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A ricordarlo è l'emittente stessa che, attraverso il proprio sito internet, sottolinea che il 2019 "è una data importante, perché è anche scontato dire che settanta anni sono tanti, per una emittente che ha attraversato un arco di tempo molto travagliato, non facile per queste terre".
Nata esattamente il 25 maggio 1949 col nome di Radio Trieste Zona Jugoslavia, l'emittente ha dato voce a diverse storie.
Il primo intento era quello di essere cassa di risonanza del regime jugoslavo, "contribuendo all’apertura di quest’area verso l’occidente durante la cortina di ferro".
Negli anni si è sviluppata in due programmi, due emittenti autonome ben distinte all’interno del sistema pubblico della radiotelevisione slovena. Quello che dà voce alla popolazione slovena e la versione che dà voce alla comunità italiana del territorio.
Un lavoro che svolge "anche oggi - riporta il sito - malgrado le difficoltà che ci sono fra la Slovenia e la Croazia, malgrado il confine che divide l’Istria. Malgrado i nuovi nazionalismi o sovranismi, che rendono più difficile il dialogo alla sopravvivenza delle minoranze".
Negli anni, Radio Capodistria è cambiata molto. Ha attraversato la caduta del muro di Berlino, che ha segnato la disfatta dei regimi comunisti e la nascita di nuovi Stati. Ha attraversato le crisi economiche che hanno provocato, o sono state usate come pretesto per provocare drastici tagli agli organici della radio.
Il sito della radio conclude dicendo che "dopo settanta anni siamo ancora qui, ventiquattro ore al giorno in lingua italiana e con buona musica, con un nostro pubblico, che c’è. E siamo anche cresciuti su nuove piattaforme".
E tra le tante nuove modalità digitali di diffusione, Radio Capodistria resta ancora viva anche sul canale che l'ha resa celebre al pubblico italiano: i 1170 KHz in onde medie.
Per gli utenti satellitari, l'emittente è presente sul canale 700 di Sky e sul 657 tra le radio di TiVuSat.