RESTA AGGIORNATO
Compila il form sottostante per aggiungere la tua radio a FM-world
14 Marzo 2025
La motivazione è che la rete televisiva mux 12 non è più necessaria per la TV, quindi si propone di usarne le frequenze per migliorare la copertura della radio digitale DAB+.
Questo cambiamento permetterebbe di pianificare 18 nuove reti regionali e 4 provinciali DAB+, migliorando la disponibilità per le emittenti locali.
Veneto, Toscana, Lazio, Campania e Puglia hanno richiesto più frequenze per la radio digitale. Agcom propone di assegnarle subito solo a queste regioni e di aspettare per le altre finché non sarà concluso un accordo internazionale (Adriatico-Ionico).
Agcom intanto suggerisce incentivi per spingere le radio a passare dal segnale analogico FM a quello digitale DAB+, anche per risolvere i problemi di interferenze con i paesi vicini (Croazia e Slovenia).
La TV non subirà perdite significative perché le altre 11 reti nazionali rimangono attive e il futuro passaggio al DVB-T2 migliorerà la trasmissione.
Inoltre, sempre più contenuti TV verranno diffusi via internet (OTT e HBBTV) riducendo l’importanza della trasmissione via etere.
Ma quali saranno i prossimi passi?
La consultazione pubblica raccoglierà pareri dagli operatori e dalle parti interessate prima di prendere decisioni definitive.
Il settore radiofonico e televisivo dovrà adattarsi alla trasformazione digitale investendo in nuove tecnologie e contenuti di qualità.
In sintesi, Agcom vuole riorganizzare le frequenze radio e TV per favorire la radio digitale, ridurre le interferenze FM e ottimizzare l’uso dello spettro, garantendo un futuro più efficiente per il settore audiovisivo.
Intanto, tra le dichiarazioni di queste ore, c'è quella del coordinatore Aeranti-Corallo, avv. Marco Rossignoli, che sottolinea “Alla luce delle considerazioni svolte dall’Agcom, Aeranti-Corallo, rispondendo positivamente al quesito n. 3 del documento di consultazione, ritiene opportuno che, al momento, si proceda alla pianificazione integrativa solo nei sopracitati bacini Veneto, Toscana, Lazio, Campania e Puglia”.
“Le ulteriori frequenze aggiuntive – ha proseguito Rossignoli – potrebbero servire, una volta finalizzato l’Accordo di coordinamento adriatico-ionico, per realizzare una pianificazione definitiva che elimini le situazioni interferenziali tra aree adiacenti, presenti nell’attuale pianificazione, e allo stesso tempo possa dare, quantomeno in parte, soluzione alla questione della possibilità di differenziazione del segnale (cosiddetto “splittaggio”) tra diverse aree degli stessi bacini di utenza”.
* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]