Marco Mengoni co-conduttore del Festival di Sanremo: l’annuncio a “Viva Rai2!”

Marco Mengoni sarà co-conduttore dell’edizione 2024 del Festival di Sanremo.

Ad annunciarlo è stato Amadeus – presentatore e direttore artistico dell’evento per il quinto anno consecutivo – ospite della prima puntata di “Viva Rai2!”.

Il programma mattutino di Fiorello – e animato insieme a Fabrizio Biggio e Mauro Casciari – ha preso il via dalla nuova location del Foro Italico.

L’appuntamento è in onda in diretta alle 7.00 su Rai2 e Rai Radio Tutta Italiana (ovviamente disponibili anche su RaiPlay e RaiPlay Sound), a cui segue la versione pomeridiana alle 14.00 su Rai Radio2 e quella notturna – in terza serata – su Rai1.

Tanto entusiasmo per il ritorno dello show, record di ascolti nella passata stagione, che nella prima puntata ha ospitato anche l’ex-calciatore Francesco Totti.

Marco Mengoni, oltre a co-condurre il Festival (di cui è stato il vincitore nell’edizione 2023), ne sarà anche superospite musicale nella prima serata.

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“Sanremo Fantacast”: Radio Italia lancia il gioco per indovinare il cast del Festival

Si chiama “Sanremo Fantacast” ed è il gioco che lancia Radio Italia Solo Musica Italiana, in cui bisogna indovinare chi saranno gli artisti in gara al prossimo Festival.

Gli ascoltatori dovranno cimentarsi nei 23 nomi “big” dei partecipanti all’evento musicale in programma a febbraio 2024.

Chi vincerà, avrà l’opportunità di trascorrere un’intera giornata in radio con un accompagnatore.

“Sanremo Fantacast” è operativo dal 6 novembre al 1° dicembre.

Le modalità per partecipare sono online su radioitalia.it.

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“La Barcaccia” cambia volto: nuova edizione per lo storico programma di Rai Radio3

“La Barcaccia”, storico programma di Rai Radio3 in onda alle 13.00 e nato nel 1988, cambia volto.

Lo annuncia Roberta Vespa, regista e curatrice dell’appuntamento meridiano.

“Il 13 novembre alle 13.00 parte Voci in Barcaccia Lab, appuntamento che diventa fisso ogni lunedì e venerdì. Musica dal vivo, radio partecipata, dibattiti musicali tra generazioni offriranno la possibilità di approfondire grandi temi legati al mondo dell’opera”, riporta via social.

“Il 13” – continua – “cominciamo con una delle voci più belle della seconda edizione del concorso Voci in Barcaccia.Largo ai giovani!, il soprano Maria Cristina Napoli, al pianoforte Sabrina Trojse. Parte anche la collaborazione con Agis Scuola con l’intento di coinvolgere i più giovani mettendoli in contatto con le opportunità offerte dalle più importanti fondazioni lirico sinfoniche”.

Ma non solo: “Il martedi, mercoledi e giovedi la striscia quotidiana si chiamerà Voci in Barcaccia e ospiterà tantissimi critici musicali, grandi nomi dell’opera e ogni giovedì i protagonisti del dietro le quinte dei nostri più importanti teatri”.

Il concorso “Voci in Barcaccia. Largo ai giovani!” tornerà dal 16 gennaio per proseguire fino al 16 maggio, con sette serate dal vivo, di cui sei in diretta dalla sede di via Asiago a Roma e la finale dal Teatro dell’Opera.

A condurre questa nuova versione del programma, in onda come sempre dalle 13.00 alle 13.45, sarà Enrico Stinchelli, ‘orfano’ del collega storico Michele Suozzo.

Proprio Stinchelli – che dal 30 ottobre è tornato in onda con “Suona l’una”, programma preludio a “Voci in Barcaccia” – ha spiegato in un post sui social le motivazioni che hanno portato a questo ‘ridimensionamento’.

La Barcaccia ha rappresentato una parte importante del mio lavoro in Rai, nacque dalle ceneri di “Foyer” (trasmissione inventata da Paolo Donati: io conducevo ogni giorno, Sandro Rinaldi tre volte a settimana e Michele Suozzo due giorni). Dopo la morte prematura di Sandro restammo io e Michele, che mi affiancò nella quotidiana. Fino al giugno del 2023: da Foyer si passò al Club dell’Opera per tre anni, poi il format divenne La Barcaccia“, scrive.

“Da 35 anni a questa parte moltissime cose sono cambiate: quello che un tempo poteva essere tollerato come lazzo o scherzo o battuta, oggi non lo è più. Molti nomignoli affibbiati qua e là, risatine, allusioni, scherzi e soprattutto battute autoreferenziali non sono più accettabili. Bisogna rinnovare il proprio linguaggio (salvandone il lato satirico e la leggerezza), creare nuove rubriche e cambiare, questa è la nuova linea editoriale voluta e determinata assieme alla direzione di Radio3 e alla regista e curatrice Roberta Vespa, con i quali si è avviato un processo di cambiamento fin dai tempi del covid. Voglio tranquillizzare gli animi più esacerbati, i leoni da pastiera e i vari amici e nemici che navigano nelle tumultuose acque del web: non c’è stato alcun litigio, alcuna epurazione (né politica né di alcun tipo), non ci sono vittime e non ci sono killer (come pure ho letto). Semplicemente é venuta meno l’armonia e l’adesione al nuovo format, nonostante i moltissimi consigli e i segnali inviati di continuo, da me e dalla curatrice della trasmissione. Ogni programma, soprattutto se annoso, ha bisogno di rinnovarsi: non si può continuare con la routine, con l’autoreferenzialità e crogiolarsi sugli allori del passato. Ora più che mai “Voci in Barcaccia” guarda avanti. Questa è la nuova sfida che ci attende a partire da lunedì 13 novembre su Rai Radio3, conclude il conduttore.

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Tiberio Timperi critica la radiofonia odierna e riscopre in RTR 99 il talento di Teo Bellia e Luciana Biondi

“Nel nostro mestiere, in radio in particolare, non si invecchia ma si acquisisce solo esperienza”.

Termina così un post pubblicato da Tiberio Timperi, dove elogia due grandi voci della radiofonia italiana, ovvero Teo Bellia e Luciana Biondi, in onda sulla capitolina RTR 99.

Il tutto parte da una serie di considerazioni molto critiche, che il conduttore muove verso la emittenti – specialmente quelle nazionali – di oggi.

Timperi pubblica una riflessione contro il “cazzeggio” e l’“omologazione” che contraddistingue le radio odierne a fronte dei conduttori citati che “sanno di cosa parlano, intrattengono, alleggeriscono, scelgono la musica”.

“Professionisti come loro” – riporta via social“meriterebbero ben altre platee e microfoni. Ma il merito, da qualche tempo in qua, è nemico di logiche e alieno a certe aziende”.

Riportiamo l’intera riflessione di Tiberio Timperi in coda a questo articolo.

 

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ll Gr1 in onda da Gerusalemme, a un mese dalla strage che ha dato inizio al conflitto in Medio Oriente

Martedì 7 novembre, a un mese dalla strage di Hamas contro Israele che ha dato inizio al nuovo conflitto in Medio Oriente, il Gr1 andrà in onda per l’intera giornata da Gerusalemme.

Lo rende noto un comunicato stampa Rai.

Salvatore Sabatino condurrà dalla Città Santa le edizioni delle 8.00, delle 13.00 e delle 19.00.

Ci saranno servizi e approfondimenti degli inviati e dei corrispondenti Rai.

Parteciperanno analisti e commentatori.

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Sono ancora sostenibili le emittenti territoriali? Il caso Radio Delta International, con Giovanni Ciminelli

Sono ancora sostenibili le emittenti territoriali? Le stazioni legate a una città o a un territorio ben delimitato hanno ancora un ruolo nella società odierna, dove la musica si può richiedere a Spotify e le notizie ci arrivano in tempo reale via social?

Ma soprattutto, è ancora economicamente conveniente essere editori di una emittente locale?

Vorremmo con questa rubrica trovare qualche risposta a questi interrogativi e lo faremo tramite una serie di interviste a selezionati editori proprio di questo tipo di stazioni. Come sempre, chi è interessato a raccontare la sua storia può candidarsi scrivendo a [email protected].

La registrazione completa dell’intervista è disponibile a questo indirizzo.

 

 

L’intervista

MHB: Siamo con Giovanni Ciminelli, l’editore di Radio Delta International, radio che ha sede a Legnano: una radio storica, per cui come prima domanda chiedo di raccontare in breve la storia della tua radio. 

GC:  Radio Delta è nata nel 1976 da due soci, ma era come hobby all’inizio. Poi sono arrivato io nel 1984, prima ero dipendente della società, poi ho rilevato le quote e ho preso le redini della radio.  

Avendo tante frequenze ci sono tanti costi, come sai benissimo Marco, perché avevamo più ripetitori, noi anche Milano, Varese, Como. Abbiamo deciso quindi di cedere la frequenza principale a un’altra radio qui in Lombardia (105.1  a Lifegate N.d.R) e noi abbiamo tenuto la frequenza locale su Legnano.  

La radio oggi non vive di gloria perché è si una radio molto locale, però è presente sul territorio perché facciamo tanti eventi, siamo a contatto con la gente, con i clienti, organizziamo parecchie feste nelle piazze, le notti bianche tra Legnano, Parabiago, Nerviano e altri paesi qui intorno. 

Abbiamo anche vari contatti con l’amministrazione comunale, che spesso ci dà l’incarico di realizzare questi eventi.  

Non solo radio 

Essendo presenti oltre alla radio con un giornale online e con l’agenzia di pubblicità andiamo a completare la comunicazione ai nostri clienti.  

Quindi la nostra pianificazione è a 360 gradi, andiamo a toccare il giornale, la radio, la parte visual, la cartellonistica e i social: e il cliente ha riscontro.

Perché Il cliente spende se ha riscontro: la radio non deve essere una spesa per il cliente, deve essere un investimento. 

Da Wisky a Rudy 

MHB: Quando ci siamo conosciuti, ormai era 20 anni fa, la tua radio andava quasi sempre tutta in automatico, una specie di Gammaradio. Pensavo perfino che facesse funzionare tutto il tuo cagnolino Whisky, perché lo avevo visto davanti al computer principale quando eravamo da te per Radio Fitness. Invece dopo, un bel giorno hai deciso che no, si tornava a fare programmi ed essere una vera radio. Cos’è che è successo? 

GC: Era ritornato Rudy, dopo essere stato a Radio Italia Network e altre emittenti. Torna e ci dice “dai proviamo a fare qualcosina”. 

Abbiamo ricominciato a fare trasmissioni per provare e da lì, sette anni fa siamo ripartiti e non ci siamo più fermati, anzi abbiamo ampliato le trasmissioni in diretta. 

 Facciamo tanti collegamenti esterni perché noi viviamo il territorio dai clienti con la gente. Abbiamo chiesto l’aiuto anche di Massimo Biggi perché non riuscivamo più a coprire le ore di trasmissione in diretta.  

Fare squadra

Essere in piazza, essere presenti, dare un servizio al cliente che dia un riscontro e fare squadra.  

Questa è la medicina di una radio locale. Perché le radio locale tipo la nostra hanno tanta vita davanti, hanno forse problemi le radio pluriregionali perché hanno costi altissimi e sappiamo bene cosa costa la corrente e cosa costano gli affitti. 

MHB: Una cosa interessante che dicevi prima, l’offerta globale: quindi quando con la tua agenzia promuovi un’attività, un centro commerciale, una qualunque attività non proponi solo la radio, ma gli proponi tutto, capisco giusto? 

GC: Noi gli proponiamo un ventaglio a 360 gradi e poi cerchiamo di studiare il messaggio che sia diretto al target giusto. 

Poi  avendo l’agenzia pianifichiamo anche altre radio: collaboriamo con Radio Sportiva, con Radio Studio +, con Rete 8 FM di Varese, Radio Birikina: diamo al cliente, in base al target che serve, il canale giusto. 

Oggi noi siamo diventati dei consulenti, non più agenti e più rappresentanti. Consulenti. Cerchiamo di dare consigli alla gente su come spendere i soldi, come investire i soldini che portino riscontro. Questa è la nostra forza, che molte agenzie non hanno. 

DAB

MHB: Solo recentemente siete arrivati sul DAB. Ti sembra che porti qualcosa? Perché è esperienza di questi giorni che solo in DAB, anche con grandi nomi in onda, non sempre si raggiungono gli obiettivi sperati. 

GC: Il DAB è prematuro, il DAB va fatto conoscere. Sai quanti hanno una macchina con dentro il DAB e non sanno di avere il DAB?  

Va fatta tanta comunicazione, Io sono uscito parecchie volte con la pubblicità di Radio Delta International con il DAB, pubblicizzando il DAB. Come qualunque cosa che fai nella vita: devi promuoverla e farla conoscere. Se lo fai , piano piano, arrivano i riscontri. A noi  qualcuno manda dei messaggi su WhatsApp dicendo che ascolta in DAB. Fra 6-8 anni il cavallo di battaglia sarà il DAB, perché è un suono digitale pulito, non ha disturbi, dove arriva il segnale si sente benissimo. 

Rottamazione FM? 

MHB: Parliamo di spegnimento dell’FM. Inutile che ti ricordi le polemiche a distanza tra l’allora direttore di Radio RAI e l’editore di RTL 102.5…. 

GC: Allora… È prematuro spegnere e poi è un problema per chi ha fatto degli investimenti in postazioni.…milioni di Euro per acquistare le frequenze. 

Quindi si, ci sarà gradualmente lo spegnimento tra qualche anno, oppure ci sarà la rottamazione come ha fatto anche la televisione per rientrare, perché c’è gente che …. 

MHB: …No, la rottamazione non possono farla, perché nel campo del digitale terrestre le frequenze sono passate alle telco, che hanno pagato i soldi allo Stato per averle; quindi, quei soldi erano disponibili per darli a chi spegneva: ma dei pochi MHz dell’FM non importa niente a nessuno, sono troppo pochi per 5G, 6G o altre tecnologie digitali. 

GC: Beh forse allora arriverà qualcuno dall’estero che  entrerà qui in Italia con 100 W. Ma secondo me chi ha investito tanto sarà difficile che la abbandoni.

La abbandoneranno le radio che non riescono a sopportare le spese di affitto, anche perché mano che si va avanti c’è anche un cambiamento di pianificazione pubblicitaria.

I clienti stessi, se prima investivano 100 sulla radio adesso ne investono 20. Perché ci sono i social, ci sono altri canali di comunicazione. (M.H.B. per FM-World)