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09 Aprile 2020
È quella di Alessandro Raffaelli, editore di Radio Italia Anni 60 Trentino, che in questi giorni è stato intervistato da alcune testate regionali quali "L'Adige" e "Trentino TV".
Raffaelli ha riscontrato i primi sintomi il 27 febbraio, dopo il precedente weekend con diversi impegni professionali a Milano, tra la "Settimana della moda" ed incontri con discografici.
L'iter è quello di tanti: improvvisa febbre alta e fatica a respirare, ma il ricovero non è stato immediato ed i tamponi erano ancora pochi.
"Il 5 marzo" - racconta Raffaelli - "ho preso l’iniziativa: ho chiamato l’ambulanza e sono venuti a prendermi con lo scafandro. Ero positivo e sono stato ricoverato in isolamento, tra i primi del Trentino, con ossigeno ma non intubato".
Tra pesanti antivirali e cure specifiche, il graduale percorso verso la guarigione dell'editore di Radio Italia Anni 60 Trentino - che ringrazia la professionalità e la delicatezza del personale sanitario - è durato oltre un mese. Dopo ben quattro tamponi, da pochi giorni può definirsi guarito.
Alessandro Raffelli tornerà al lavoro dopo Pasqua, ma intanto ammonisce tutti: "Non ci si lamenti di stare in casa" - dichiara - "perché gli intubati vivono peggio mentre noi possiamo leggere, guardare la tivù, ascoltare la radio, fare cucina".
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