Lorenzo Suraci a “La Verità”: «I social dominano, ma la radio non morirà mai»

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Lorenzo Suraci a "La Verità": «I social dominano, ma la radio non morirà mai»

28 Maggio 2025

In un’intervista rilasciata a La Verità, Lorenzo Suraci, fondatore e presidente di RTL 102.5, ripercorre la sua carriera nel mondo della radiofonia italiana, offrendo al contempo una riflessione lucida sull’evoluzione dei media dopo la pandemia.

«Dopo il Covid i social hanno imposto il loro linguaggio, ma la radio non morirà mai: la forza della voce resta insostituibile», afferma con convinzione.

Nato in Calabria, Suraci racconta di aver iniziato da giovanissimo, quasi per caso, in un’Italia ancora attraversata da tensioni politiche e terrorismo.

Nell'intervista, sottolinea come per fare radio non serva essere politici, ma avere una visione chiara e inclusiva: «Tutti devono poter parlare. Io sono un democratico cristiano, filo-governativo, ma ho dato spazio anche alla Lega». Il pluralismo, per Suraci, è un principio fondamentale, insieme alla qualità del suono e all’innovazione tecnologica: «Abbiamo creato un linguaggio radiofonico nuovo, quasi televisivo, che ha portato la radio dentro le case in modo diverso».

La sua RTL 102.5 oggi raggiunge milioni di ascoltatori con un’offerta integrata che va oltre la radio tradizionale: televisione, web e social fanno parte di un ecosistema multicanale. «Abbiamo 300 collaboratori interni, una sede all’avanguardia e una redazione che lavora come una newsroom di una TV», spiega.

E aggiunge, parlando della sua esperienza: «Io non ho mai avuto paura di investire, anche quando tutti mi dicevano che era troppo rischioso». È anche grazie a questo coraggio che Suraci ha saputo costruire un gruppo solido, capace di resistere al cambiamento dei tempi.

Infine, uno sguardo al futuro dei media: «La televisione è finita, ma non l’audio. La voce è il mezzo più diretto e personale. È emozione pura. I social dominano, ma non possono sostituire l’empatia di una voce che ti parla davvero».

Un ritratto sincero e appassionato di un imprenditore che ha saputo reinventare la radio senza mai tradirne l’anima.

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