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02 Giugno 2025
Una tendenza che, secondo l’AGCOM, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, rischia di mettere in pericolo uno dei cardini della democrazia: la libera circolazione delle idee. Per questo motivo, l’Autorità ha inviato una segnalazione formale e invocato l’adozione urgente di una legge che imponga alle case automobilistiche di garantire, su ogni veicolo, l’accesso alla radio tradizionale.
Nel cuore dell’era digitale, dove l’informazione viaggia alla velocità della rete, AGCOM lancia un allarme che potrebbe sembrare anacronistico, ma che tocca un nervo vitale della società democratica: la sopravvivenza della radio. La scomparsa delle antenne radio dalle auto - spiegano - non è una semplice scelta tecnica o estetica, ma un passaggio che può limitare l’accesso a contenuti informativi gratuiti, pluralisti e capillari. Un pericolo concreto, soprattutto in un Paese dove l’autoradio resta uno dei principali strumenti di informazione durante la mobilità.
Le moderne auto privilegiano sistemi di infotainment basati su internet, accessibili tramite piani dati e abbonamenti. Apparentemente un progresso, ma secondo AGCOM, questa “evoluzione” tecnologica nasconde rischi seri:
Bolle informative e camere dell’eco: le piattaforme online personalizzano i contenuti, esponendo l’utente solo a ciò che già conosce o approva. La radio, invece, offre una programmazione varia, con notizie e voci anche inaspettate, utili a formare un’opinione pubblica consapevole e critica.
Connessione non garantita: le zone rurali o isolate spesso soffrono di scarsa copertura di rete. In caso di emergenza, la radio via etere rimane l’unico mezzo affidabile per comunicare con i cittadini.
Accesso diseguale: la radio è gratuita, mentre lo streaming comporta costi diretti e indiretti. Escludere la radio significa creare nuove barriere economiche all’informazione.
Servizio pubblico penalizzato: senza la radio, anche l’emittenza pubblica viene indebolita. Il servizio offerto da Rai Radio 1, 2 e 3 - finanziato dal canone - rischia di non raggiungere ampie fasce di popolazione.
Per rispondere a queste criticità, l’AGCOM chiede l’intervento del legislatore: introdurre un obbligo per i costruttori automobilistici di dotare ogni nuovo veicolo di un ricevitore radio FM e DAB+, a prescindere dalle tecnologie digitali offerte a bordo. Non si tratta di opporsi al progresso, sottolinea l’Autorità, ma di integrarlo con la tutela di un diritto fondamentale: quello di essere informati. Anche - e soprattutto - mentre si è alla guida.
* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]