RESTA AGGIORNATO
Compila il form sottostante per aggiungere la tua radio a FM-world
Per quel che mi riguarda, l’esperienza è stata molto positiva in questi primi mesi e non mi resta che ringraziare per l’ospitalità, non in modo formale ma assolutamente sostanziale, l’amico e collega Nicola Franceschini, direttore di questo periodico. La speranza è quella di tornare a dare conto dei ‘mille volti’ della radiofonia italiana in una situazione più serena di quella di questi mesi, lasciandoci alle spalle, per davvero, la pandemia, il lockdown e tutte le preoccupazioni che hanno purtroppo caratterizzato questo periodo della nostra vita.
Su segnalazione di Giampaolo Mirandola, riportiamo i contenuti di un articolo di Paolo Giordano apparso su ilgiornale.it che dà conto della nuova inedita mossa di Edoardo Hazan (fratello del più noto Alberto, con cui ha fondato a suo tempo Radio 105), naturalmente sempre in campo radiofonico, dopo l’avventura di 105 Classics.
Come abbiamo già accennato su questo periodico, Hazan proprio in questi giorni lancia 70/80 Non Stop, che sarà una Radio Web 4.0 ascoltabile in tutta Italia e nel mondo. Il riferimento è proprio a 105 Classics. «Ora la rifaccio, senza lo stesso nome ma con lo stesso spirito - promette infatti Edoardo Hazan - . Dopo qualche anno dedicato alla mia vita privata di papà e marito ho pensato: ma perché non ci riproviamo?».
L’emittente si rivolgerà «a una fascia di pubblico compresa all’incirca tra i 45 e i 65 anni che, come me, ha vissuto direttamente la miglior musica leggera mai composta». E, a scanso di sola nostalgia, «abbiamo un repertorio di 21mila canzoni che sono state tutte rimasterizzate con suoni modernissimi per appagare anche le orecchie più esigenti».
Le coordinate della programmazione saranno «la grande musica black, il rock, il pop che negli anni Settanta si è trasformato in tanti generi diversi. E poi gli italiani, che hanno fatto scuola».
Ma non ci saranno solo i brani celebri, che tutti conoscono, bensì anche «chicche musicali e autorali che a molti farà piacere ascoltare, anche perché sono sempre meno ripescate dalle emittenti italiane». Lo slogan di 70/80 Non Stop sarà ‘the only oldies station’ perché «abbiamo la presunzione di essere gli unici a trasmettere davvero tutti i brani degli anni 70/80. Scaveremo nel passato con i suoni di oggi».
Quest’anno il quattordicesimo Festival delle Radio Universitarie (FRU) si è svolto, nelle scorse settimane, come molte altre manifestazioni, in forma digitale, senza appuntamenti ‘fisici’.
L’evento è stato anche l’occasione per proclamare i vincitori dei tre contest indetti dall’associazione RadUni per premiare il “Miglior Programma 2019”, il “Miglior Programma con voto del pubblico” e il “Premio tesi di laurea intitolato ad Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielki”.
Ne riferiamo perché a prevalere, con ben due riconoscimenti, è stata di nuovo F2 Radio Lab, l’emittente dell’Università Federico II di Napoli.
Entrambi i premi di F2 Radio Lab sono stati assegnati al programma “Soraya - La Radio si racconta”. La trasmissione ha prevalso (prima assoluta) nella categoria “Premio del Pubblico”, mentre nell’ambito del contest ‘Miglior Programma’ ha ottenuto il secondo posto. “Soraya - La Radio si racconta” è un programma di Amedeo De Chiara, Biagio Natale, Federica Bertel e Naomi Stella, alcuni degli studenti della Federico II che partecipano al laboratorio radiofonico di Ateneo, e ha la pregevole caratteristica di voler essere un ‘inno di amore alla Radio’, di cui sono state raccontate le origini e le evoluzioni nel corso del tempo, decennio dopo decennio.
Una vittoria che premia anche l’incessante lavoro degli studenti-speaker dell’emittente universitaria napoletana via Web, che anche durante l’emergenza Covid-19 non si sono mai fermati, continuando a trasmettere da casa. F2 Radio Lab è nata nel 2004 e negli anni ha formato oltre duecento cinquanta studenti come speaker, registi radiofonici, redattori e programmatori musicali.
Ma chi ha prevalso, dunque, nella categoria “Miglior Programma 2019”? Ha vinto “Musica Libera” di Radio 6023 di Vercelli (Università del Piemonte Orientale). Radio 6023 è nata il 9 maggio 2005 da una’associazione studentesca universitaria e in particolare dall’iniziativa di un gruppo di studenti appassionati di radiofonia, quasi tutti afferenti al corso di Scienze della Comunicazione.
‘Musica Libera’ è un programma dedicato al Radiodramma ed è stato ideato, scritto e prodotto da Benjamin Cucchi. Il radiodramma è un format che è stato un po’ abbandonato nel corso degli anni: si tratta di una vera e propria fiction a puntate con attori, colonna sonora ed effetti speciali; in questo campo la Rai ha anche avuto gloriose tradizioni. ‘Musica Libera’, per la precisione, è un thriller ambientato nel mondo della musica.
Resta da riferire del Premio per una tesi di laurea intitolato ad Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski: lo ha vinto Valentina Codini con la sua tesi “Radio e spazi pubblicitari e approfondimento sulle Radio universitarie”.
Infine un plauso anche a “Pausacaffè”, il ‘buongiorno’ della nota (anche in Fm) RadioFrequenza - la Radio dell’Università degli Studi di Teramo, che si è aggiudicata il terzo posto del contest “Miglior Programma”. Il contenitore mattutino della Radio universitaria abruzzese è stato premiato per l’originalità dell’idea, l’innovazione dei contenuti, la creatività della realizzazione e la qualità del prodotto.
Il ‘Corriere della sera’, edizione di Bologna, è tornato sul tema di Radio Città del Capo, l’emittente felsinea che da qualche tempo, dopo anni di grande impegno per ciò che riguarda l’informazione locale, sta progressivamente perdendo colpi, fino a far dubitare che possa esistere per lei un futuro.
Scrive in proposito, fra le altre cose, Fernando Pellerano:
“L’attuale proprietà, venduta nell’autunno scorso la prima frequenza a Rds, ora si appresta a cedere la seconda: è stato incaricato di trattare con gli editori del territorio un intermediario toscano. Una vicenda sulla quale è calato il silenzio, compreso quello della Radio, ridotta a semplice ripetitore di Popolare Network, con i giornalisti in cassa integrazione (prorogata fino alla fine di luglio), senza trasmissioni legate alla vita della città, fino a 9 anni fa fulcro del palinsesto”.
La questione è legata un complesso avvicendarsi nella proprietà di Città del Capo, iniziato nel 2011 quando la cooperativa di giornalisti che la gestiva dal 1987, la Not Available, fu inglobata nella coop Voli, poi Open Group, che non aveva mai operato nella radiofonia e si mosse non proprio brillantemente.
Quattro anni fa poi Open Group fece entrare l’emittente nel network Netlit (che possiede altre 4 emittenti), centro di produzione di Media Literacy. “La compagine, unita all’inizio, ora è agli sgoccioli e i soci si parlano per avvocati (risulterebbe anche una citazione in tribunale a ottobre). Si discute di soldi, di patti parasociali, di reciproche inadempienze e ora per far tornare i conti l’unica strada è spartirsi la vendita della seconda frequenza. A litigare sono Open Group (40%) e Mandragola (40%), a cui è stata affidata la guida di Netlit (il 20% è della Fondazione Sotto i Venti). Di rilancio della Radio non se ne parla. Open Group si è chiusa nel silenzio”.
Per Renato Truce di Mandragola, invece, «Open ha utilizzato la Radio per i suoi interessi politici nei primi anni, quindi ha optato per Netlit, ma nel tempo non ha rispettato i patti. Le soluzioni sono tre: o prendo tutto io o tutto loro o vendiamo a un terzo e chiudiamo tutto». Di mezzo ci sono tre redattori (che fanno riferimento a Netlit) e una sede tuttora chiusa.
‘La Radio che dà voce al tuo mondo’: è questo il claim di Radio Brescia Sette, notissima e storica emittente radiofonica bresciana che da tempo è parte importante di un solido gruppo della città della Leonessa che comprende anche il quotidiano ‘Giornale di Brescia’ e la affermata Tv locale Tele Tutto. Non è finita qui, oltretutto, perché fa parte del gruppo, fra le altre cose, anche un’altra stazione in Fm (e non solo, naturalmente), ovvero Radio Classica Bresciana, uno dei pochi esempi di stazione specializzata appunto nella musica classica.
L’intero gruppo ha sede in via Solferino 22 a Brescia.
Una situazione particolare che riguarda Radio Brescia Sette è che lo scorso 24 febbraio doveva svolgersi una bella festa per il suo 43esimo compleanno (!) con un party trasmesso in diretta che doveva prendere il via alle 17 e concludersi alle 22.
Era previsto l’intervento al microfono di tutte le voci della Radio, ovvero Maddalena Damini, Ettore Ravelli, Davide Briosi, Carlo Zaniboni, Fabrizio Gorni, Donatella Valgonio, Giorgio Zanetti, Fulvio Marini, Andrea Lombardi, Federica Signorelli, Tony Biemmi, Ruggero Tavelli. Il supporto musicale e tecnico era affidato a Mark Ropes e Marco Gervasio e ai rispettivi team. Non potevano non essere della partita anche i giornalisti sportivi di ‘Linea Diretta’ e delle radiocronache di Brescia Calcio e Germani Basket Brescia.
Sul palco dovevano salire una gran quantità di ospiti, istituzionali, musicali e sportivi e non mancava il rituale taglio della torta.
Tutto inutile, però, perché a impedire tutto è arrivato, ospite stavolta indesiderato, il Coronavirus, che poi ha colpito molto duramente Brescia e ha comunque costretto ad annullare l’evento. Però i 43 anni di (gloriosa) vita restano e Radio Brescia Sette rimane, come di consueto, in vetta alle preferenze degli ascoltatori della città lombarda e della sua provincia.
Fra le emittenti radiofoniche della provincia di Catania, uno spazio di primo piano va sicuramente riservato a Radio Etna Espresso di Acireale, città importante anche per l’intera Sicilia.
Radio Etna Espresso ha una storia di tutto rilievo, che risale addirittura agli anni ’70, come spiega bene l’autopresentazione dell’emittente presente sul suo sito:
“Abbiamo fatto la Radio resistendo ai tempi, sperimentando sulla nostra pelle, dimostrando professionalità e impegno. R.E.E…. nasce nel 1976 ad Acireale in provincia di Catania; inizia lì una fase di ricerca e di studio nel mondo della radiofonia che la porterà ad operare e a farsi apprezzare in tutta la Sicilia orientale (area compresa tra Siracusa e Taormina) e parte della Calabria meridionale.
Abbiamo detto no alle spersonalizzazioni, ai grandi network del Nord pronti a rilevare le nostre frequenze. Abbiamo tenuto alta la bandiera della radiofonia catanese, tutte le Radio nate qualche mese prima di noi non esistono più. L’esigenza di migliorare gli standard qualitativi e la produzione di programmi e servizi giornalistici è stata logica ed inevitabile, rifuggendo però dalla ‘spersonalizzazione’ scelta da altri che nel tempo hanno preferito aderire a syndication nazionali e quant’altro.
Nella sua tipologia R.E.E. ha sempre lavorato, a piccoli passi, in direzione di una crescente professionalità a tutti i livelli, restando fermo il principio di ‘voce territoriale’, sicuro punto di riferimento per svariate esigenze di un pubblico sempre attento e presente”. L’informazione, oltre alla musica e all’intrattenimento, ha uno spazio di primo piano, con varie edizioni del radio giornale e rubriche di informazione specifiche, con collegamenti e servizi.
Mica è finita qui, però, perché, in coerenza con questa impostazione, Radio Etna Espresso è da tempo legata anche al mondo televisivo e all’informazione più generale che riguarda Acireale. Non parliamo di una delle consuete ‘radiovisioni’ ma di un’emittente televisiva vera e propria, che è nata, attraverso varie fasi, diversi anni fa.
È stato infatti nel 2014 che la già esistente Tv locale Canale 9 di Acireale si lega definitivamente (anche nel nome) a Radio Etna Espresso, confluendo nel marchio Etna Channel, che però è conosciuta anche (proprio) come Etna Espresso Channel. E il programma principale della Tv è il ‘Tg Reporter’, Tg di riferimento per l’area acese e l’hinterland jonico-etneo.
Nel luglio 2019 Etna Espresso Channel (115 Lcn) ha poi ampliato la sua copertura televisiva ed è stata aggiunta anche al mux regionale di Teleone.
Cordoglio a Isernia, in Molise, dove nei giorni scorsi è scomparso a 83 anni padre Luigi Marro. Il religioso si è spento a San Giovanni Rotondo, dove viveva ormai da parecchio tempo.
Nato a Cervinara nel 1937, padre Luigi era stato Superiore del convento dei Frati Minori Cappuccini e definitore provinciale nel 1973, insegnò inoltre nel liceo classico ‘Fascitelli’. Parroco del ‘Sacro Cuore’, a Isernia, dal 1965 al 1985, aggregò i giovani intorno alla parrocchia.
Ma, per quel che ci riguarda più da vicino, nell’aprile 1977 fu proprio lui a fondare una delle prime Radio private del Molise, Radio Amica, di cui fu direttore e presidente. Nel 1988 però l’emittente si fuse con Radio Tau di Campobasso, dando vita a Radio Tau - La Voce di Padre Pio. Da questa piattaforma sono nate successivamente Teleradio Padre Pio e, infine, Padre Pio Tv.
Domenica 19 luglio in piazza Costa a Fano i disk-jockey di Radio Studio Più sono stati protagonisti di una serata a tutta musica, che si è svolta dalle 19 30 alle 22 30. Piazza Costa è stata di recente ‘restituita’ alla città marchigiana con una Ztl sperimentale, che consente di organizzare concerti e eventi con grandi artisti e intrattenitori, anche in tempi di Coronavirus.
Le tre ore di musica sono state ovviamente trasmesse in diretta radiofonica dalla notissima emittente dance lombarda. Sul palco centrale c’erano Walter Massa e Matteo Pietrelli.
“Questo evento - ha commentato Federico Arceci, responsabile eventi di Radio Studio Più per Marche ed Emilia-Romagna - servirà di riflesso anche per promuovere l'intero territorio in questa fase di ripresa economica, turistica e culturale. Un altro segnale di vicinanza alla Città della Fortuna dopo il Capodanno in piazza XX Settembre e le dirette dal Carnevale di Fano”.
Fra le Radio Web, ci piace segnalare questa volta la campana Crazy Radio di Morcone (Benevento). È una Radio, come si suol dire, di nuova generazione, ma con lo stile ‘libero’ tipico delle emittenti degli anni ’70.
Crazy Radio nasce ed opera nel territorio sannita e molisano (il cosiddetto Molisannio), con l’obiettivo di coinvolgere gli ascoltatori attraverso programmi di musica e informazione. È infatti una Radio musicale ma, anche qui, con una prerogativa: in ogni format di sua produzione racconta ciò che è accaduto, che accade o che accadrà nel proprio territorio.
Molti gli “speciali” in diretta: eventi culturali, gastronomici, religiosi, sportivi e tutto ciò che lega Crazy Radio appunto al proprio territorio. E in questo senso Crazy Radio, visto che opera nel Web, può rivolgersi facilmente anche a tutti quelli che, originari di questa parte d’Italia, vivono in altre aree del nostro Paese o all’estero, mantenendo così i legami con le proprie radici.
Il claim “Tutti i colori della musica” evoca le svariate ‘varianti musicali’ che trovano ospitalità nella Radio sannita.
La seconda edizione della manifestazione toscana ‘Ci sono sempre parole. [non]Festival delle narrazioni popolari (e impopolari)’, in programma nel mese di settembre a Certaldo e Gambassi Terme, è stata anticipata, dal 23 giugno al prossimo 28 luglio, da “Ci sono sempre parole”, un programma radiofonico del MuDEV (Museo Diffuso Empolese Valdelsa) in 11 puntate, trasmesso su Radio Nostalgia Toscana, con appuntamento bisettimanale il martedì alle 19.00 e la domenica alle 11.00.
Si tratta di trasmissioni di approfondimento, condotte da Andrea Zanetti, che attraverso brevi interviste ad ospiti selezionati approfondisce le tematiche della manifestazione, dalla narrazione orale alla rigenerazione urbana e all’identità territoriale, con uno sguardo rivolto al futuro.
Promossa dall’Unione dei Comuni Circondario Empolese Valdelsa e prodotta dal Sistema museale MuDEV e da YAB Young Artists Bay, la manifestazione si inserisce all’interno di un contesto in cui è considerata fondamentale la partecipazione delle comunità nella ridefinizione della missione culturale del territorio.
L’edizione 2020 sarà realizzata con il contributo di Fondazione CR Firenze, con media partner proprio Radio Nostalgia e Segnonline.