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Ancora il gruppo Gedi al centro dell’attenzione, dopo la cessione (con qualche contestazione) di alcuni quotidiani locali. Questa volta, dopo le voci di un interessamento nientemeno che all’acquisto del ‘Sole 24 Ore’ (e evidentemente anche di Radio 24), che hanno trovato però la ferma opposizione del presidente di Confindustria Bonomi (“Il Sole 24 Ore non è in vendita”), ora ci sono le voci (ma anche qualcosa di più) che rivelano un forte interesse per l’importante gruppo veneto Athesis. Ad Athesis a Verona fanno capo soprattutto il forte quotidiano locale ‘L’Arena’ (più, a Vicenza, ‘Il Giornale di Vicenza’), l’emittente locale TeleArena, la stazione scaligera Radio Verona.
Ci sono varie conferme che Gedi voglia provare davvero a puntare alla conquista di Athesis, anche se l’operazione sembra assai complessa e le probabilità di successo sono tutte da verificare. Un interessante ‘punto della situazione’ è stato fatto (ringrazio Giampaolo Mirandola per la segnalazione) dal periodico on line ‘Professione reporter’, che approfondisce con cura i temi del giornalismo e dei media, tanto che il suo slogan è ‘Salviamo il giornalismo: le notizie, i problemi, le idee’.
Vediamo qualche passaggio significativo del relativo articolo:
“Gedi si era mossa in un primo momento per cedere parte della sua tiratura generale, allo scopo di effettuare un’acquisizione importante. Era senz’altro ‘Il Sole 24 Ore’ l’obiettivo principale, ma dopo ripetuti contatti l’operazione si è rivelata complessa…
L’interesse di Gedi e Ann ora si orienta sui tre giornali di Athesis, ‘Arena’ di Verona, ‘Giornale di Vicenza’ e ‘Brescia Oggi’, che si inserirebbero bene accanto a ‘Piccolo’ e ‘Messaggero Veneto’, (Friuli), alla ‘Gazzetta di Mantova’ (Lombardia con animo veneto), alla ‘Provincia Pavese’ (Lombardia), al ‘Mattino di Padova’, ‘Tribuna di Treviso’, ‘Nuova di Venezia e Mestre’, ‘Corriere delle Alpi’ (Veneto), ‘Sentinella del Canavese’ (Piemonte)…
Il cerchio si chiuderebbe: Nord ovest coperto dalle ammiraglie ‘Stampa’ e ‘Secolo XIX’…, Nord est presidiato dal resto della compagnia.
Le trattative vanno avanti almeno dal mese di luglio, ma - come nel caso del ‘Sole’ - sono complicate. Athesis è una multiproprietà. La maggior parte dei soci è favorevole alla vendita, anche perché i giornali non sono più né particolarmente redditizi né strategici. Neanche l’‘Arena’ di Verona, che è un ex gioiellino, monopolista nella sua città, ma che oggi risente della crisi di ogni organo di informazione tradizionale. Athesis (però) resta un’azienda sana…”.
Oltre ai quotidiani, Athesis possiede anche Telemantova e Telearena, Radio Verona, come detto, e la storica casa editrice Neri Pozza. Naturalmente non resta che seguire con attenzione i prossimi sviluppi.
L’ultimo numero di ‘TeleRadiofax’, il noto periodico di Aeranti-Corallo, dà alcune interessanti notizie sul tema dei contributi per le emittenti radiotelevisive, sempre al centro dell’attenzione nel nostro settore. Questa volta sono di scena i contributi relativi al 2019, un periodo (per fortuna, verrebbe da dire) recente, dunque.
Ecco le relative notizie:
“Il Ministero dello Sviluppo economico ha pubblicato nei giorni scorsi, nella sezione ‘trasparenza’ del proprio sito istituzionale, gli elenchi relativi a tv locali commerciali, tv locali comunitarie, radio locali commerciali e radio locali comunitarie dei soggetti che hanno già percepito i contributi di cui al Dpr n. 146/17 riferiti all’anno 2019. In particolare, risultano liquidate:
- alla data del 10 ottobre 2020, n. 79 tv locali commerciali su 137 in graduatoria 2019;
- alla data del 10 ottobre 2020, n. 80 tv locali comunitarie su 274 in graduatoria 2019;
- alla data del 7 ottobre 2020, n. 169 radio locali commerciali su 171 presenti in graduatoria 2019;
- alla data del 13 ottobre 2020, n. 124 radio locali comunitarie su 320 in graduatoria 2019”.
“Io penso di dover aprire il cantiere del PD nuovo” - ha detto il segretario del Partito Democratico (oltre che presidente della Regione Lazio) Nicola Zingaretti alla direzione del suo partito. Zingaretti ha anche annunciato l’idea di promuovere un “appuntamento prima dell’estate, aperto alle forze più vive” e ha ricordato i nuovi strumenti di comunicazione cui il suo PD ha dato vita. Si tratta della piattaforma digitale ‘Immagina’ ma soprattutto della nuova Radio Web, anch’essa denominata Immagina, che inizierà a trasmettere in forma permanente - questo l’annuncio dato da Zingaretti - dal prossimo gennaio.
Ma cos’è Immagina (si veda, per gli interessati, il portale immagina.eu)? Vediamo come si autopresenta nel sito citato:
“Uno spazio dove elaborare e condividere idee e progetti per una società nuova. Ecco perché nasce Immagina, la piattaforma web e social che si propone di coinvolgere esperti, pensatori, addetti ai lavori, professionisti, cittadini nel processo di ridefinizione di un sistema di valori in linea con il tempo che stiamo vivendo. Un sistema che dovrà fare i conti con quanto di inedito e inaspettato sta succedendo a livello mondiale. E che cambierà per sempre il nostro modo di vivere”.
In sostanza, “una casa aperta a tutti coloro che hanno a cuore l’Italia e l’Europa del futuro”.
Il coordinamento di progetto è di Alessandro Capelli, consulente di comunicazione e professore di sociologia della comunicazione. Ci sono poi Enzo Cursio e Valentina Morigi.
La redazione giornalistica è invece composta da: Stefano Cagelli, coordinatore; Stefano Minnucci, responsabile del progetto digitale; Carla Attianese (ufficio stampa e responsabile social media); Agnese Rapicetta (contenuti editoriali); Maddalena Carlino (ufficio stampa). Il supporto grafico è di Patrizio Bagazzini.
Ancora una segnalazione dal quotidiano ‘Avvenire’, dove si parla di Radio anche in contesti un po’ diversi dal solito.
Così un articolo di Lucia Capuzzi dello scorso 16 ottobre dà conto di quanto possa essere importante il ruolo della Radio in molti Paesi africani (nel caso in Liberia e in Tanzania), specie là dove invece Internet (e magari anche la Tv) non arrivano.
Ne sa qualcosa monsignor Anthony Borwah, vescovo di Gbarnga, nel nord-est della Liberia. Qui la Radio è l’unico strumento di comunicazione universale.
“La gente di Gbarnga, tuttavia, riusciva a captare, non senza difficoltà, solo le frequenze di due delle venti emittenti concentrate nella capitale, Monrovia” - spiega l’articolo. Ma il ‘vescovo giornalista’ Borwah non si è perso d’animo e il 15 maggio scorso ha realizzato il suo obiettivo:
“Da questa ‘ostinazione profetica’ è nata Radio Paraclete, cioè Paraclito, la voce dello Spirito, come ama definirla il vescovo.
Non a caso è stata inaugurata proprio il giorno di Pentecoste. «Non ce l’avremmo fatta senza l’aiuto della Conferenza episcopale italiana (Cei) che ci ha sostenuto con l’8xmille. E l’accompagnamento di Signis, associazione cattolica mondiale per la comunicazione, con la sua squadra di Roma»”.
Radio Paraclete è uno strumento di evangelizzazione ma non è rivolta solo ai cattolici. “Cerchiamo di promuovere valori profondamente umani, come la riconciliazione, un processo fondamentale in un Paese che ha vissuto lunghi decenni di guerra civile, terminata solo nel 2003 - dice il vescovo Borwah - . Con il diffondersi del virus, inoltre, abbiamo iniziato una serie di programmi ad hoc, sia per aiutare la gente colpita dalle restrizioni sanitarie sia per sensibilizzarla riguardo alla crisi in atto”.
Radio Paraclete, alimentata con pannelli solari, è portata avanti da uno staff di giovani di Gbarnga e ha spiegato, spesso per la prima volta qui, in modo completo, le modalità di contagio da Covid 19 e le più elementari misure di prevenzione.
“Lo stesso ha fatto un’altra ‘new entry’ nel panorama mediatico africano, Radio Hekima, «unità» in lingua Swahili - spiega ancora ‘Avvenire’ - , inaugurata in piena pandemia dalla diocesi di Mbinga, nell’estremo sud della Tanzania, quasi a ridosso della frontiera con il Malawi, sempre grazie a un vescovo determinato, monsignor John Ndimbo, e all’aiuto di Cei e Signis”.
Fra le emittenti siciliane, dedichiamo un approfondimento questa settimana alla nissena Radio CL1, una stazione storica di Caltanissetta. Essere una voce radiofonica (anche abbastanza ‘isolata’) di una città così ‘particolare’ come questa, lontana da altre realtà più note e popolose della Sicilia, comporta naturalmente un grosso impegno per l’emittente isolana, che però ha una lunga storia alle spalle ed è anche radicatissima nella sua zona.
Vediamone la storia, intanto.
È stato il 13 novembre 1976 il giorno in cui Radio CL1 ha emesso i suoi primi vagiti via etere. L’emittente, come altre, è nata quasi per gioco, partorita da un’idea che coniugava il fascino del nuovo e la creatività di un progetto coinvolgente, che mirava però anche agli ascolti, ai messaggi utili per tutta la cittadinanza. E per Radio CL1 fu in effetti subito successo, in virtù di un’audience superiore ad ogni aspettativa. Gli ascoltatori si innamorarono delle voci, del modo di porgersi, dell’impostazione che caratterizzava la nuova Radio.
Tutto ciò fu propedeutico ad una crescita costante, ad un arricchimento della struttura e delle iniziative. Ne scaturì un organigramma omogeneo e coordinato, puntuale e puntiglioso nelle sue comunicazioni via etere. Radio CL1 conquistò nel volgere di pochi mesi un buon indice d’ascolto, che ancor oggi mantiene.
I radiogiornali si imposero per la tempestività delle notizie, per gli editoriali sferzanti, per le inchieste dettagliate. Ebbero ampio spazio il programma di intrattenimento del mattino, le trasmissioni di satira, le rubriche su argomenti specifici nei settori della medicina, del sociale, della cultura, della scuola e della religione; inoltre, gli incontri con poeti, artisti, giornalisti, politici locali, regionali e nazionali, rappresentanti delle istituzioni e di enti pubblici e privati, i dibattiti in studio, le dirette di partite di calcio, basket, volley e automobilismo.
Si passò così “dai vagiti ai ruggiti, dei quali si parla ancora - scrive il direttore di Radio CL1 Pippo Grosso - . Il cammino dell’emittente radiofonica di Caltanissetta (oggi) prosegue, grazie all’immutata fedeltà dei suoi ascoltatori”.
Fra le trasmissioni più note c’è “Tony Accesi”, la domenica alle 10.30, con Tony Maganuco, che esamina e approfondisce ogni settimana i temi dell’attualità locale nissena. Proprio Tony Maganuco ha avuto seri problemi di salute nei mesi scorsi (oggi per fortuna superati) e nell’occasione si è raccolta intorno a lui la grande solidarietà di Pippo Grosso, della redazione di ‘Tony Accesi’, di tutto lo staff della Radio, della redazione giornalistica e naturalmente anche degli ascoltatori.
Maganuco, oltre che popolare conduttore radiofonico, è anche il creatore del Festival città di Caltanissetta e del Memorial Nuccia Grosso, oltreché imprenditore di lungo corso del mondo dello spettacolo.
Non è andata bene invece, sempre a Caltanissetta, al giornalista Salvatore Scarantino, morto nelle scorse settimane a 63 anni. Per 45 anni Scarantino ha lavorato nelle Radio e Tv locali, oltre ad essere anche il referente dei Tg delle testate regionali.
“Tra il girato, il montaggio e la trasmissione del servizio già pronto per andare in onda alla Rai oppure ad Antenna Sicilia o Telecolor passavano poche decine di minuti - scrive Alberto Sardo nel suo ricordo sul sito di Radio CL1 - . Perchè Salvatore Scarantino era il maestro di tutti quelli che negli anni si sono approcciati al giornalismo radiotelevisivo. Il suo era il giornalismo in cui l’immagine andava catturata di persona anche affrontando viaggi dopo una telefonata dell’ultimo minuto oppure addentrandosi nelle campagne più inaccessibili. Tutto pur di riprendere il fatto di cronaca in tempo reale.
Quando si doveva fare il pezzo Totò aveva già girato le immagini, contattato le fonti per le interviste e fatto il pre-montato. Nel seminterrato di viale della Regione, sede del suo studio di produzione, sono passati tutti i giornalisti che in qualche modo hanno avuto a che fare con la Sicilia… Per tutti Totò era una garanzia di affidabilità e professionalità. Immenso il suo archivio rvm che contiene praticamente la storia di Caltanissetta degli ultimi 50 anni, anche con immagini introvabili”.
E ancora: “Salvatore Scarantino è stato anche un pioniere. Determinante il suo contributo per la nascita delle Tv e delle Radio locali a Caltanissetta di cui è stato in molti casi nel gruppo dei fondatori com’è stato per Radio CL1”.
Stimolare riflessioni e attivare un percorso di trasformazione che renda le persone con disabilità protagoniste della propria vita. È questo anche l’obiettivo di Rainbow - Diversamente Radio, la prima Radio campana (di Napoli) ‘partecipativa’, nel senso che non è solo organizzata attorno ai bisogni dei disabili ma è sviluppata proprio sulla base delle loro idee e dei loro bisogni.
Nota anche con lo slogan ‘Radio senza barriere’, l’emittente è stata creata sull’onda di un progetto del 2010 dell’associazione di volontariato I Ragazzi della Barca di Carta. Oggi RDR si propone di diventare una realtà consolidata nel mondo dei media, anche perché è grazie alle sue trasmissioni, pensate come strumento d’integrazione e di comunicazione, che quanti hanno difficoltà motorie, mentali e sensoriali possono far sentire la loro voce, consapevoli di essere finalmente ascoltati.
RDR si occupa di informare i cittadini e, nello stesso tempo, di diffondere le realtà del territorio; è gratuita e fruibile da tutti. Al suo interno le diverse rubriche offrono diversi servizi e notizie aggiornate in tempo reale.
“Ci siamo resi conto - spiega l’editore e ideatore del progetto, Francesco Baldi - che le persone disabili subiscono due tipi di discriminazione: la prima riguarda tutte quelle barriere architettoniche che impediscono loro lo svolgimento di una vita normale; la seconda è una discriminazione di tipo sociale, ossia l’impossibilità di accedere ai media, che sono uno strumento ormai imprescindibile di integrazione”.
Di qui l’idea di dare vita a uno strumento pensato appositamente per queste persone. Oggi quella che sembrava un’idea difficile da realizzare è invece una realtà in costante crescita.
Amelia Focaccio, program manager educational, cultura e terzo settore di Rainbow spiega a sua volta: “Sono tanti i professionisti che ci ringraziano perché li ospitiamo nelle nostre trasmissioni e che ci sostengono. Con loro affrontiamo soprattutto temi riguardanti il sociale, un comparto su cui si potrebbe e si dovrebbe fare di più”.
Nuova idea del direttore di Radiolina Emanuele Dessì, che ha pensato bene di trasportare dalla Fm e dalla Radio (dove sino a pochi giorni fa erano presenti) alla Tv due trasmissioni calcistiche piuttosto seguite. Non stiamo parlando della ‘radiovisione’ in Tv di Radiolina ma proprio dell’ammiraglia del gruppo sardo Videolina.
Parliamo in specifico di ‘Il Cagliari in diretta’ e ‘A voi la linea’. La prima trasmissione va in onda ogni giovedì alle 18.30 e la seconda subito dopo il termine della partita, con il contributo dei tifosi (ricordiamo però che la prima delle due trasmissioni fu un’invenzione dell’ex radiocronista delle partite del Cagliari calcio Vittorio Sanna). A condurre entrambi i programmi sono Silvio Camboni e Valentina Caruso, con la collaborazione di Andrea Matta. In Radio invece di dette trasmissioni (così come su Dtt in radiovisione) la programmazione è invece adesso differente.
Un ultimo particolare da segnalare è che con la partenza del nuovo programma in Tv vengono ad essere sospese le televendite, sino alle 19, orario di messa in onda del primo Tg della sera (Pierpaolo e Giuseppe Podda).
J-Ax non ha potuto essere ospite dell’evento programmato con Radio Subasio. A causa dell’inasprirsi dell’emergenza sanitaria, l’artista ha annullato la sua partecipazione, che è stata rinviata a data da destinarsi.
L’originale appuntamento era in programma per martedì 27 ottobre. J-Ax sarebbe stato ospite negli studi ad Assisi. La serata, prevista dalle 21 alle 22, si doveva tenere, come di consueto, senza pubblico in studio. A fare da padroni di casa gli speaker Katia Giuliani e Davide Berton, che avrebbero dato anche l’opportunità a 50 fan di J-Ax, collegati in videoconferenza da casa, di interagire direttamente con lui.
La diretta Facebook Live dell’artista sulla pagina di Radio Subasio, infine, avrebbe assicurato la visione del programma, trasmesso in simulcast in Fm ed in streaming su radiosubasio.it.
È un’annata decisamente impegnativa e complicata per tutto il mondo sportivo. Nella pallavolo a Modena è emersa l’esigenza di avere sempre più canali media sui quali poter seguire le gare della Leo Shoes Modena Volley.
Alle fondamentali e consolidate partnership con TRC e Uno Volley, che garantiscono la visione di tutte le partite stagionali sul digitale terrestre e la radiocronaca sul canale spreaker dedicato, si va ad aggiungere ora quella con Radio Pico, storica e seguita emittente modenese.
Radio Pico trasmetterà le radiocronache delle gare di Super Lega e Champions League di Modena Volley in collaborazione con Trc e Uno Volley portando le voci di Fabrizio Monari, Alessandro Trebbi e Filippo Marelli anche su Fm e DAB. Le partite di Modena Volley andranno in onda sulle frequenze Fm di Radio Pico (106,6 per Modena e provincia, 101,5 per Mirandola e dintorni), sul canale Radio Pico - Emilia-Romagna DAB, sulla App della Radio, in streaming sul sito www.radiopico.it, oltre che su Alexa, Apple Car Play e Android Auto.
A Celano, nella Marsica abruzzese, non lontano dal confine con il Lazio, c’è una novità che sa d’antico: il ritorno in onda di Radio Alfa. “L’idea di aprire una Radio a Celano - spiega il periodico terremarsicane.it - nasce dell’esperienza dello storico Eugenio Silvestri promotore di altre ‘frequenze’, tra cui un’altra Radio attiva a Celano negli anni passati.
Il progetto, oggi messo in campo insieme ai due principali collaboratori, ovvero Sergio Cotturone, esperto in logistica e montaggio di video e suoni, e Gianvincenzo Sforza, è quello di dar voce a Radio Alfa Celano, un nome che nasce come tributo per ricordare la prima Radio esistente nel paese di Celano verso la fine degli anni Settanta e si aggancerà con la frequenza dell’ex ‘Giornalino Celanese’, ora diventato ‘Il Piccolo Marsicano’”.
Il progetto sembra serio e impegnativo e si eviterà ogni interferenza con altre emittenti: “La Radio trasmetterà sui canali tra 101/102 Megahertz, dopo prove tecniche dei programmi sperimentali che andranno avanti per circa un mese, per poter raggiungere una coalizione con altre Radio ed evitare interferenze di frequenze presenti nei paesi limitrofi”.