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Milleregioni, le voci del territorio

Milleregioni, le voci del territorio

08 Maggio 2021

Ed è finalmente pace fra Mediaset e Vivendi

Ed è finalmente pace fra Mediaset e Vivendi

Incredibile ma vero: nella serata di lunedì scorso, 3 maggio, Fininvest, Mediaset e Vivendi hanno annunciato di aver raggiunto un accordo globale per mettere fine a una infinita serie di controversie, “rinunciando reciprocamente a tutte le cause e denunce pendenti” (o almeno, più di certo, a quelle civili). Vivendi favorirà lo sviluppo internazionale di Mediaset votando anche a favore del trasferimento della sede legale di Mediaset in Olanda. Mediaset e Vivendi hanno inoltre stipulato accordi di buon vicinato nella televisione free-to-air e di ‘standstill’ della durata di cinque anni. Vivendi ha preso l’impegno di vendere sul mercato l’intera quota del 19,19% di Mediaset detenuta finora da Simon Fiduciaria in un periodo di cinque anni. Fininvest avrà il diritto di acquistare le azioni eventualmente invendute in ciascun periodo di 12 mesi, al prezzo annuale stabilito. Fininvest acquisterà il 5% del capitale sociale di Mediaset, detenuto direttamente da Vivendi, al prezzo di 2,70 euro per azione, dopo lo stacco del dividendo. Vivendi rimarrà azionista di Mediaset con la quota residua del 4,61% ma sarà libera di mantenere o vendere tale partecipazione in qualsiasi momento e a qualsiasi prezzo. L’intesa mette fine a un contenzioso, dai complicatissimi aspetti legali, iniziato nientemeno che nel 2016.

Rai: il bilancio 2020 è in pareggio

In un periodo così pieno di polemiche (come ben noto) e ormai in vista del rinnovo di Cda e cariche dirigenziali, la Rai ha approvato un bilancio 2020 in pareggio, vendendo altresì il ‘grattacielo’ di via Cernaia 33 a Torino per circa 7,5 milioni alla società Ipi. Il Cda Rai, riunito sotto la presidenza di Marcello Foa, ha infatti esaminato e approvato nei giorni scorsi il progetto di bilancio al 31 dicembre 2020, illustrato dall’Amministratore Delegato Fabrizio Salini. In specifico, l’esercizio 2020 registra un risultato netto consolidato in pareggio e una posizione finanziaria netta negativa di 523,4 milioni, in peggioramento rispetto all’esercizio precedente ma comunque attestata su livelli di sostenibilità. L’esercizio 2020 è stato infatti, come noto, pesantemente segnato dagli impatti della pandemia. Più in particolare, sul fronte dei ricavi, si registra una flessione di quasi 147 milioni di euro, pari al 5,5%, determinata da una contrazione dei canoni di oltre 70 milioni. I ricavi pubblicitari sono diminuiti di circa 45 milioni di euro. Sul fronte dei costi, invece, sono state adottate iniziative di contenimento che hanno coinvolto trasversalmente l’intera struttura del Gruppo, per un ammontare di 140 milioni di euro. Dal punto di vista editoriale, nel 2020 il Gruppo Rai si è confermato al vertice degli ascolti televisivi con il 35,2% nell’intera giornata e il 36% nel prime time. In lieve flessione invece la share dell’intera giornata dell’offerta specializzata e in leggero aumento la media dei minuti visti. Positive anche le performance delle piattaforme digitali del Gruppo Rai, che hanno confermato il trend di crescita degli ultimi anni. Nella Radiofonia, nel 2020 Rai Radio si è attestata al terzo posto negli ascolti, con l’11,3% di market share.

Inpgi: allarme rosso

Si fa sempre più difficile la situazione dell’Inpgi, l’ente di previdenza dei giornalisti italiani, da tempo alle prese con conti allarmanti, al punto che si teme che, dopo molti rinvii con provvedimenti legislativi ‘ad hoc’, la prospettiva di un commissariamento si concretizzi a fine giugno, quando scadrà l’ultimo rinvio in merito (un’altra possibilità potrebbe essere la confluenza nell’Inps). Meno probabile sembra che si possa trovare una strada per il risanamento economico senza decisioni drastiche e lasciando in carica gli attuali vertici, ma nulla è ovviamente escluso, dato che anche stavolta sarà il mondo politico a decidere. Nel frattempo il Consiglio generale dell’Inpgi ha approvato con 40 voti favorevoli e 20 contrari il bilancio consuntivo 2020 della Gestione principale (Inpgi 1), che si è chiuso con un nuovo forte disavanzo di gestione, per qualcosa come 242,2 milioni, e un risultato della sola gestione previdenziale negativo per 188,4 milioni. Alla base dei problemi della Cassa presieduta da Marina Macelloni c’è la situazione del settore dell’informazione, che lo scorso anno ha visto la perdita di altri 855 rapporti di lavoro attivi, che si aggiungono agli 865 ‘in fumo’ nel 2019, per cui “la contribuzione corrente, pari a 328,075 milioni, registra una diminuzione del 2,76% rispetto al 2019”. Attualmente gli iscritti all’Istituto sono 14.719, dieci anni fa erano 20mila. In crescita comunque la spesa per le pensioni ai giornalisti, “pari nel 2020 a 545,6 milioni” (+ 1,81% in un anno)”. Inoltre, la spesa complessiva per gli ammortizzatori sociali nel 2020 è stata pari a 9,7 milioni di euro e continua “a rappresentare una voce rilevante del bilancio dell’Istituto”. Unica nota più confortante l’andamento della Gestione separata (Inpgi 2), con indicatori che si presentano positivi anche per il 2020, anche se “il bilancio evidenzia, anche nel settore giornalistico, i segnali dell’impatto che la crisi dovuta alla pandemia da Covid-19 ha determinato sull’intero mondo del lavoro e delle professioni”. Non a caso il Consiglio Generale “rivolge un forte e pressante appello al Governo per porre in essere in tempi brevi tutti i provvedimenti necessari a garantire la sostenibilità dell’Inpgi, unico Ente sostitutivo dell’Inps nel panorama delle Casse privatizzate”. L’ormai ‘mitico’ (e tuttora eventuale) arrivo nell’Inpgi dei ‘comunicatori’ sembra però proprio non poter risolvere la situazione. Secondo i sindaci, infatti, l’Istituto ha risorse per un solo anno, poi non sarà più in grado di far fronte ai propri impegni istituzionali.

Nuovi sostegni in vista per le emittenti locali

Dovrebbero arrivare altri 20 milioni di euro alle Radio e Tv locali. Un importante emendamento in tal senso è stato infatti approvato in Parlamento da parte delle Commissioni Bilancio e Finanze in seduta congiunta nel corso dell’iter di conversione del DL Sostegni. Il provvedimento nell’attuale testo stanzia appunto ulteriori 20 milioni di euro per il ‘Fondo per emergenze alle emittenti locali’.

Pesaro: Michele Panzieri guida la nuova fase di Radio Veronica

È di qualche settimana fa la notizia della ‘nuova fase’ della vita di Radio Veronica (o Veronica My Radio, se si preferisce questa denominazione), la notissima, storica e seguita emittente di Pesaro che, dopo il periodo dei fasti, ha vissuto per qualche anno una serie di disavventure ma ora prova di nuovo a ‘farsi valere’. Il tutto è avvenuto, come abbiamo a suo tempo informato su Fm-world, con la ripresa delle trasmissioni in diretta, circa due mesi fa, chiamate a disegnare la nuova ‘identità’ di un’emittente dal passato così illustre. Ma cosa è successo di preciso a Pesaro sulle frequenze dei 92.900 per la città e la provincia e dei 92.700 per Urbino? Se ne è occupata l’edizione pesarese del ‘Resto del Carlino’ in un interessante articolo di Claudio Salvi dal titolo ‘Veronica è tornata e ha molto da dire’, che è già tutto un programma. Per Radio Veronica - spiega il quotidiano - “si riaccende finalmente un segnale di speranza… Infatti Veronica… torna a proporre programmi con conduzioni in diretta. E questo grazie al gruppo editoriale anconetano Orange Fm Network, che ha deciso di rilanciare una delle prime rock station del Centro Italia. A guidare l’operazione sarà Michele Panzieri, classe ’76, dj, producer, musicista pesarese che per l’occasione ha chiamato una serie di nomi storici che più hanno caratterizzato l’era commerciale dell’emittente”. Fondata molti anni fa da Raniero Cecchini, Roberto Sabatini e altri soci, l’emittente marchigiana aveva vissuto in realtà negli anni una rapida trasformazione, con un cambio di pelle che l’aveva portata da rock station a importante Radio commerciale, forte di un buon successo in una vasta area interregionale del Centro Italia. Poi, più di recente, c’era stata, come detto, la triste decadenza. Ora il nuovo tentativo di rilancio, ad opera appunto di Orange Fm, gruppo guidato da Luigi e Andrea Brecciaroli e che prende nome da un’altra emittente marchigiana (gestita da anni dai due) che più storica non si può, ovvero Radio Arancia (oggi ben presente anche in Tv nella regione). Ma Orange Fm, oltre a Radio Veronica, Radio Arancia e Arancia Tv, comprende anche ‘l’edizione regionale’ di Radio Sportiva e, tanto per non farsi mancare niente, anche altre emittenti di tutto rispetto nelle Marche, anch’esse con un passato di rilievo, ovvero Radio Velluto e Radio Conero. Quanto alla ‘nuova Veronica’, Luigi Brecciaroli ci crede molto: “Vogliamo ridare storicità e giusta dignità a una prestigiosa emittente e nel contempo valorizzare e alzare le antenne sul territorio. Per questo ci saranno spazi giornalistici e informativi durante le 12 ore di trasmissione in diretta”. La parte musicale è curata appunto da Panzieri, che punta sulle collaborazioni artistiche. “Intrattenimento sì - dice - ma anche buona musica, conduzioni di qualità e soprattutto dirette, con uno sguardo aperto alle novità così come a quel sapore ‘d’antan’ che avevano le Radio analogiche”. Tra gli storici programmatori, Panzieri ha chiamato Lucia Spadaccino, Corrado Cori, Chiara Cherubini, Lorenzo Visi. E inoltre ci sono Alessandro Manoni, Andrea Medri e Martina Berloni, mentre un ‘blob radiofonico’ è stato affidato a Vittorio Ondedei, alias Topazio Perlini, cofondatore dei Camillas. Gli studi sono quelli dello spazio Webo alla Torraccia, ma Panzieri e Cherubini trasmettono in realtà da Milano. Terminate le dirette, alle 20 di sera, è infine la volta di ‘Highway classic’, finestra notturna senza conduzione di Radio Veronica.

RTR 99: dati davvero soddisfacenti

Il sito astorri.it di Claudio Astorri è spesso prodigo di notizie interessanti per ciò che riguarda le emittenti radiofoniche italiane. Fra le altre, abbiamo notato questo eccellente approfondimento sulla nota emittente romana RTR 99, una fra le stazioni di maggior successo nella Capitale (e non solo). Vediamo come Astorri spiega il recente incremento di audience dell’emittente: “Carlo Bonarrigo è titolare di RTR 99, una delle storiche emittenti della Capitale. È uno dei miei clienti del servizio di Audience Analysis. Ogni semestre ci troviamo di persona oppure online e ‘trituriamo i dati’. La cucina dei volumi delle indagini radiofoniche è realizzata alla presenza fondamentale di altri 2 protagonisti dell’emittente: Luca Casciani, storico conduttore, e Marco Lolli, grande professionista del mezzo Radio (noto a tanti nell’ambiente; N.d.R.). E poi c’è il software di elaborazione. Oltre a me. Carlo è persona amabile e così i suoi stretti collaboratori; il contesto del nostro scambio è sempre ricco e articolato. Un piacere. Il primo anno ha offerto un’analisi difficile e con dati non positivi. Semestre dopo semestre l’editore e la squadra hanno poi appreso tanto dalle successive analisi e soprattutto hanno applicato con rigore quanto avvertivano fosse importante da quelle osservazioni… E così di anno in anno si è cresciuti”. Ma il 2021, in particolare, sta dando molte soddisfazioni a RTR 99 e può persino essere considerato “il momento della consacrazione”. Tuttavia potremmo non essere ancora al ‘top’: infatti nel quarto d’ora medio sulle 24 ore del 2° semestre di TER 2020 (il parametro AQH) “nella regione Lazio e tra le prime 30 emittenti in assoluto ve ne sono solo 4 a carattere locale che crescono nell’ultimo anno. E tra queste RTR 99 ha la percentuale di crescita più alta… È un dato molto importante, direi unico, per un’emittente al di sotto dei 100.0000 ascoltatori giornalieri”. La crescita d’ascolto per l’emittente di Bonarrigo, in questo caso, è del 30,57% in un solo anno, peraltro quello della pandemia. Nel Giorno Medio RTR 99 passa invece nello stesso intervallo di tempo da 56.210 a 65.690 ascoltatori giornalieri, con una crescita del 16,87%. E va allo stesso modo - anzi, meglio ancora - nei 7 giorni, con “la miglior crescita percentuale fra le Radio locali: RTR 99 in un solo anno sale da 195.430 a 267.940 ascoltatori settimanali. È un + 37,10%. Ed è una premessa importantissima per ulteriori crescite negli altri 2 parametri”.

Sergio Conti a capo delle news di Reggio Tv

La nota emittente televisiva calabrese Reggio Tv ha un nuovo direttore delle news: si tratta di Sergio Conti, giornalista e imprenditore reggino, che succede a Francesco Chindemi. Esperto di produzioni televisive, Conti è anche il proprietario dell’azienda di comunicazione Iamu. In vent’anni di carriera, ha collaborato per giornali quali ‘Avvenire’, ‘Calabria Ora’ e ‘Corriere della Calabria’, ma soprattutto, per quel che ci riguarda di più, ha ideato e condotto diversi programmi radiofonici di intrattenimento e informazione in onda su un’altra nota emittente reggina, ovvero Radio Touring. Ha inoltre prodotto docufilm per la Tv, quali ‘Gli spazi della pena’ (sul carcere), ‘Bambini in bilico’ (sui minori a rischio in Calabria) e ‘Fantasmi’ (sul fenomeno dell’immigrazione). Personaggio poliedrico, come si vede, che spazia tra la Tv, la Radio e il Web, Conti nel 2012 ha poi curato la comunicazione del concerto diretto dal maestro Riccardo Muti a Reggio Calabria. Nel 2019 è stato premiato dalla Camera di Commercio reggina per il progetto ‘Scuola in diretta’, caratterizzato dall’utilizzo innovativo della banda ultra larga. Infine, nel 2021 ha curato la regia televisiva di diversi eventi, tra cui il concerto di Capodanno tenutosi al Teatro ‘Cilea’ di Reggio Calabria. Dal 1° maggio Conti dirige dunque il telegiornale della storica emittente Reggio Tv, dove peraltro aveva mosso i primi passi da giovanissimo.

Rivarolo del Re (Cremona) alla ribalta radiofonica

Una piccola bella storia radiofonica arriva dalla provincia di Cremona, dove il progetto di realizzazione di Radio del Rey - Una Radio che fa rete, con sede a Rivarolo del Re, è stato tra i 4 premiati - con una somma di 3 mila euro - nell’ambito della partecipazione al bando «Idee in movimento. XV concorso lavoro e pastorale 2021», indetto da Caritas italiana, Ufficio nazionale per i problemi sociali e del lavoro della Conferenza episcopale italiana, Azione Cattolica Italiana e Progetto Policoro - Giovani, Vangelo, Lavoro. La somma citata servirà all’allestimento dell’emittente. Le candidature presentate a livello nazionale erano state 33. Come ha spiegato il responsabile tecnico della Web Radio in costituzione Luca Maffi, “Radio del Rey è un progetto per mettere in rete un territorio che parte dall’attività della parrocchia, in collaborazione con la Federazione oratori cremonesi, ma vuole allargare i suoi orizzonti”. Il giornale locale oglioponews.it è stato prodigo di dettagli: “Che il progetto della Web Radio Radio del Rey, nato in parrocchia, fosse un progetto solido e ambizioso lo si poteva già intuire da come era stato impostato dall’inizio. Uno strumento, quello della Radio, in grado di tenere forti i legami con tutta la comunità, di esserne il più possibile ‘strumento di servizio’… Il bando si impegnava a sostenere progetti rivolti a creare reti di comunità forti, in grado di sostenere le sfide che la realtà di oggi impone. Il bando dava (altresì) particolare attenzione all’implementazione delle competenze di progettazione sociale… Come dicevamo, Radio del Rey nasce dall’esigenza di fare rete con altre realtà del paese e della zona… La Radio, da cronoprogramma, dovrebbe partire (a breve), con trasmissioni 24 ore su 24. Si partirà aggiungendo di mano in mano contenuti e il tempo residuo sarà ricco di musica. Gli obiettivi saranno quelli di promuovere la costruzione di una rete feconda per il paese di Rivarolo del Re, sostenerne la cultura attraverso una programmi finalizzati, promuovere il protagonismo giovanile e divenire strumento di informazione per tutto il territorio. L’idea della Web Radio era nata da uno scambio di battute informali tra Luca Maffi, giovane padre della realtà di Rivarolo del Re con un passato radiofonico, e gli educatori della Federazione Oratori Cremonesi”.

City e City Musica Italiana vanno in bus

Su molti autobus di linea di Alessandria e provincia compare in questi giorni un pannello con il quale le due emittenti radiofoniche Radio City e Radio City Solo Musica Italiana “ringraziano i 50mila ascoltatori che ogni giorno le seguono” appunto nella provincia piemontese, “collocandole al primo posto assoluto e particolarmente distanziate dalle altre Radio locali”.

Mauro Roffi
[email protected]

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