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Podcast, ancora più podcast. Il fenomeno è sempre più impetuoso, non certo solo in Italia, e se ne è occupato in una recente inchiesta anche il periodico economico ‘Affari&Finanza’, supplemento del lunedì di ‘Repubblica’, con un lungo articolo a firma di Paola Jadeluca.
Dall’approfondimento apprendiamo che “a fine 2019 si contavano 800 mila diversi podcast e oltre 62 milioni di ascoltatori alla settimana nel mondo, secondo i dati raccolti da Voxnest, società specializzata nelle tecnologie di base per la produzione di podcast. Dal suo quartier generale di New York, Voxnest è un osservatorio privilegiato per studiare i trend. Voxnest ha realizzato un report durante il lockdown, registrando un’impennata di ascolti e download durante la fase più acuta di pandemia. Un fenomeno che potrebbe accelerare il fatturato del settore.
Le previsioni, fatte durante il 2019, prevedevano 1 miliardo di dollari di giro d’affari entro il 2021, ma gli esperti di Voxnest ritengono che questo obiettivo possa essere raggiunto prima del previsto”.
Ma quali sono i generi che vanno per la maggiore? In Italia, secondo Publicis Spine, comanda la musica con il 45%, seguita però dalle notizie con il 42%, dall’intrattenimento con il 37, dagli approfondimenti con il 33, da investigazioni/reportage con il 25 e dai corsi di lingua con il 20. Come si vede, non c’è solo l’entertainment ma c’è anche molto giornalismo.
Paola Jadeluca conferma: “I podcast costituiscono un arcipelago variegato, che tocca anche industrie e finanza. I racconti da ascoltare hanno successo e tante aziende hanno debuttato nel podcast, diventando le Netflix del business. In realtà quasi nessuno produce in proprio, ma ci si affida a specialisti con sale di registrazione dedicate che aiutano le società a trasformare i contenuti che vogliono trasmettere in storie capaci di affabulare il pubblico”.
Lo storytelling sembra essere il cuore del podcast, come conferma Manuela Ronchi, fondatrice con Raffaele Tovazzi di Action Media, società di consulenza strategica e di produzione con sedi a Londra e a Milano: «Il podcast è una vera e propria modalità narrativa a sé, contano la veridicità, la spontaneità e la naturalezza dei contenuti».
Ma quali sono le principali società presenti sul mercato? Apple e Spotify sono impegnate in un duello per il primato. C’è poi Audible, specializzata in audiolibri, che sta conquistando fette di mercato. Ma si affacciano nuovi player: Sybel e Majelan in Francia, Podemo in Danimarca, Acast in Germania. Sony Music, poi, ha iniziato le grandi manovre per entrare con forza anche in questo settore. In America, Entercom, una delle più grandi conglomerate radiofoniche, ha comprato società specializzate nel podacast come Cadence13 e Pineapple Street Studios.
E poi ci sono le sorprese, come la pubblicità e le sue varianti in podcast, con Interactive Advertsing Bureau, principale realtà a livello mondiale nel campo della pubblicità digitale, che fa stime quanto mai promettenti per questa fetta di mercato.
Infine, la finanza, nientemeno, con all’opera Goldman Sachs, Invesco, JpMorgan Commercial Bank. E sembra solo l’inizio, a quanto pare.
Stefano Fisico, nome abbastanza noto come giornalista e dj, si butta in nuove avventure. È infatti, come pubblica fra gli altri askanews, il direttore dell’emittente internazionale Chin Radio Toronto, che ha aperto adesso la sua sede italiana a Milano.
Dopo essere stato per tre anni direttore artistico di ‘Billboard Italia’, Fisico si mette alla guida della storica emittente canadese aprendo la prima sede italiana all’interno delle prestigiose Fonderie Napoleoniche di Milano. A breve sarà on line anche il suo nuovo magazine web musicale stefanofisico.it, un portale dedicato all’entartainment con contenuti speciali e interviste.
In questi giorni partono le dirette radio/televisive che creeranno un link diretto con il Canada. “Toronto è la terza città per qualità di vita nel mondo e conta una fortissima comunità di italiani, oltre 500 mila, che amano il nostro Paese e la nostra musica - dice Fisico - . In un momento cosi difficile l’intento è quello di dare la possibilità a tutti gli artisti di aumentare la propria popolarità in mercati ancora inesplorati, creando un link diretto per concerti e iniziative speciali”.
Fisico come dj, ha lavorato prima nei club, poi nei festival e infine negli stadi come opening act. Tra le varie collaborazioni, i dj set per Tomorrowland, le aperture ai concerti di Vasco Rossi per 5 tour (tra cui Modena Park), di Tiziano Ferro per 2 tour negli stadi, di Negramaro, Alessandra Amoroso e di Le Vibrazioni al Forum per i 20 anni di carriera. Ha anche realizzato diversi remix in qualità di producer per artisti come Bob Sinclar, Dj Antoine, Vasco Rossi, Shaggy, Nek, Marco Mengoni, Gabry Ponte e altri.
Nel mondo radiofonico ha operato come Dj Producer per Radio Italia, RDS, Radio Kiss Kiss. Quest’anno è stato pure giurato ad ‘Amici’ nel team di critici musicali e giornalisti.
Tiburno.tv riferisce di quanto avvenuto a Monte Gennaro, la montagna che sovrasta Palombara Sabina, luogo noto per gli impianti di diffusione radiofonici: “È una vera e propria battaglia legale quella avvenuta tra la CPS (Centro Produzione Servizi) proprietaria di Radio CrikCrok…, network dell’omonima multinazionale di snack presieduta da Francesca Ossani, e Radio Subasio, dal 2017 acquisita dal gruppo Mediaset…
A spuntarla al TAR del Lazio è stata Radio CrikCrok, che è riuscita a riprendersi il posizionamento originario sul traliccio e la frequenza utilizzata in precedenza”.
La vicenda risale addirittura al 2008 ed è assai intricata e controversa (coinvolge anche Radio Aut e Radio Roma), per cui non entriamo nei particolari. Va solo segnalato che, sempre secondo Tiburno.tv, “la sentenza è una bacchettata… per il Ministero (dello Sviluppo Economico; N.d.R.) che ne ha combinate di ogni”.
Per Radio Spazio Noi, emittente della Diocesi di Palermo, si annuncia una stagione di novità, con un palinsesto ‘rimesso a nuovo’ e un’offerta formativa e informativa.
Il nuovo direttore responsabile - riferisce livesicilia.it - “è il giornalista palermitano Luigi Perollo, già direttore dell’emittente radiotelevisiva TRM e neo direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni sociali…; sostituisce il prof. Alessandro Hoffman, che ha diretto la radio per circa un decennio.
Anche il Cda dell’Associazione Radio Spazio Noi (che gestisce l’emittente) si rinnova: il prof. Michelangelo Nasca, vaticanista e presidente dell’Unione Cattolica Stampa Italiana di Palermo, è infatti il nuovo presidente, vice presidente è Luigi Perollo, mentre i Consiglieri sono Giovanni Cascino (presidente nell’ultimo decennio), il prof. Alessandro Hoffman, don Fabrizio Moscato, la dott.ssa Katia Mammana e il dott. Francesco Furnari.
Radio Spazio Noi (che trasmette sulle frequenze 88, 99.300, 106.300 su Palermo e provincia e 88.500 per le province di Agrigento, Enna e Caltanissetta) è una delle radio associate al network Radio InBlu... A curare l’offerta informativa, le rubriche, il palinsesto e la programmazione di eventi e dirette sono Giovanna Curiale e Gabriella Ruiz, mentre la regia e la programmazione tecnica sono affidate a Stefania Italiano e Vame Tourè”.
Nelle scorse settimane ‘Il Giornale di Trani’, periodico on line legato a RadioBombo, con sede nella stessa città pugliese, ha reso noto l’avvio di ‘RadiofonicaMente Diversa’, un bel progetto di formazione su radio e comunicazione per l’integrazione dei soggetti disabili.
Gli obiettivi dell’idea sono quelli di creare un progetto e un’occasione di incontro ed interazione appunto per le persone disabili, cercando di valorizzare la loro realtà quotidiana attraverso la comunicazione e, non ultimo, di abbattere le barriere fisiche attraverso il mezzo radiofonico.
Il tutto proprio mediante ‘RadiofonicaMente Diversa’, progetto frutto di una partnership tra la Cooperativa Sociale e Solidarietà Onlus, Marco Colonna (attore/autore comico e regista della compagnia Teatrale Il Giullare) e Radiobombo (che trasmette sui 101.100 MHz).
Sono stati previsti 68 incontri (iniziati il 28 ottobre), di cui i primi 8 (aiutarechiaiuta) di conoscenza radiofonica e approccio al mezzo di comunicazione, anche per capire le risorse e le qualità di ognuno dei partecipanti. ‘RadiofonicaMente Diversa’, oltre che un valido strumento di partecipazione sociale, vuol essere anche un magazine informativo, un contenitore dedicato alle possibilità offerte dalle innovazioni tecnologiche, all’integrazione scolastica, alla mobilità e ai servizi presenti sul territorio di Trani.
La formazione specifica degli otto incontri di formazione teorica di cui sopra verte sui seguenti argomenti: storia della radiofonia italiana; la struttura di un’emittente radiofonica (figure professionali, palinsesto, scalette, redazioni, ecc.); i programmi radiofonici; le regole fondamentali di uno speaker e di un conduttore radiofonico; i mezzi tecnici radiofonici e la loro gestione; redazioni di testi e confezione dei servizi; scelta e selezione delle notizie.
Questo bel progetto radiofonico ci dà però anche lo spunto per parlare in generale, con attenzione, di Radio Bombo, che ha una lunga e bella storia alle spalle. Vediamola in sintesi.
Fabrizio Fabiano, Natalino Pagano, Paolo Curci e Pinuccio Garofalo erano quattro intraprendenti giovani tranesi intenzionati a mutare in realtà quello che è, ed era, il sogno di tanti ragazzi qualche decennio fa: fondare una Radio. E proprio loro fondarono Radio Bombo nel 1978.
Cercarono un trasmettitore, prima di tutto, trovandone uno militare da montare pezzo dopo pezzo, anche se poi quel trasmettitore non fu mai utilizzato per le trasmissioni ufficiali: nel frattempo, infatti, Fabrizio, Natalino, Paolo e Pinuccio trovarono un agognato trasmettitore ‘civile’ presso un rivenditore di Bari.
Nell’estate 1978, dunque, i programmi ebbero inizio. La prima sede fu sistemata nella zona de ‘La Cittadella’. Nella programmazione furono seguiti metodi tradizionali, non cercando ‘colpi ad effetto’ e affidandosi a chi aveva già maturato un minimo d’esperienza in radio precedenti o contemporanee a Bombo.
Fu chiesto al vignettista e pittore Tom Maltone di creare una mascotte che simboleggiasse la radio. E si partì proprio dal presupposto di dare un nome a quella mascotte. Quello sarebbe stato il nome della radio stessa. E l’idea fu fornita da una nota canzone di Antonello Venditti, ‘Bomba o non Bomba’. Detto fatto. Il pupazzo si chiamò Bombo e così fu per la radio.
Si decise di privilegiare l’informazione, al di là dell’intrattenimento musicale, cercando di seguire tutte le trasferte della Polisportiva Trani, oltre alle gare casalinghe. Intanto, per quanto riguardava la sede della radio, vi era stato un trasloco; poi bisognò farne un altro.
La gente di Trani cominciò ad affezionarsi a questa piccola ma vitale, efficace e funzionale radio, che ormai stava diventando ‘di servizio’. I soci riuscirono anche a sostenere la loro ‘creatura’, trovando un bel po’ di pubblicità attraverso gli sponsor, fiduciosi nei confronti di quella realtà cittadina così ben organizzata e tanto divertente da ascoltare.
Poi i quattro amici intrapresero le loro singole attività lavorative, si formarono una famiglia e, non potendo far fronte a tanti impegni, cedettero la loro creatura ad altri soci che, a loro volta, hanno fatto la storia di questa emittente, seguendo con scrupolo e coraggio le varie fasi della storia politica, sportiva, culturale e sociale di Trani, fino ad arrivare ai nostri giorni, grazie anche all’impegno dei collaboratori che si sono succeduti.
Nel 1981 Radio Bombo fu rilevata da Felice Valenziano, al quale si unì Nino Losito. Ed è proprio lo stesso Valenziano a sfogliare con la memoria l’album dei ricordi:
«Ho cominciato l’attività giornalistica locale scrivendo articoli sportivi su ‘Il Tranesiere’. In seguito, essendomi fatto conoscere, fui contattato da Radio Trani Uno per realizzare servizi sportivi. Poi questa radio si unì a Radio Bombo. Fu allora che i fondatori di Radio Bombo dovettero dedicarsi alle loro singole attività ed io, dopo essere stato alle loro ‘dipendenze’, decisi di acquistare la radio».
In Felice Valenziano c’era una convinzione ben precisa, che esiste tutt’oggi: il fatto che un’emittente locale come Radio Bombo debba calarsi totalmente e quasi esclusivamente nella stessa dimensione locale con la quale viene a contatto: «Proprio per questo ho sempre fatto in modo che in tutti questi anni la Radio e poi ‘Il Giornale di Trani-Bombonotizie’ seguissero passo dopo passo gli eventi sociali, culturali, politici e sportivi della città».
Si arrivò poi ad un momento in cui Radio Bombo cominciò ad evolversi: «L’anno della prima svolta fu il 1985, quando la sede della Radio passò da via Mario Pagano all’ultimo piano del Palazzo Galleria, in piazza della Repubblica. Svolta perchè da quel momento decisi di dare una struttura più solida alla radio. In quel periodo dovevo dedicarmi di meno all’emittente e in maniera più impegnativa alla mia principale attività di Agente Immobiliare. Mi feci allora affiancare nell’ambito radiofonico prima da Vincenzo e poi da Patrizio, entrambi miei fratelli.
«All’inizio degli anni ‘90 - continua a raccontare Valenziano - la mia attività lavorativa nel campo immobiliare mi richiedeva (di nuovo) sempre maggiori fette di tempo, ai danni della radio. Ma non volevo mollare. Certo, i sacrifici, anche economici, erano tanti. Mi chiedevo poi, certe volte, se fosse meglio lasciare tutto o andare avanti. Scelsi la seconda soluzione, cercando di tenere sotto controllo la radio, non rinunciando agli importanti impegni di lavoro.
Mi orientai, nel '94 per una soluzione che avvicinasse fisicamente la Radio alla mia Agenzia Immobiliare, riuscendo a trovare una sede per l’emittente nel palazzo che ospita l’Agenzia stessa».
Intanto, «il mio apprezzatissimo socio Nino Losito, per motivi personali, con mio grande dispiacere decise di dimettersi, dopo tanti anni di collaborazione».
Ma la storia di Radio Bombo è continuata lo stesso e anche oggi, dopo altri decenni e molte altre difficoltà, prosegue, con convinzione e partecipazione.
La Ristopro Janus Fabriano di basket ha annunciato a tutti i propri appassionati di poter contare anche per l’attuale stagione sulla preziosa collaborazione con il media partner esclusivo Radio Gold, la nota emittente marchigiana.
Lo stretto legame con l’emittente non solo si rinnova ma si rafforza prevedendo nuovi momenti di incontro fra le due realtà: Radio Gold infatti gestirà in maniera esclusiva le dirette radiofoniche dei match esterni in quei palazzetti dove non verrà effettuato il servizio di live streaming della Lega. Inoltre, non appena sarà possibile, sono previsti eventi ed incontri dedicati durante l’arco del campionato.
‘Il Tirreno’ dà notizia di un recente lutto improvviso nel mondo radiofonico toscano. A perdere la vita è stato Carlo Amoruso, appena 54 anni, originario di Roma ma residente a Torre del Lago in via Cimarosa ormai da diversi anni.
“Era un grande appassionato di radio - spiega il quotidiano di Livorno - . Prima di trasferirsi a Torre del Lago, aveva lavorato in alcune emittenti a Roma e poi per un periodo in Sardegna. «Quando è venuto qui ha collaborato con Radio Massarosa Sound - ricorda Michele Piccoli, uno degli speaker storici - , conduceva una trasmissione la mattina, poi è andato a Radio Versilia, ed ora trasmetteva con un pool di radio web che fanno capo a Radio Alice»”.
Fondazione Musei Senesi inaugura proprio in questi giorni FMStreaming. Si tratta di un inedito progetto di narrazione dei musei senesi attraverso la radio. Il primo ciclo di appuntamenti ha come protagonisti dieci artisti contemporanei toscani di rilievo internazionale. I loro contributi audio saranno trasmessi sulla piattaforma radioarte e quindi resi disponibili, da gennaio, sul canale podcast di FMS.
On air per 15 giorni (a partire da oggi, 5 dicembre), questi contenuti d’artista sono preceduti da alcune testimonianze di professionisti del settore (giornalisti, curatori, collezionisti, artisti e docenti) come riflessione critica sul rapporto odierno tra contemporaneo e musei.
FMS continua, così, la propria attività sfruttando il digitale, per trovare nuove chiavi di lettura ai musei.
Si chiama simpaticamente Senti chi parla ed è la nuova Web Radio del volontariato in Abruzzo. Il progetto darà voce alle esperienze di solidarietà, inclusione sociale e legalità delle quattro province della regione al ritmo di 30 podcast pubblicati ogni 2 giorni e già on line a partire dallo scorso 23 novembre.
L’emittente è promossa dal Csv Abruzzo ed è nata all’interno del network radiofonico Ang dell’Agenzia Nazionale Giovani, ben noto ai lettori di questa rubrica. In specifico 15 speaker di età inferiore a trent’anni intervistano i protagonisti del volontariato per conoscere le loro storie ed esperienze sul territorio e il valore generato per la collettività. Cinque podcast sono invece dedicati alle opportunità per i giovani cittadini europei come il servizio civile universale, Erasmus+ e il Corpo Europeo di Solidarietà.
I podcast sono disponibili sul sito csvabruzzo.it e sulla pagina Facebook dedicata ANG inRadio - Abruzzo Senti Chi Parla.
Una vera e propria radio locale a livello comunale che nel periodo delle festività trasmetterà in diretta per raggiungere le case della comunità. Succede a Chieri, vicino Torino, al fine di essere vicini ai cittadini in un periodo difficile come quello attuale, attraverso musica, notizie e interventi.
Il progetto della cooperativa sociale La Collinella è stato sostenuto dal Comune di Chieri con un contributo di 7.500 euro.
L’attività della temporary web radio caratterizzerà il periodo natalizio e andrà anzi un po’ oltre, durando fino al 31 gennaio.
L’emittente, dal singolare nome di I Love Radio Lock, come spiega torinooggi.it, “trasmetterà sia in streaming audio sia in streaming video in diretta tutti i giorni dalle 16 alle 19 ma nei week-end verrà predisposto un palinsesto più ampio, con programmazione sia al mattino sia al pomeriggio. La Radio avrà sede all’interno di un negozio attualmente sfitto nell’area pedonale (via Vittorio Emanuele II) e trasmetterà anche attraverso l’impianto di filodiffusione del Comune”.
La Radio non avrà alcuna entrata commerciale e non raccoglierà pubblicità ma verrà dato, spazio, in modo gratuito, a iniziative rilevanti per la città di Chieri.