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MilleRegioni: le voci del territorio

MilleRegioni: le voci del territorio

04 Luglio 2020

Quindicesimo appuntamento con "MilleRegioni" su FM-world. Mauro Roffi ci propone le ultime novità territoriali, con qualche riferimento nazionale.

Quindicesimo appuntamento con "MilleRegioni" su FM-world.

Mauro Roffi ci propone le ultime novità territoriali, con qualche riferimento nazionale.

  • Radio Capital: la fine di un ciclo

Come scrivevamo su questo periodico nei giorni scorsi, Radio Capital - emittente nazionale importante del gruppo Gedi - sembra proprio prepararsi ad un nuovo ciclo della sua complicata e decisamente alterna vita. Non si è fatto in tempo ad abituarsi alla nuova veste della Radio, con decisa prevalenza dell’informazione e qualche velleità di fare concorrenza al modello di ‘stazione parlata’ per eccellenza, quello di Radio 24, che adesso tutto (o almeno parecchio) dovrebbe cambiare in autunno, con il ritorno di Linus al timone dell’emittente.

A determinare la nuova svolta nella vita di Radio Capital è stato, evidentemente, il nuovo assetto proprietario del gruppo Gedi, che ha visto il gruppo Fca (per capirci) impadronirsi della quota di maggioranza (in ulteriore forte rafforzamento in questi giorni con l’Opa in corso) attraverso Exor, che l’ha acquisita da Marco e Rodolfo De Benedetti, mentre il padre Carlo, che inutilmente aveva cercato di rientrare nella proprietà, darà ora vita al quotidiano ‘Domani’.

Fra le prime decisioni della nuova proprietà di Gedi c’è stato, alcune settimane fa, il repentino passaggio di Massimo Giannini dalla direzione di Radio Capital alla direzione di ‘La Stampa’ (Giannini ufficialmente ha lasciato Capital il 30 giugno ma già da settimane non era più nella redazione di via Cristoforo Colombo a Roma).

Dal momento del nuovo incarico a Giannini e del ricorso a Linus per progettare il nuovo corso dell’emittente le cose si sono mosse a Capital con gran velocità e in una direzione abbastanza precisa: l’abbandono - o almeno questa è la netta impressione - del modello di Radio d’informazione adottato parzialmente con la direzione del compianto Vittorio Zucconi e più decisamente con Massimo Giannini.

Emblematico il caso di ‘Circo Massimo’, la trasmissione di punta del mattino, dove Giannini (nonostante il titolo) non è più stato protagonista, mentre è rimasto fino all’ultima puntata del 26 giugno Oscar Giannino, reduce dallo spinoso divorzio con Radio 24. Ovviamente non ci sono più stati, a quel punto, non solo la non di rado vivace dialettica fra i due ma anche il divertente abbinamento di nome dei due conduttori (Giannini e Giannino in coppia in onda).

La redazione dell’emittente ha intanto denunciato, preoccupata, il progetto di ridimensionamento dell’organico giornalistico e della copertura informativa mediante l’ampia serie di notiziari finora in onda (si immagina una imminente riduzione degli stessi). Ad alimentare qualche ulteriore polemica, poi, la chiusura, leggermente anticipata rispetto alla normale pausa estiva, di ‘Castus, basta poca acqua’, apprezzata trasmissione del mattino di Concita De Gregorio.

Il 27 giugno ha poi chiuso il suo ciclo di dieci mesi su Capital l’altra trasmissione-simbolo di Oscar Giannino (e compari), ‘Le Belve’ del sabato mattina, erede diretta di ‘I conti della belva’ di Radio 24. Giannino, dopo le tante polemiche con Radio 24, ha evitato stavolta nuove contestazioni, nonostante si sia proclamato ‘di nuovo disoccupato’ e ha preso atto che per Radio Capital in autunno ci sarà in atto un nuovo progetto, che non comprenderà più, con ogni probabilità, né ‘Circo Massimo’ né tantomeno ‘Le belve’. Resta l’interrogativo per l’altra trasmissione di punta, il ‘Tg Zero’ di Michela Murgia.

In ogni caso è presto per immaginare come cambierà l’emittente di Gedi in autunno, anche se si può pensare - un po’ genericamente - a più musica e intrattenimento e meno informazione. Con quali protagonisti in onda lo vedremo nelle prossime settimane.

  • Accordi internazionali sulle frequenze e Dab: la fascia adriatica

Continuano a venire affrontate le questioni inerenti il coordinamento internazionale delle frequenze (naturalmente in riferimento all’Italia), con conseguenze importanti sul tema del Dab, il digitale radiofonico, come accennavamo già qualche settimana fa.

Anche stavolta riportiamo in merito, in sintesi, quanto pubblicato dal periodico di Aeranti-Corallo ‘TeleRadioFax’:

“L’Agcom dovrà emanare il Pnaf Dab-t tenendo conto sia delle frequenze assegnate nell’ambito della conferenza Itu tenutasi a Ginevra nel 2006 (GE-06) sia degli accordi di coordinamento bilaterali e multilaterali (attualmente in fase di discussione). Si legge nelle note del verbale dell’ultima riunione del sottogruppo di lavoro ‘Good Offices’ (del Radio Spectrum Policy Group; N.d.R.) che sono in corso negoziazioni affinché l’Italia raggiunga un accordo transfrontaliero con tutti i Paesi confinanti (dal punto di vista radioelettrico).
In particolare, i negoziati per il cluster adriatico (che è l’area in cui un piano coordinato non è stato ancora messo a punto) sono progrediti bene dalla precedente riunione plenaria del gruppo di lavoro RSPG.

Riporta il verbale dell’ultima riunione che, come discusso in precedenti incontri, l’emanazione da parte dell’Agcom di un piano di assegnazione delle frequenze Dab-t pienamente in linea con i diritti internazionali italiani (GE-06 + accordi di coordinamento) potrà avvenire, come sopra evidenziato, solo dopo la conclusione positiva dei negoziati in corso, che mirano a ottimizzare l’originaria previsione di GE-06.
Per quanto riguarda le tornate negoziali relative alla fascia adriatica, il 18-19 febbraio 2020 si è svolto in Italia un incontro multilaterale al quale hanno preso parte rappresentanti di Italia, Slovenia, Croazia, Montenegro, Bosnia-Erzegovina, Albania, Grecia.

Sono stati ottenuti buoni progressi per quanto riguarda la definizione delle aree di coordinamento e la distribuzione dei blocchi ed è probabile che un esito positivo di tale negoziato possa essere raggiunto con tempistiche non troppo lunghe”.

  • Le Regioni provano a sostenere le emittenti, in serie difficoltà

Torniamo a parlare dell’intervento (o dei progetti di intervento, in altri casi) delle Regioni a sostegno dell’emittenza locale radiotelevisiva, in difficoltà a causa delle conseguenze del periodo di pandemia e della netta diminuzione della pubblicità in onda.

Vediamo in rassegna cosa succede in Valle d’Aosta, in Emilia-Romagna e in Puglia.

In Valle d’Aosta, per iniziare, nel terzo pacchetto di misure anticrisi per la regione sono ora possibili anche aiuti per le testate giornalistiche locali.

Come spiega aostaoggi.it, “uno degli oltre duecento emendamenti depositati in Consiglio Regionale per il disegno di legge n. 60 sul terzo pacchetto di misure per contrastare gli effetti post Covid sull’economia prevede l’introduzione di aiuti per il mondo dell’informazione. La proposta è di Vdalibra, Lega e Mouv' e prevede un contributo una tantum per le testate giornalistiche della Valle d'Aosta, incluse quelle on line, ed anche per le emittenti televisive e radiofoniche locali. L'impegno economico complessivo è importante: 700.000 Euro.

Roberto Cognetta, primo firmatario, spiega…: “Le testate giornalistiche sono una realtà particolare… perché hanno continuato a lavorare durante tutto il periodo critico dell’emergenza Covid, ma senza raccogliere pubblicità, perché le aziende non hanno possibilità di investire in pubblicità. Ci sembra quindi giusto ascoltare la loro richiesta di aiuto”.

Il contributo proposto prevede aiuti alle testate con sede in Valle d'Aosta poiché la legge “redistribuisce le tasse dei valdostani”, spiega il consigliere regionale. L’altro criterio indicato nell’emendamento è l’aver subito un calo di almeno un terzo del fatturato nei mesi di marzo, aprile e maggio rispetto al 2019”.

In Emilia-Romagna la Giunta Regionale ha varato una manovra da circa 150 milioni di euro, la prima dopo il lungo lockdown, con lo scopo di guardare a territori, famiglie, lavoro e imprese. È l’assestamento del Bilancio 2020, che ora inizia il suo iter in Consiglio Regionale.

Fra le varie misure previste, 1 milione di euro andrà a sostegno dell’editoria locale, con il finanziamento di un nuovo bando previsto dalla legge regionale.

In realtà in precedenza un altro milione di euro era già stato stanziato in via straordinaria dalla Giunta a favore del settore, sempre per le difficoltà causate dall’emergenza Covid. In questi giorni è in uscita il relativo bando a sportello per l’assegnazione di contributi sempre a favore delle emittenti televisive e radiofoniche, delle testate web e di carta stampata operanti in Emilia-Romagna.

Torniamo poi sulla Puglia, dando conto del riepilogo sugli interventi della Regione di Nino Sangerardi, pubblicato dagli organi di informazione locale:

“Innanzi alla Fase Due (procedere gradualmente alla ripresa delle attività lavorative e mobilità territoriale) è stata predisposta (dalla Regione) una campagna di comunicazione multimediale tramite i mass media iscritti al Centro Media Regionale…

Quindi è stato definito il Piano comunicazione e affidata alle concessionarie incluse nel Centro Media la veicolazione di messaggi pubblicitari sui mezzi di cui detengono l’esclusiva”.

L’importo complessivo stanziato è pari a 280.000 euro, suddiviso tra emittenti Tv, Web Tv, emittenti radiofoniche (10.080 euro), carta stampata e quotidiani online.
Sono state coinvolte: la società Mediterranea di Bari, concessionaria esclusiva per la pubblicità su ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, ‘Corriere del Mezzogiorno di Puglia’, ‘Gazzetta dello Sport di Puglia’, ‘Gazzetta Affari’, ‘Oggi edizione Puglia’, ‘L’Economia del Mezzogiorno’; Gi.Pi.Elle Puglia di Bari, concessionaria di Teleregionecolor, 7 Gold Puglia, Delta Tv, Radio Italia Anni 60, Ciccio Riccio, Radio Love Fm, Radio Puglia, Kiss Kiss Italia, Radio Lattemiele Puglia, Radio Lattemiele Taranto, Radio Gamma, Ritmo 80, Radio Venere, Radio Carina, Radio Sportiva, Radio Peter Pan; Viva srl di Corato, concessionaria di Radio Selene; Piemme spa di Roma, concessionaria di ‘Nuovo Quotidiano di Puglia’ e ‘Famiglia Cristiana edizione Puglia’; Manzoni & C., concessionaria del quotidiano locale ‘La Repubblica Bari’.

  • Brutta avventura in moto, senza conseguenze, per Fernando Proce

Qualche attimo di paura, nei giorni scorsi, a Racale (Lecce) per un incidente in moto che ha coinvolto il notissimo conduttore radiotelevisivo (e cantante) Fernando Proce, 54 anni, attualmente in forza (come noto) a R101.

Come riporta la stampa locale, all’altezza di un incrocio, l’Harley Davidson guidata dallo speaker, originario proprio di Racale, è entrata in collisione con un’utilitaria. Proce, dopo l’impatto, è stato immediatamente soccorso da alcuni passanti e in seguito assistito dal personale sanitario del 118. All’ospedale Sacro Cuore di Gallipoli è stato sottoposto ad accertamenti e fortunatamente dimesso qualche ora più tardi. Bilancio finale: qualche contusione, escoriazioni varie e 5 giorni di prognosi.

  • Focus emittenti: Radio Dolomiti

Il sito del quotidiano ‘L’Adige’ di Trento, ladige.it, ha pubblicato nelle scorse settimane un’interessante intervista a Gabriele Biancardi, voce nota di Radio Dolomiti, collegata nella proprietà allo stesso ‘L’Adige’. Ne riportiamo alcune parti perché danno un bel quadro di Radio Dolomiti, un’emittente trentina non a caso, molto seguita nella sua provincia (e non solo):

Biancardi, in quale modo Radio Dolomiti sta affrontando questo periodo inedito per tutti?

«Cerchiamo di trasmettere più serenità possibile, non trascuriamo il momento difficile, ma abbiamo deciso di portare anche leggerezza…

Ci sono state modifiche nel palinsesto?

«Non direi, sono cambiate solo alcune fasi interne: uffici chiusi al pubblico, grande attenzione a non stare nella stessa stanza e a rispettare le distanze di sicurezza».

Come vi siete attrezzati?

«Siamo in diretta come sempre in studio, ognuno adesso ha il suo copri-microfono personale, siamo dotati di gel disinfettante e puliamo bene ogni cosa, come è giusto fare in questo momento».

La sua voce è una delle più amate e seguite dal pubblico trentino: quanto è difficile trasmettere un senso di “normalità” agli ascoltatori?

«Io, noi, che facciamo radio, siamo comunque fortunati perché possiamo farlo come prima, quindi è nostro dovere continuare a portare una certa positività di cui si sente, onestamente, il bisogno».

Su questo fronte qual è stata la risposta, il feedback anche attraverso i social, che avete ricevuto dalle migliaia di persone sintonizzate ogni giorno sulle vostre frequenze?

«Molto potente, il nostro slogan di questo periodo, “Ci facciamo compagnia”, ha riassunto in pieno quello che volevamo promuovere. Aggiungerei che la cosa è reciproca, noi dagli ascoltatori, dalle loro telefonate, dai loro messaggi, riceviamo tantissimo in termini di affetto e condivisione. Questo ci dà la carica giusta anche nei momenti in cui appunto si devono dare notizie non belle, difficili e dolorose»…

Il mondo della musica, specie in una prospettiva live, è duramente colpito da questa emergenza…

«Penso di frequente a tutti coloro che lavorano nell’ambito dello spettacolo. Credo che i top singer non abbiano problemi ma che altrettanto non si possa dire di tecnici, facchini e di tutti coloro, e sono tanti, che gravitano intorno ad un evento o ad un tour. Stesso discorso per gli artisti non di prima fascia, che devono fare date su date per vivere. Non so quanto il settore degli spettacoli potrà reggere questa situazione».

Lei è amico di tanti musicisti di rilievo nazionale: quali preoccupazioni ha colto?

«Ho sentito alcuni di loro in queste settimane. Il sentimento comune è la poca attenzione che c’è intorno al loro lavoro: non sanno come e quando si potrà tornare a suonare, cantare, ballare in un musical. La soluzione, ma non solo per loro, credo stia nel vaccino e questo, considerando i tempi che ad oggi sembrano necessari, non può creare in loro che un certo, comprensibile, scoramento»”.

Ricordiamo, in conclusione, che nel 2018 il quotidiano ‘L’Adige’, Radio Dolomiti e l’Agenzia Media Alpi Pubblicità hanno cambiato proprietà, passando dalla famiglia Conti Gelmi di Caporiacco al gruppo Athesia di Bolzano, fortissimo in Alto Adige (anche e soprattutto nel campo delle Radio), in particolare grazie al quotidiano in tedesco ‘Dolomiten’. Il passaggio di proprietà aveva all’epoca sollevato qualche preoccupazione per la grande ‘potenza di fuoco’ del gruppo Athesia, ormai protagonista assoluto del mondo dei media in Trentino-Alto Adige, che con questa e altre acquisizioni si è ulteriormente rafforzato.

  • Il linguaggio radiofonico secondo Savino Zaba

All’interno dei webinar proposti nell’ultimo periodo dall’Università eCampus di Novedrate (Como), molto apprezzato è stato quello sulla Radio, condotto da Savino Zaba.

Attraverso la sua esperienza lavorativa e le pagine del suo libro “Parole Parole… alla Radio - Il linguaggio radiofonico dalle origini a oggi” Savino Zaba, conduttore televisivo e radiofonico, oltre che attore e già studente eCampus, ha dato appuntamento sui canali social di eCampus a studenti, lettori e appassionati per raccontare parole, suoni e immagini del magico mondo della Radio.

Il suo libro è un saggio storico-linguistico sul linguaggio radiofonico dagli anni Venti ai giorni nostri, con un primo piano su alcuni rilevanti nuclei tematici.

Il primo si traduce nell’evoluzione storica del mezzo e, nel contempo, fa il punto sull’attenzione che i linguisti stanno dedicando appunto al linguaggio radiofonico. La seconda parte del volume, dopo la necessaria contestualizzazione storico-letteraria di Carlo Emilio Gadda, si concentra su un approccio critico e linguistico del suo noto testo ‘Norme per la redazione di un testo radiofonico’ del 1953.

La terza parte è il frutto di una riflessione sull’utilizzo della lingua e del linguaggio da parte di alcuni dei personaggi più rappresentativi della radiofonia italiana. Il testo contiene stralci di conversazione con Angelo Baiguini, Carlo Conti, Linus, Michele Mirabella, Riccardo Pandolfi, Rosaria Renna, Marino Sinibaldi, Enrico Vaime, Zap Mangusta.

  • Si rafforza ANG inRadio

È stato pubblicato nelle scorse settimane (con scadenza 30 giugno per le domande) un bando pubblico di 550mila euro per rafforzare e integrare ANG inRadio, il network radiofonico digitale istituzionale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani di cui abbiamo già parlato su queste pagine.

Nato nel 2019, il network ANG inRadio conta adesso su 44 emittenti presenti in 13 regioni, animate dall’impegno di 600 ragazzi. Il nuovo bando, denominato ‘ANG inRadio più di prima’, è finanziato dal Fondo Politiche Giovanili della Presidenza del Consiglio e da risorse comunitarie ed era rivolto ad associazioni, ong e anche - novità - a gruppi informali di giovani under30.

“L’obiettivo è arrivare a 100 stazioni locali per consolidare la presenza sul territorio del network e avvicinare ancora di più i ragazzi alle istituzioni - ha detto Domenico De Maio, direttore generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani - . Abbiamo constatato che questo strumento è in grado di favorire l’inclusione sociale, la partecipazione giovanile, la condivisione, la crescita e la formazione. Durante l’emergenza sanitaria, grazie alla Radio, i ragazzi hanno svolto un vero servizio di pubblica utilità, svolgendo iniziative solidali concrete a favore degli anziani, dei più deboli e più fragili sul territorio”.

  • Radio Studio Verona, ‘la voce della gente’

“È stato pubblicato il nuovo sito web di Radio Studio Verona” - annuncia con soddisfazione Antonello Autore, informatico per professione (di qui la consulenza per il nuovo sito dell’emittente in questione e di molte altre) e amante della musica e della Radio in tutte le loro sfumature. L’annuncio in questione è stato pubblicato sull’interessante (anche per i radiofonici) sito di Autore, ovvero webradiodesign.it.

Il sito per Radio Studio Verona, come ci segnala anche Giampaolo Mirandola, è molto importante, perché si tratta sì di un’emittente pienamente locale ma che vive on line e non in Fm. Radio Studio Verona, secondo Autore, “vive e crede nella musica” e vuole “entrare nella vita della gente, per scandirne i momenti più belli e regalare a tutti tanta bella energia quando sono in riserva”.

L’emittente è nata nel 2017 grazie al lavoro dei fondatori Valeria Dragone e Roby Gelmetti; quest’ultimo aveva alle spalle una lunga esperienza da speaker e direttore di programmi radiofonici in Fm. I due sono stati coadiuvati dall’apporto tecnico di Simone Chiavegato.
Il palinsesto è piuttosto variegato, con trasmissioni in diretta ogni giorno, rivolte a un pubblico soprattutto veronese di tutte le fasce d’età.

Mauro Roffi

* FM-world --> per contatti e segnalazioni: [email protected]

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