalla programmazione i programmi locali di cronaca, politica e cultura e di smantellare la redazione di Bologna” ma al contrario, si chiede di incrementare gli spazi informativi autoprodotti contribuendo alla costruzione di una moderna ed efficiente stazione radiofonica utilizzando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie (a questo proposito ricordiamo che da poche settimane Radio Città del Capo è ascoltabile in tecnica digitale su Dab e in Onde media su App, su Alexa e con i propri podcast sulla piattaforma Spotify )
– La data del 10 gennaio erroneamente (?) indicata nel cosiddetto comunicato sindacale non si riferisce alla presunta “eliminazione dei programmi locali” ma unicamente alla richiesta di indicare le proprie preferenze circa le tematiche identificate in precedenza (punto 1) inviata ad ognuno dei redattori del nostro network per poter valorizzare al meglio le proprie professionalità, partecipando direttamente alla costruzione delle nuove redazioni tematiche.
– Non sarà azzerato lo spazio che la radio sta dando alla politica regionale, in un momento decisivo per l’Emilia-Romagna… Semplicemente perché almeno fino al 31 gennaio andrà regolarmente in onda la trasmissione quotidiana “Oltre le mura” condotta da Giovanni Stinco.
– “l’ordine di sospendere quella che per “lui” è stata una “sperimentazione” – la cronaca locale – e che per noi è invece da sempre il lavoro di tutti i giorni e la storia di 32 anni di radio”… una colossale Fake News!
– Si è chiesto semplicemente di sospendere la sperimentazione dell’agenda quotidiana dedicata agli appuntamenti bolognesi (Real time e Plancton) in onda e di riproporla in altre forme multimediali.
– In riferimento ai 32 anni di storia – che orgogliosamente anche noi rivendichiamo – spiace constatare che l’attuale direttore editoriale dell’emittente non ritenga che, gli spazi informativi locali pubblicati regolarmente nel corso della giornata (gr, traffico, eventi, breaking news, ecc.) siano di pubblico interesse, sostenendo viceversa che un solo programma mattutino di approfondimento dalle 8 alle nove e trenta soddisfi ampiamente la “cronaca locale” di una delle più importanti città italiane come Bologna!
– L’indebito utilizzo degli spazi e del personale di Radio Città del Capo, come ben sanno i redattori del comunicato, è riferito unicamente alla realizzazione e messa in onda di programmi estranei alla nostra emittente, non certo al prezioso lavoro che i colleghi quotidianamente realizzano per Netlit.
– Vogliamo impedire anche noi che “Radio Città del Capo si trasformi in una delle tante frequenze radiofoniche fantasma che nessuno ascolta e nessuno ricorda” (purtroppo dal 2017 siamo ai minimi storici di ascolto) e certamente la nostra casa editrice farà “tutto quel che serve per fare in modo che Radio Città del Capo continui a vivere, e resti punto di riferimento per la città di Bologna” e, speriamo di farlo con il contributo di tutti – anche con il contributo fattivo di quella minoranza dei lavoratori e delle lavoratrici di Netlit che, oggi, per motivi a noi sconosciuti, non si sono espressi con l’usuale correttezza.
Il presidente del Cda Renato Truce
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