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Per informazioni e segnalazioni, è possibile contattare Mauro Roffi all'indirizzo [email protected].
La concessionaria SpeeD - del Gruppo Monrif (‘QN’, ‘Il Giorno’, ‘Resto del Carlino’, ‘Nazione’ ecc.) - e S.E.S. - Società Editrice Sud hanno siglato un accordo per la raccolta pubblicitaria delle testate, cartacee e digitali, della stessa S.E.S.
Si tratta di quotidiani importanti come ‘Gazzetta del Sud’ (leader in Calabria e a Messina) e ‘Giornale di Sicilia’ di Palermo ma anche delle seguitissime emittenti televisive siciliane Tgs e Rtp (ma c’è anche Gds Tv) e delle radiofoniche Rgs (molto ben diffusa in regione) e Radio Antenna dello Stretto a Messina.
Questa inedita partnership, secondo il comunicato stampa diffuso, “pone le basi per un percorso di ulteriore valorizzazione delle testate di S.E.S. e per un importante ampliamento del raggio di azione di SpeeD, che le permette di coprire regioni del Sud e di integrarsi al meglio con le aree già presidiate dalle testate captive del Gruppo, QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione e Il Giorno”.
Inoltre, “grazie all’opportunità fornita dall’accordo con S.E.S. la concessionaria SpeeD allarga il proprio portafoglio, per la prima volta in maniera importante, a emittenti televisive e radiofoniche locali, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento anche per altri interlocutori, che nel concetto di network vogliano trovare la soluzione per aumentare il proprio peso nelle pianificazioni dei centri media e dei clienti nazionali”.
“L’idea di collaborare con la S.E.S. è nata quasi per caso, durante un incontro con il Presidente e AD della società Lino Morgante - ha detto Sara Riffeser Monti, presidente SpeeD - parlando di significative storie personali e aziendali del passato, legate anche alla profonda amicizia tra gli editori Attilio Monti e Uberto Bonino. Un momento importante di condivisione strategica sul settore editoriale e pubblicitario. Il passo verso una collaborazione operativa è stato breve ma estremamente condiviso e pianificato”.
Non riguarda il settore radiofonico ma ne dò notizia volentieri, per la rilevanza del quotidiano coinvolto, una voce storica e davvero importante di una regione altrettanto importante come la Puglia.
Parlo della ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, giornale che, dopo che la precedente gestione (Mario Ciancio del gruppo ‘La Sicilia’ ) aveva di fatto abbandonato il quotidiano al suo (triste) destino e era nata anche l’idea della creazione di una società da parte della stessa redazione, ha ora intanto una nuova gestione.
‘La Gazzetta’ passa infatti a Ledi srl, società riconducibile all’imprenditore barese della ristorazione Vito Ladisa (amministratore unico è l’ex procuratore di Taranto Franco Sebastio), che proverà a (finalmente) rilanciarla. Ledi si è aggiudicata il bando per l’affitto del ramo d’azienda della società Edisud, editrice di ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, estremo tentativo giudiziario di salvare la testata.
Quella di Ledi è stata peraltro l’unica proposta di fitto pervenuta ai curatori fallimentari, Michele Castellano e Gabriele Zito. Il bando era stato pubblicato dopo la chiusura dell’esercizio provvisorio, disposta dal Tribunale a causa della grave situazione economica dell’azienda, che nel giugno scorso era stata dichiarata fallita.
La prossima scadenza è adesso quella del 31 luglio 2021, fra poco più di sei mesi dunque, quando questo appena deliberato fitto del ramo d’azienda scadrà: infatti solo fino al 31 luglio Edisud ha in affitto la testata ‘Gazzetta del Mezzogiorno’, di cui è invece proprietaria la società Mediterranea. Pertanto entro il 31 luglio il ramo d’azienda di cui sopra dovrà essere venduto e la ‘Gazzetta’ dovrebbe a quel punto avere un nuovo editore a tutti gli effetti.
Anche in Friuli-Venezia Giulia si dovrebbe provvedere a un sostegno economico a livello regionale per l’emittenza radiotelevisiva locale. Lo scrive on line ‘Trieste All News’, riportando le dichiarazioni del capogruppo della Lega in Consiglio Regionale Mauro Bordin e del consigliere regionale leghista Diego Bernardis. I due hanno visto approvato dalla Giunta Regionale un loro ordine del giorno collegato alla manovra di assestamento.
Si tratta della proposta di un ‘sostegno alle emittenti radiotelevisive e alle testate giornalistiche locali aventi sede legale ed operanti in Friuli-Venezia Giulia, individuate ai sensi degli articoli 4 e 6 della legge regionale 9 febbraio 2018, n. 5’.
In particolare, Mauro Bordin e Diego Bernardis hanno dichiarato: “La legge di assestamento recentemente approvata ha previsto importanti norme di sostegno a favore dei comparti e delle categorie maggiormente colpite dalla pandemia. Fra questi c’è sicuramente quello dell’emittenza radiotelevisiva e delle testate giornalistiche con sede e operanti in Friuli-Venezia Giulia e, visto il grande ruolo che rivestono poiché promotrici di un’informazione che raggiunge ogni territorio, sovente anche attraverso trasmissioni veicolate oltre che in italiano, anche nelle lingue friulana, slovena e tedesca, abbiamo ritenuto opportuno ogni più utile intervento a sostegno dell’attività che svolgono”.
Torniamo poi sulla situazione della Sicilia, di cui abbiamo già scritto in questa rubrica il 3 ottobre scorso.
C’è stato infatti, in sostanza - lo ricordiamo - il ‘via libera’ della Commissione Ue alla riassegnazione di oltre 660 milioni di euro di fondi europei per far fronte all’emergenza Coronavirus con la ‘luce verde’ alla modifica di due programmi operativi regionali in Sicilia e Lombardia. La modifica al programma operativo della Sicilia permette di stanziare 4,3 milioni di euro a sostegno del settore sanitario, fino a 320 milioni di euro di liquidità per le piccole e medie imprese, 75 milioni di euro per il turismo e 60 milioni per le scuole.
In questo quadro una norma molto attesa era quella che riguarda l’editoria: 10 milioni a suo favore, per i giornali cartanei e on line, le emittenti radio-tv e le agenzie di stampa che producono un notiziario regionale sulla Sicilia da almeno un anno e che abbiano almeno un collaboratore attivo sul territorio della regione.
Da TeleRadioFax di Aeranti-Corallo apprendiamo infatti adesso che c’è un deciso passo avanti:
“Un decreto del Presidente della Regione siciliana disciplina l’attuazione della misura prevista dalla legge regionale n. 9/2020 (Legge di stabilità regionale 2020-2022) limitatamente al finanziamento a fondo perduto in favore delle emittenti radiotelevisive, dell’editoria (sia cartacea che digitale) e delle agenzie di stampa. Tale misura, pari a 10 milioni di euro, viene ripartita per il 25% all’emittenza radiofonica e televisiva locale, per il 25% a iniziative editoriali on line, per il 40% ai quotidiani cartacei, per il 7% a iniziative editoriali cartacee di diversa periodicità e per il rimanente 3% alle agenzie di stampa.
Tra i requisiti necessari per l’ammissione, … per quanto riguarda le emittenti radiofoniche e televisive, aver prodotto nell’anno 2019 notiziari per almeno 90 giorni. Le agevolazioni vengono concesse sotto forma di finanziamenti a fondo perduto utilizzabili per fabbisogno di capitale circolante e/o investimenti.
Le modalità e i termini di presentazione delle istanze verranno disciplinati da Irfis Finsicilia Spa e verranno comunicati dalla stessa”.
Sul tema dei diritti d’autore, in rapporto alle Radio locali (la settimana scorsa abbiano riportato la notizia dell’accordo Lea-Confindustria Radio Tv), ospitiamo volentieri il punto di vista dell’associazione CNRTv, che in un recente comunicato scrive quanto segue:
“Da alcune settimane CNRTv sta ricevendo telefonate e mail da parte di moltissime emittenti italiane che lamentano insistenti telefonate e mail da parte della LEA - Liberi Editori Associati che, successivamente ha fatto loro pervenire contratto di licenza da sottoscrivere peraltro già accompagnato da fattura elettronica con intimazione al saldo.
Sull’argomento CNRTv, al Tavolo tecnico appositamente istituito da Agcom, chiese di conoscere nel dettaglio i repertori e le opere tutelate dalle singole collecting al fine di poter conseguentemente ottemperare correttamente alla vigente normativa; evidenziò la necessità di individuare inequivocabilmente i detentori dei diritti cui corrispondere le somme; evidenziò il rischio reale di corrispondere un unico diritto a più collecting; evidenziò la difficoltà gestionale da parte delle emittenti locali di dover corrispondere a singole collecting (ad oggi 13 soggetti) i diritti eventualmente utilizzati.
Conseguentemente l’Agcom, accogliendo tali eccezioni, accolse la proposta di realizzare un database unico di riferimento e l’individuazione di una modalità semplificata per il pagamento dei diritti spettanti. Diametralmente opposte erano le posizioni delle collecting. Da allora il Tavolo tecnico non è stato più riconvocato.
Alla luce dell'attuale situazione, che rischia finire nelle aule dei tribunali CNRTv ha invitato l’Agcom a riconvocare il Tavolo tecnico, non essendo intervenuto alcun accordo unitario, peraltro necessario, fra tutte le associazioni rappresentative delle emittenti locali e tutte le collectig interessate.
Frattanto, CNRTv contesta e rigetta le modalità utilizzate da LEA ed, eventualmente, da altri analoghi soggetti, ricordando che la norma contempla un necessario e corretto scambio delle informazioni ed una negoziazione condotta in ossequio a principi di buona fede e non sulla base di determinazioni unilaterali”.
Purtroppo dobbiamo segnalare una serie di lutti che nei giorni scorsi hanno rattristato tutto il mondo della Radio.
A Torino, per iniziare, è morto Renato Striglia, voce storica di Radio Flash e della Rai.
“Torino perde una voce storica della sua radiofonia e del temperamento rock cittadino - scrive Paolo Ferrari su ‘La Stampa’ - . Renato Striglia si è spento a 64 anni all’Ospedale Maria Vittoria, dove era ricoverato fuori conoscenza da qualche giorno in seguito a una grave forma di ischemia. Il suo stile radiofonico era un marchio di fabbrica, fin da quando in coppia con Alberto Campo diede vita a trasmissioni ‘cult’ della potentissima Radio Flash di inizio Anni Ottanta come ‘Puzzle’. Per Renato, Alberto e Marco Basso si schiusero presto le porte della nazionale, sotto forma di contratti con RadioRai.
Era l’inizio di una filiera che avrebbe portato la sede torinese, la cui struttura radiofonica era collocata nella palazzina di via Verdi di fronte alla sede della tivù e degli uffici, a egemonizzare la musica nelle notti estive italiane…
La Radio è stata la passione di una vita per Renato, che negli ultimi anni si era dedicato con vigore all’esperienza comunitaria on line di Radio Banda Larga, formando nuovi speaker, conduttori, cronisti, dj, sempre all’insegna dell’etica professionale e della massima disponibilità nel mettere a disposizione la propria esperienza”.
In Veneto, in specifico a Treviso, invece, grande cordoglio per la scomparsa a soli 57 anni di Paola Maiorana, voce storica delle Radio locali e purtroppo affetta da tempo da una grave malattia degenerativa.
Paola aveva cominciato a lavorare come speaker radiofonica nella seconda metà degli anni ‘80 a Radio Tele Treviso, passando poi a Radio Alfa, sempre di Treviso. Infine era passata al forte ‘gruppo Zanella’, ovvero a Radio Bellla&Monella e Birikina e qui la sua notorietà si era ovviamente accentuata. «Era una persona schiva - ha detto Roberto Zani, voce della mattina di Bellla&Monella - ma molto precisa e molto pignola sul lavoro, una vera professionista. Per lei la Radio era tutto e alla Radio ha dato tanto».
A San Benedetto del Tronto va ancora segnalata la scomparsa di Gioacchino Fiscaletti, ‘Fernandel’, che era stato una nota voce della storica Radio Ponte Marconi, qualche decennio fa. Aveva 91 anni ed era molto noto nella città marchigiana per il suo amore per San Benedetto e le sue tradizioni. Il soprannome derivava dalla somiglianza con il notissimo attore francese, interprete di Don Camillo.
A Milano infine ha colpito la morte di Paolo Brasola, che per molti era stato lo Zio Dany di Radio City negli anni ’70 e ’80.
Brasola era nato a Padova nel 1944 e si era presto scoperto musicista. Trasferitosi a Milano, aveva aperto in Galleria del Corso la Texas Music edizioni musicali e poi nel 1975 aveva deciso di fondare una Radio.
Detto fatto, nel settembre 1975 si cominciò a sentire, sugli 87.600 MHz, Radio City Milano, considerata la quarta nata in città dopo Milano International, Montestella e Radio Milano Centrale, con, appunto, Zio Dany (e qui viene in mente subito anche un altro ‘collega’ notissimo qualche anno dopo, Zio Teo di Milano Palmanova) al microfono.
Radio City, in tandem con la casa discografica, è stata protagonista di quegli anni ‘mitici’ per la radiofonia milanese (e italiana). L’avventura in Fm di Brasola però finì già nel 1990 con la cessione dell’emittente, che non sopravvisse poi a lungo.
Seguirono per Brasola anni di alterne fortune come musicista in giro per il mondo e poi molti problemi, alle soglie dell’età matura, con anche un impegno a livello politico. Nei giorni scorsi a Milano la scomparsa.
Radio Umberto è un’idea, magari storicamente non nuovissima, ma intrigante. Nasce a Palermo per opera dei ragazzi, dei professori e del preside dello storico liceo classico ‘Umberto I’, anche per provare a “uscire dall'isolamento della didattica a distanza” e per “colmare il vuoto di socializzazione” che si registra oggi nel mondo scolastico, in specifico soprattutto nelle scuole superiori .
Claudia Brunetto su ‘Repubblica Palermo’ riporta alcune testimonianze in merito.
“Penso alla radio che aveva mio nonno sul suo comodino - dice per esempio il preside Vito Lo Scrudato - . Una radio con le valvole e le manopole, senza video”.
“La radio è un modo per avere un contatto fra di noi oltre le videolezioni - dice invece Arianna Taibi, 16 anni, della quarta G - . Adesso è più dura del lockdown, perché a marzo ci eravamo rassegnati, invece a settembre abbiamo avuto l’illusione che la scuola potesse essere in presenza. Mi piacerebbe portare nella radio i temi di cui mi occupo per il giornale della scuola, come quello dell’ambiente, per esempio. Ma la radio sarà soprattutto divertimento e svago”.
L’appuntamento è in realtà solo settimanale, bisogna collegarsi al sito della scuola, cliccare sul link dedicato alla radio e la trasmissione parte. Si trattano temi culturali e di attualità, tutti proposti dai ragazzi.
Il 20 novembre 1989 veniva approvata alle Nazioni Unite la Convenzione sui diritti dell’infanzia, che è poi diventata, nella stessa data dell’anno, la Giornata internazionale che celebra i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
Nella ricorrenza la Fondazione Radio Magica, onlus nata nel 2012 all’Università Ca’ Foscari di Venezia e supportata dall’Università degli Studi di Udine (dove ha la sede operativa), ha presentato il ‘Manifesto del Diritto all’ascolto, a partire dai bambini e dai ragazzi’, inteso come diritto ad ascoltare ma anche ad essere ascoltato.
A lanciare ufficialmente il tutto, sul sito radiomagica.org, è stata la madrina della Fondazione, la nota attrice Lella Costa.
“Fin dalla sua creazione, il progetto di Radio Magica si basa proprio sull’ascolto come elemento inclusivo e come competenza trasversale, per chi ha bisogni ‘speciali’, ma non solo - scrive friulisera.it - . L’importanza dell’ascolto è per tutti, non soltanto per chi non può leggere: saper ascoltare è una ‘life skill’, una competenza per la vita.
Radio Magica nasce dall’impegno di una madre verso suo figlio affetto da una sindrome genetica molto rara che, tra le varie cose, gli impedisce di fondere le lettere e trasformarle in parole. La ricercatrice universitaria Elena Rocco, mamma di Enrico, che oggi è diventato maggiorenne, non ha smesso un attimo di osservare, fin da piccolo, cosa lo incuriosisse e ha scoperto molto presto che lui adorava ascoltare le storie, la musica, le audioguide nei musei, le voci.
Nel 2009, Enrico inizia a frequentare la prima elementare e ad Elena viene un’illuminazione: fare una Radio per bambini. Una Radio in cui raccogliere storie e trasmettere il piacere per la narrazione e il dialogo, per tutti, compresi i sordi. Radio Magica va in onda sul web per la prima volta nel dicembre 2012 e da allora l’avventura non si è mai fermata”.
Accanto alla Web Radio ci sono poi i Libri per Tutti (Premio Andersen 2014), con un’ampia offerta di audio e video libri gratuiti anche in lingua dei segni italiana (LIS) e comunicazione aumentativa alternativa (CAA), smARTradio e le Mappe Parlanti, per esplorare il patrimonio culturale e studiare l’arte, la storia, la geografia in modo accessibile.
Poiché ‘il bambino che sa ascoltare sa anche rispettare l’altro e le diversità’ nasce ora il citato Manifesto per il Diritto all’Ascolto. «Sono particolarmente contenta di sostenere questo Manifesto che Radio Magica propone proprio in un momento in cui, per tutti, è importante imparare ad ascoltare - spiega Lella Costa - . Ascoltare significa rendersi disponibili ed essere in grado di decifrare quello che gli altri, o il mondo, ci stanno dicendo o provano a dirci. Ascoltiamo e dimostriamo che l’ascolto è centrale, indispensabile, è una condivisione da cui non possiamo prescindere e lo possiamo fare sottoscrivendo il Manifesto».
Prende vita un nuovo progetto radiotelevisivo e on line di area cattolica a Nardò, in Puglia. RadioNardòCentrale, da tempo attiva sul web, cambia nome e diventa adesso Radio Centrale, pur senza (almeno per ora) avere frequenze in Fm.
“Radio Centrale, Comunità al Centro è un network promosso dalla Fondazione Fare Oggi, braccio operativo della Caritas Diocesana della Diocesi Nardò-Gallipoli - spiega portadimare.it - . Radio Centrale si propone come interlocutore del territorio raccontando la comunità che lo vive con programmi ‘on the road’, buona musica e contenitori culturali e sportivi. È una radio di ispirazione cattolica che vuole testimoniare la validità di uno strumento ‘antico’ ma sempre ‘nuovo’ come la radio, per annunciare il Vangelo…
Radio Centrale è un progetto dinamico, in crescita continua e costante. Un palinsesto ricco di appuntamenti. Una nuova avvenuta in un momento difficile, che va ad arricchire l’offerta locale”.
Radio Centrale può essere ascoltata su radiocentrale.net, mediante app e in Tv, sul digitale terrestre, al canale (radiofonico) 868 Lcn.