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Partiamo dal principio. Già il 16 luglio 2018, all’atto di chiusura del WRTC (‘le Olimpiadi’ di cui parliamo) di quell’anno in Germania, era stato annunciato che l’Italia sarebbe stata il Paese ospitante dell’edizione successiva e che la location sarebbe stata Bologna, ‘capitale del radiantismo internazionale’ con la sede della Fondazione Marconi a Villa Griffone di Pontecchio.
Il World Radiosport Team Championship (WRTC, appunto) è un concorso mondiale di radioamatori che, secondo le regole stabilite, operano tutti dallo stesso luogo e con le stesse attrezzature; come le Olimpiadi, la manifestazione si tiene ogni quattro anni.
Il WRTC 2022 avrebbe dunque dovuto ospitare a Bologna oltre 60 team provenienti da tutti i continenti che si sarebbero nel frattempo qualificati per partecipare a queste ‘Olimpiadi’. Sarebbero state organizzate almeno 60 postazioni radio, stile field-day (antenne, tende, generatori ecc.), con le quali i migliori radioamatori del mondo dovevano gareggiare per determinare il miglior team mondiale, in una competizione ad armi pari (stesso terreno, stesse antenne e potenza).
Non è però stato possibile rispettare questa data (si pensi alla pandemia), per cui l’appuntamento è fissato adesso ai mesi più caldi del 2023 e non dovrebbero esserci rinvii, stavolta.
Il WRTC2022 (il nome resta, naturalmente, anche nell’anno successivo) si svolgerà per la precisione dal 4 al 10 luglio 2023, il quartier generale sarà appunto in provincia di Bologna e i siti, dove andranno montate le antenne, saranno invece sparsi nelle province di Bologna, Ravenna, Ferrara e Modena.
Indicativamente le 67 antenne previste potranno essere montate a partire dal mese di maggio del 2023.
Per capire meglio di cosa parliamo - e comprendere anche le dimensioni di questa particolare Olimpiade e quale sarà anche ‘l’indotto’ possibile - vediamo cosa scrive del WRTC Wikipedia:
“Il World Radiosport Team Championship è una competizione radioamatoriale a livello mondiale. La partecipazione è solo tramite invito e l’ingresso a ogni WRTC quadriennale richiede la qualificazione in posizioni elevate nei principali concorsi radioamatoriali mondiali. Il principio principale del WRTC è quello di fornire condizioni di parità per i concorrenti qualificati di tutto il mondo per competere l’uno contro l’altro utilizzando stazioni radioamatoriali situate in aree con lo stesso terreno di propagazione e dotate di antenne identiche, operando sotto gli occhi attenti di arbitri qualificati. Ogni evento WRTC è organizzato da un gruppo di radioamatori volontari nella località in cui si svolge la competizione con l’aiuto di un comitato permanente di concorrenti riconosciuti a livello internazionale. Il WRTC è la cosa più vicina a un campionato del mondo nello sport. Nel 2018 sono state coinvolte oltre 1000 persone con un costo di oltre mezzo milione di euro”.
Non resta allora che aspettare, sperando che non insorgano altri problemi nel frattempo, e augurarsi che anche in queste Olimpiadi della Radio, come sempre, ‘vinca il migliore’.
Mauro Roffi