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C’è una certa soddisfazione, in generale, nel mondo televisivo per il nuovo Piano di numerazione automatica dei canali (il cosiddetto ‘Piano Lcn’) per la televisione digitale terrestre approvato nei giorni scorsi dall’Agcom. Si tratta in realtà di un aggiornamento del Piano precedente, un adempimento cui l’Autorità era tenuta per ‘dovere istituzionale’, come stabilito dalle recenti leggi in materia, in vista del passaggio al sistema televisivo digitale di seconda generazione (Dvbt-2). E non ci sono ‘rivoluzioni’, perché quanto è stato stabilito diversi anni fa viene in buona misura confermato, in termini di ripartizione e struttura degli archi di numerazione, secondo una consuetudine ormai entrata anche nelle abitudini dei telespettatori.
Così nell’importantissimo primo arco di numerazione (i numeri da 0 a 99), sono stati confermati gli attuali spazi per l’emittenza locale (numeri da 10 a 19 e da 71 a 99), da attribuire mediante graduatorie ‘regionali’ predisposte dal Ministero dello Sviluppo Economico (e qui sono prevedibili polemiche maggiori).
In attuazione delle attuali disposizioni normative, sono stati tuttavia riservati ai consorzi e alle intese di Tv locali che intendano diffondere la medesima programmazione per una durata di almeno 8 ore (comunque non superiore a 12 ore) su più Aree tecniche del territorio nazionale i numeri da 71 a 74, così come quelli da 171 a 174 nel secondo arco di numerazione.
Dopo il I arco, anche il II arco (numerazioni da 101 a 199) va infatti ai canali nazionali e locali secondo regole simili, così come il terzo (201-299; le posizioni di avvio di ciascun arco come 0, 100, 200 ecc. sono invece riservate a servizi di sistema, quali la guida ai programmi e i canali mosaico). Il IV arco, a differenza di quanto succede attualmente, va ai canali locali, mentre solo il V arco va ai canali a pagamento. Il VI arco viene assegnato ai canali nazionali ‘nuovi formati’ (HD e altre nuove tecnologie, come attualmente), il VII ai canali locali ed ‘eventuali nuovi formati’ (vedi prima), l’VIII arco ai canali radiofonici nazionali e locali, il IX arco ai canali nazionali e locali e il X ai canali nazionali e locali o a altri servizi e canali test.
Per ciò che riguarda in particolare il quarto arco di numerazione (da 301 a 399), destinato, come detto, alla programmazione dei fornitori di servizi di media operanti in ambito locale, è prevista - e qui veniamo a un argomento di indubbio interesse per Fm-world - una specifica riserva di numerazioni da destinare alla ‘radiovisione’. Il blocco di numerazioni dedicate a tale tipologia di programmazione è quello compreso fra 351 a 399.
Ma che cos’è di preciso, per l’Agcom, la Radiovisione?
Viene definita così: “la diffusione da parte di fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale di contenuti radiofonici in simulcast integrati da una componente video, previo conseguimento di apposita autorizzazione per la fornitura di servizi di media audiovisivi lineari destinati alla diffusione in tecnica digitale su frequenze televisive terrestri, ai sensi dell’articolo 3 dell’Allegato A alla delibera n. 353/11/CONS”.
Non sembrerebbe tuttavia, almeno a una prima analisi, che necessariamente emittenti televisive nate da altrettante Radio ma collocate attualmente in numerazioni più ‘prestigiose’, debbano ‘retrocedere’ a queste numerazioni ‘specializzate’. Ma sarà un tema da approfondire bene.
Le Radio diffuse via DTT, invece, come adesso, saranno all’ottavo arco di numerazione (701-799) e le numerazioni relative saranno attribuite “dal Ministero su richiesta dei soggetti interessati”.
Nell’ambito del nono arco di numerazione, i numeri da 801 a 823 “saranno destinati alla programmazione contenente l’informazione regionale del Servizio pubblico”.
Il documento Agcom entra poi nel merito dei criteri e delle regole per l’attribuzione (da parte del Ministero dello Sviluppo Economico) delle singole numerazioni e specifica che, in generale, “in ciascun blocco di numerazione destinato ai fornitori di servizi di media audiovisivi in ambito locale, per ogni decade a partire dal numero 71 è prevista una riserva del 20 per cento delle numerazioni in favore delle emittenti a carattere comunitario.
Tali numerazioni riservate sono assegnate dal Ministero mediante una graduatoria specifica”.
Ancora sul tema della ‘radiovisione’, per concludere:
“Le numerazioni riservate alla radiovisione, nel IV arco di numerazione, sono assegnate a richiesta. A tal fine i soggetti interessati sono tenuti a presentare un’apposita domanda, esprimendo, eventualmente, una preferenza tra le numerazioni individuate dal Ministero per tale genere di programmazione. Il Ministero procede all’attribuzione della numerazione con apposito provvedimento, tenendo conto, ove compatibile con le disposizioni del presente piano, della preferenza espressa dal richiedente. Qualora due o più fornitori di servizi di media abbiano formulato richiesta per la medesima numerazione, la stessa è assegnata al fornitore che ha presentato per primo la domanda di attribuzione al Ministero; in caso di parità di data di presentazione della domanda la numerazione è assegnata al soggetto che per primo ha conseguito l’autorizzazione per la fornitura di servizi di media audiovisivi di cui all’articolo 3 dell’Allegato A alla delibera n. 353/11/CONS; in caso di parità di data di conseguimento dell’autorizzazione è effettuato un sorteggio pubblico ai fini dell’assegnazione del relativo numero”.
E, a riprova di quel che si diceva prima, si stabilisce che “in sede di prima applicazione, resta in ogni caso ferma la facoltà delle emittenti locali con programmazione televisiva a tema musicale di poter scegliere di concorrere nelle graduatorie ordinarie per l’assegnazione di tutte le numerazioni destinate al comparto locale”.
I dati delle ricerche d’ascolto hanno dato soddisfazioni, in tempi recenti, a Radio Azzurra, notissima emittente di San Benedetto del Tronto, “a coronamento di una storia pluridecennale”. Dopo aver raggiunto le posizioni di vertice nella classifica delle più ascoltate tra le emittenti marchigiane (con particolare riguardo, naturalmente, alla provincia di Ascoli Piceno), per Radio Azzurra un nuovo importante riconoscimento da parte del pubblico è arrivato dalla vicinissima provincia di Teramo, in Abruzzo, dove è ugualmente risultata seguitissima.
“Anche nel periodo dell’emergenza sanitaria in corso Radio Azzurra non ha mai cessato la sua programmazione in diretta potenziando l’informazione e consolidando la sua vocazione di intrattenimento in un momento in cui ‘l’evasione radiofonica’ riveste un ruolo a dir poco prezioso per la popolazione di ogni età - hanno commentato nell’emittente nelle scorse settimane - . Nell’epoca in cui le piattaforme musicali sembravano prendere il sopravvento sull’emittenza radiofonica, Radio Azzurra non ha mai smesso di credere in modo convinto al valore della Radio non solo come dispensatrice di buona musica ma anche come valvola di sfogo e strumento di interazione. Da sempre vale lo storico slogan… ‘tu l’ascolti e lei ti ascolta’!
Così la grande famiglia di Radio Azzurra non può che ringraziare tutti coloro che con il loro affetto e la loro fedeltà continuano a seguire la sua programmazione, con la promessa ai tantissimi ascoltatori di alimentare la passione e l’entusiasmo con cui ogni singolo componente dello staff svolge quotidianamente il suo lavoro”.
A molti è nota per la programmazione nella Modulazione di Frequenza romana, peraltro così ricca di emittenti a carattere calcistico, sui 100.700 MHz ma, come vedremo, si tratta di qualcosa di diverso e di più ampio rispetto ad altre stazioni sportive. Stiamo parlando di Roma Radio, che è la ‘Radio ufficiale’ della compagine giallorossa, o meglio della società che ne è proprietaria.
Secondo la presentazione ufficiale, “Roma Radio è un canale di informazione, intrattenimento e approfondimento, una Radio moderna in grado di accompagnare gli ascoltatori - tifosi giallorossi e non - all’interno del ‘mondo Roma’.
In un panorama come quello romano, dove le Radio locali animano il dibattito sul calcio e in particolare sulla AS Roma, Roma Radio si presenta al pubblico sui 100.700 come un organo finalmente in grado di raccontare senza filtri la società, che per la prima volta si apre direttamente al mondo della radiofonia, con chiarezza e competenza”.
Il palinsesto prevede programmi live sette giorni su sette, ascoltabili anche in streaming e tramite la specifica App Roma Radio, in cui si alternano momenti di puro intrattenimento, focus riguardanti la prima squadra e tutti i suoi protagonisti, analisi tecnico-tattiche, interviste e radiocronache.
C’è poi da ricordare la presenza fissa di Roma Radio su Roma Tv, presente su Sky (ma non in versione ‘option’ come altri canali calcistici e quindi forte di una maggiore visibilità) al canale 213. Roma Tv, a sua volta, “racconta senza filtri e con l’autorevolezza che soltanto un canale istituzionale può garantire, tutto quello che succede nell’ambiente giallorosso, direttamente dal cuore pulsante della società (Trigoria; N.d.R.)”.
Fra i “12 programmi imperdibili di Roma Tv” c’è infatti, appunto, ‘Roma Radio Live’, con le telecamere “accese su Roma Radio, prima nella rassegna stampa a cura di Camilla Spinelli e, poi, durante ‘Good Morning Roma’, nella trasmissione condotta da David Rossi con collegamenti dal campo d’allenamento. Ogni mattina, dal lunedì al sabato, dalle ore 7.00 alle 12.30”.
Poteva mancare qualcosa di analogo per ciò che riguarda la Lazio? Naturalmente no, ed ecco, sempre su Sky ma stavolta in ‘versione option’ (un canale che deve dunque essere scelto singolarmente dagli abbonati), Lazio Style Channel, che rigorosamente trasmette a sua volta due ore al giorno di Lazio Style Radio, presente in Fm sugli 89.300 a Roma e forte anche di altre frequenze nel Lazio.
L’operazione di matematica è di quelle semplici: 50-2=48. Negli ultimi giorni è stato il tormentone che ha accompagnato il palinsesto di Telebari, che si definisce ‘la Tv più antica d’Italia’ e festeggia proprio in questi giorni il suo 48esimo compleanno. Nata dall’intuizione dell’ingegnere Orfeo Mazzitelli, dopo quasi mezzo secolo, Telebari continua ad essere un punto di riferimento per l’informazione della città e di tutta l’area metropolitana: la provincia di Bari, peraltro, è presente con una nuova rubrica dedicata all’interno del telegiornale, lanciata a ottobre del 2020. E con la novità, nell’edizione serale, dell’editoriale firmato Maddalena Tulanti.
Diretta da Maddalena Mazzitelli, che ha raccolto l’incarico dal padre Dante, editore dell’emittente, Telebari si conferma insomma, anno dopo anno, la Televisione dei baresi. E i cittadini possono interfacciarsi con Amiu e Amgas, ad esempio, ma anche con il sindaco Antonio Decaro, ogni lunedì sera.
Informazione e intrattenimento iniziano di prima mattina, con l’Almanacco e il nuovo ‘Buongiorno Bari’ di Serena Russo: questa trasmissione il lunedì mattina vede al timone Alessio Giannone, alias Pinuccio. Nel corso della giornata, si prosegue con il ‘Ciardatano 2.0’ di Renato Ciardo e Silvia De Sandi e con il ‘Tb Sport’ di Enzo Tamborra, Cristian Siciliani e Barbara Cirillo. Per una Tv sempre ‘Verde di Rabbia’, a caccia di ogni ‘Ingiustizia’, il giovedì sera con Alessandra Bucci, e pronta a raccontare storie imprenditoriali di successo made in Puglia con ‘TOP’, nuovo format avviato nel 2021.
Ma i responsabili dell’emittente preferiscono ora parlare di un ‘gruppo Telebari’, che sarebbe complessivamente in fase di espansione, grazie a investimenti mirati, come quello che vede la collegata Radiobari, anche nella stagione in corso, presentarsi come Radio ufficiale della SSC Bari. Novità delle ultime settimane, in questo senso, sono le partite della formazione Primavera biancorossa trasmesse in diretta sul canale 12 del digitale terrestre e sui canali social del gruppo.
La senese Antenna Radio Esse aumenta la propria copertura in DAB, arrivando a servire anche tutto il territorio di Siena e provincia
È così adesso possibile ascoltare il format “Una in testa, una nel cuore” (il nuovo slogan con cui si presenta l’emittente) in digitale appunto in tutta la provincia senese, oltre che a Firenze, Prato, Pistoia e Arezzo. È possibile peraltro collegarsi alla Radio, oltre che in Fm e in streaming, tramite il sito www.antennaradioesse.it o scaricando sul proprio cellulare l’app di Antenna Radio Esse. È altresì possibile ascoltare tramite tutti i canali le radiocronache integrali a carattere sportivo dell’ACN Siena e della Mens Sana Basket.
Il sito quotidianodelsud.it (legato all’omonimo quotidiano) segnala un lutto a Cosenza che ha anche un aspetto radiofonico di un qualche rilievo: si tratta della scomparsa, a soli 68 anni, di
Carlo Cuccomarino, tra i fondatori della nota Radio Ciroma, legata agli ambienti dell’Università cosentina.
“Carlo Cuccomarino si era formato nella temperie del Sessantotto aderendo giovanissimo a Potere Operaio, la formazione politica di sinistra che molto lo aveva forgiato nella riflessione teorica nel tempo approdata ad un pensiero critico meridionalista, non privo di originali riflessioni filosofiche e sociologiche - scrive ‘Il Quotidiano del Sud’ - . Sempre coerente con le sue idee, ha vissuto tutti i Movimenti del Sud che nel corso del tempo hanno espresso antagonismo legandosi alle componenti giovanili che si ponevano ‘dalla parte del torto’.
Era stato tra i fondatori della Ciroma negli anni Novanta, diventandone un punto di riferimento costante in ogni forma. Nella sua cooperativa vi furono le prime riunioni preparatorie che misero assieme militanti di diverse esperienze per età e provenienza politica, avviando una riflessione municipalista che avrà ascolto anche oltre Cosenza.
Nascerà presto anche la Radio, dove Cuccomarino non portava solo un contributo politico, ma anche di grande competenza musicale. Con lo pseudonimo di Blixa, le sue trasmissioni musicali, in tempi quando ancora Internet non esisteva, riuscivano a trasmettere le uscite discografiche di Seattle mentre il fenomeno Grunge in Italia non era ancora arrivato”.
Radio Ciroma, colpita dal lutto inatteso, ha sospeso per un giorno le sue trasmissioni.
Michele Bonavero di Bussoleno da un paio d’anni cura una rubrica sulla piemontese Susa Onda Radio in cui si parla di poesia (tema non affrontato molto di frequente nell’ambito radiofonico), come segnala il sito locale lagendanews.com. Si tratta in realtà di “poesia piemontese con i poeti e le poetesse della Valle di Susa, sia contemporanei che del tempo passato. La lettura delle poesie, prima in italiano e poi in piemontese, è seguita da un minimo di commento interpretativo. Il quale consente di avvicinarsi alla realtà letteraria della lingua piemontese che anche in Valle di Susa ha trovato, nel corso dei tempi, diversi interpreti che hanno saputo farle onore”.
Questa ‘piccola notizia’ ci serve in realtà a provare a conoscere un po’ di più questa interessante emittente.
Susa Onda Radio è stata fondata nel 1980 da Don Walter Mori e da un gruppo di volontari che, decisi a dar vita a una Radio libera in Valsusa, si costituirono in un’associazione. Susa Onda Radio è molto diffusa in Valle e nella città di Susa, che ne ospita anche la sede, attualmente in piazzetta Rana, in pieno centro storico.
Naturalmente l’emittente ha vissuto molti cambiamenti nel corso del tempo e “altrettanti avverranno nei prossimi anni” (come pronosticano all’interno della stessa Radio piemontese).
Il 2020 per Susa Onda Radio è stato un anno-chiave, perché c’è stata la ricorrenza dei suoi primi 40 anni. Ed è l’anno che l’ha vista ancora protagonista, grazie allo streaming sul sito e alla sua app per tutti i dispositivi mobili.
Oggi, fra l’altro, gli speaker di SOR possono trasmettere dalle proprie case o da qualsiasi posto, evento, fiera o locale, ed essere seguiti dagli ascoltatori persino in tutto il pianeta.
Va poi segnalato l’accordo raggiunto di recente (sempre nel 2020) fra l’emittente e proprio il citato giornale d’informazione on line L’Agenda News. Di cosa si tratta?
Il giornale online e la storica Radio hanno deciso di condividere la piattaforma di contenuti. Un passaggio unico nel panorama delle notizie e della diffusione locale, che ha portato le due realtà a sommare utenti, contenuti e programmazione, diventando la più importante piattaforma interattiva della Valsusa.
Da una parte c’è il giornale online, che ha in archivio più di 25mila articoli, 50mila immagini e centinaia di video-interviste sul canale dedicato YouTube, forte di una redazione composta da giornalisti iscritti all’Albo e con decine di collaboratori su temi specifici. Dall’altra parte c’è la Radio, con quarant’anni di storia musicale al suo attivo e un’équipe composta da appassionati di musica e cultura, che adesso amplifica ulteriormente i suoi contenuti sul web.
“Aprire una partnership tra soggetti dell’informazione e delle diffusione è oggi fondamentale per una crescita sempre più importante sul territorio - hanno spiegato in occasione dell’accordo dalla redazione de L’Agenda - . Per il settore audio Susa Onda Radio rappresenta una certezza consolidata nel tempo e in linea con la qualità dei contenuti del nostro giornale. Ora la diffusione delle informazioni, delle notizie e delle news commerciali avrà una triplice valenza: scritta, audio e video”.
Walter Rivetti di Susa Onda Radio ha invece dichiarato:
“Alla luce della nostra lunga esperienza e del traguardo raggiunto dei quarant’anni di attività, questa intesa ci porterà verso nuovi traguardi. La nostra ambizione è dare un servizio alla comunità, sull’esempio di don Valter Mori. Il nostro impegno è coinvolgere, divertire ed essere ‘di compagnia’. Susa Onda Radio è nata con dei principi precisi che sono il nostro fondamento e la nostra inesauribile linea-guida. Con il giornale online c’è comunione d’intenti e la stessa volontà di fare informazione con qualità e professionalità. Abbiamo in agenda programmi condivisi su Radio, web e giornale e articoli d’informazione musicale”.
Va infine ricordato che Susa Onda Radio da poco ha lasciato le storiche frequenze Fm, per trasformarsi a sua volta in Web Radio.
Mauro Roffi
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