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Si può sintetizzare così, l'intervista che il presentatore/direttore artistico dell'evento ha rilasciato in queste ore al Corriere della Sera, rispondendo di fatto a tutti coloro che chiedono di posticipare di alcune settimane l'atteso appuntamento.
"Se lo posticipi a maggio non è Sanremo, ma il Festivalbar. E poi chi ci dice che a maggio avremo lasciato le mascherine e potremo abbracciarci tranquillamente? Se così fosse firmerei subito, ma a maggio probabilmente saremo più o meno nella stessa situazione", dichiara Amadeus al quotidiano milanese.
Il conduttore non nega che l'atmosfera nella Città dei Fiori sarà inevitabilmente diversa: niente eventi esterni, niente iniziative extra.
"Io ragiono in termini televisivi e commerciali: gli ascolti e gli incassi sono importanti, non sono pagato per la gloria", sottolinea.
Amadeus nell'intervista mostra vicinanza al mondo dello spettacolo, costretto allo stop da quasi un anno, ma specifica che il Teatro Ariston andrebbe equiparato ad uno studio televisivo e quindi con modalità analoghe a quelle di altri programmi, dove figure contrattualizzate (di fatto, comparse come pubblico) diventerebbero parte integrante dello spettacolo nel rispetto del Dpcm.
L'intervista integrale, dove il presentatore conclude dicendo che "se le cose si fanno bene e in sicurezza, con protocolli precisi, non bisogna preoccuparsi", è disponibile cliccando QUI.
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