Universal Music crolla in borsa, streaming musicale in rallentamento. Un buon segnale per il mondo della radio?

Universal Music crolla in borsa a fine luglio. Motivo: un trend globale di rallentamento nella crescita delle piattaforme di streaming, quelle che alcuni ritengono le vere concorrenti del mondo della radio.

La fine dell’età dell’oro dello streaming musicale?

Cominciamo dalla notizia: Universal Music Group (UMG), la casa discografica olandese che rappresenta artisti di primo piano come Taylor Swift, Drake, Justin Bieber, Billie Elish e Adele, ha subìto un forte calo in Borsa giovedì 25 luglio, con le azioni che hanno chiuso in ribasso del 23%. Senza riprendersi nei giorni successivi. Questo crollo è seguito alla pubblicazione di risultati deludenti per le attività di streaming.

 

I ricavi dello streaming sono infatti diminuiti del 3,9% nel secondo trimestre, un netto peggioramento rispetto alla crescita del 10,3% registrata nel primo trimestre. L’azienda ha attribuito questo calo a una decelerazione della crescita presso i principali piattaforme partner, inclusi i piani basati su pubblicità.

L’ammissione che ha fatto tremare il mercato nella call con gli analisti:  “La crescita dello streaming musicale sta rallentando“.

Oltre lo streaming: alla ricerca di nuove melodie

Le major discografiche si trovano di fronte a una sfida imprevista. Dopo anni di crescita esplosiva guidata dallo streaming, il settore deve reinventarsi. Le etichette stanno esplorando nuovi territori: dal merchandising ai concerti virtuali, passando per esperienze musicali in realtà aumentata. E ovviamente per le piattaforme social.

La battaglia dei prezzi

Purtroppo Spotify, Apple Music e gli altri giganti dello streaming dispongono del potere contrattuale: hanno disintermediato il cliente (che acquista ormai pochi supporti direttamente dalle label)  e ora possono decidere quasi in autonomia la politica dei prezzi.

Una major discografica potrebbe in teoria ritirare la sua musica dai servizi di streaming per forzare la situazione. Ma c’è qualche etichetta pronta a rinunciare a miliardi di dollari di entrate? Universal ha già provato a dichiarare guerra a TikTok – un’azienda da cui guadagna molto poco – e ha perso.

Il mondo delle radio

Le label potrebbero forse cercare di compensare la perdita di potere rispetto alle piattaforme investendo maggiormente sul mondo delle radio, che vede attori di dimensioni paragonabili in termini di fatturato (e spesso più piccoli). I meno giovani ricordano ad esempio l’epoca in cui intere trasmissioni di importanti radio paneuropee erano sponsorizzati da una singola etichetta, giusto per fare un esempio.

Ma i segnali USA non sembrano confortanti. Poche settimane fa Radioink titolavala share dei dollari spesi in radio diminuisce, mentre la spesa globale aumenta“.

In un recente articolo Newslinet riportava che “la Radio di flusso mantiene una quota del 4,1% in Italia (400 milioni di euro, +6,0% nel 2023)“, ma a ben guardare il grafico associato il trend non appare certo esaltante. Né pare che il settore podcasting possa cambiare le cose.

Conclusioni

Segnali contrastanti dunque. Ma secondo numerosi analisti una cosa resta certa: il trend che vede le grandi piattaforme crescere di importanza e di fatturato a discapito degli altri operatori non è destinato a rallentare.

La raccomandazione resta l solita: non cedere mai a terzi il rapporto diretto con il cliente-ascoltatore: utilizzare Reel e “TikTok”, certo, ma evitare di basare tutto su quanto raccomandano i “social media manager”. (Marco H. Barsotti per FM-world)

 

Best of Talkmedia: “Il DAB in auto è scomodo?”. Il post di un utente scatena la community di FM-world

C’e una cosa che distingue il sistema FM-world dagli altri siti di informazione sul mondo dei media e dagli altri aggregatori audio video: la community di Talkmedia. Dove nascono discussioni interessanti e talvolta perfino statisticamente significativa. Come in questo caso.


Il DAB in auto è scomodo?

Il 30 luglio 2024 il “top contributor” (uno degli utenti più attivi) Alessandro Webber ha lanciato un interessante sondaggio. Questo il testo:

Ma solo io trovo la radio DAB in automobile una delle cose più scomode e meno intuitive della storia della tecnologia contemporanea?! Non trovo MAI la ratio che cerco a meno che non sia stata pre programmata tra le preferite. Mille volte lo streaming con gli aggregatori!

Ne è nata un’interessante discussione che ha rapidamente superato le 100 interazioni. Abbiamo dunque deciso di promuoverla al rango “Best of Talkmedia” e parlarne in questo articolo.

50% della community è d’accordo

Un numero di interventi a tre cifre non permette di fare statistiche significative. Ciò nondimeno ci sembrava interessante trarre comunque le conclusioni, cosa che abbiamo fatto contando pazientemente le varie opinioni (dopo averle deduplicate).

Possiamo dunque affermare che oltre il 50% di chi ha risposto concorda con Webber (il DAB è scomodo o non performante), il 31% ritiene invece il DAB “valido” e circa il 10% fa notare come anche l’FM abbia i suoi problemi.

Ma quali sono le varie posizioni?

Un utente, ad esempio, fa notare come durante lunghi viaggi lo streaming non si interrompe praticamente mai. L’FM presenta frequenti interruzioni e non è sempre affidabile. A luglio 2024, il DAB ha ancora problemi di copertura e, come lo streaming, se si interrompe lo fa bruscamente, mentre l’FM degrada gradualmente.

Pronta la risposta: il motivo è istituzionale e non imputabile ai consorzi “Se ci mettono 24 anni per assegnare le frequenze non è colpa nostra“.

#LaQuestione#Cancelletti#

Vagamente fuori tema – succede sovente – ma nella discussione è entrata #LaQuestione#Cancelletti#, che potremmo anche chiamare *QuestioneAsterischi*.

Un utente si è spinto a definire “furbacchioni” i gestori di emittenti che antepongono un simbolo speciale (quale appunto il cancelletto o l’asterisco) al nome dell’emittente. Ma – ha affermato – il DAB rende inutili gli stratagemmi: “Alcuni sistemi audio integrati con comandi vocali non riconoscono (queste emittenti)”

In merito a chi scrive è capitato addirittura che un band scan effettuato in pieno centro di Milano con un tradizionale apparecchio radio DAB+  non permettesse in alcun modo la memorizzazione della prima radio privata italiana, mentre era ottimamente ricevibile BBC World Service.

Basse potenze

Anche interessante un’osservazione sulle basse potenze concesse ai multiplex. Un lettore afferma che il ministero non ha considerato a fondo le interferenze dall’estero, compromettendo l’isofrequenza del DAB. Assegnare più frequenze allo stesso operatore è “una buffonata“, soprattutto se frequenze usate da altre nazioni. Le basse potenze causano perdita di segnale nelle autoradio, rendendo necessario aspettare un segnale stabile per la commutazione. Anche con antenne costose, il miglioramento è limitato.

Ancora commenti

Un altro lettore, anziché restare sul generico si è poi spinto a fare addirittura il nome di una specifica emittente:

D’accordo, chi frequenta la community sa che l’autore del commento è interessato a niente “più” che un determinato genere musicale, ma l’osservazione ci pare assolutamente pertinente.

Scale Parlanti

Per chiudere, possiamo forse affermare che ai tanti membri della community il tema DAB resta particolarmente caro. Forse perché in un mondo 100% IP sarà definitivamente perso quel senso di trepidazione e di sorpresa cui eravamo abituati, scoprendo nuovi suoni e nuove voci, fino dai tempi delle scale parlanti. (M.H.B. per FM-world)

Il blackout causato da CrowdStrike e il mondo della radio

Editoriale a cura di Marco H. Barsotti

L’apocalisse informatica (parole di La Repubblica) della settimana scorsa non sembra aver impattato i media italiani. Ma val la pena far comunque qualche considerazione, per cercare di mettersi al riparo da possibili problemi futuri.

Lo sappiamo tutti: il 19 luglio un update di un software “per la sicurezza” dei sistemi informatici ha causato molti problemi nel mondo e enormi titoli su quotidiani e media online. La Repubblica, per citare un esempio, iniziava un suo articolo con “C’è qualcosa in questa estate che sa di Apocalisse“.

Il problema

Rapidissimo riassunto:

Un aggiornamento (con un evidente bug) di un sistema per la “sicurezza” – potremmo chiamarlo all’antica un antivirus – prodotto da Crowdstrike, società creata da ex dipendenti McAfee, ha mandato il “blue screen of death” molti computer, presumibilmente al reboot.

Ironicamente parte della colpa è addirittura dell’Unione Europea, che come spiegato dal Wall Street Journal, nel 2009 ha obbligato Microsoft ad aprire a terze parti (quali Crowdstrike) il kernel di Windows (e solo Windows: niente Mac o Linux). Il kernel è la zona protetta e iper critica dei sistemi operativi dove solo il produttore degli stessi dovrebbe poter mettere le mani.

Radio e TV

Ma noi interessa il mondo dei media, in particolare delle radio e TV. E ci ha colpito come nonostante i titoloni tutto funzionasse tranquillamente. Come mai?

Abbiamo deciso di riportare qualche dato (solo con i numeri si comprendono i fenomeni) e fare qualche considerazione.

Meno dell’1%

Il numero di PC colpiti dal problema, secondo fonti Microsoft riportate anche da BBC è pari a 8,5 milioni.

Nel 2020 Microsoft aveva ufficialmente annunciato una base installata mondiale pari a 1 billion, un miliardo.
Possiamo quindi affermare che l’apocalisse ha riguardato molto meno dell’1% dei computer del pianeta.

Per parte sua, Crowdstrike ha 23.000 clienti. In gran parte grosse corporation, il che spiega probabilmente il non impatto sulle nostre emittenti, ma piuttosto su linee aeree, alcune banche e… Sky News.

Un caso unico?

Effettivamente il broadcaster ex proprietà di Rupert Murdoch è rimasto bloccato alcune ore. Abbiamo seguito in tempo reale il canale e possiamo affermare che il cartello non fosse fisso: è stato interrotta due volte da due giornalisti che spiegavano l'”impossibilità di trasmettere” leggendo non dal teleprompter ma da fogli di carta. Probabilmente non un problema di messa in onda (altrimenti avremmo visto uno schermo nero) ma di flussi e processi editoriali interni.

Non abbiamo identificato altri canali satellitari bloccati e nessuna radio pare essere stata in difficoltà. Eppure abbiamo cercato con attenzione, il giorno del problema e in quelli successivi.

Talkmedia

Nessuna segnalazione neppure dal gruppo Talkmedia, dove un eventuale blocco avrebbe ovviamente subito fatto notizia. Nel gruppo invece ha dato il via a una lunga discussione un post che riportava un molto allarmistico titolo di Dagospia.

Riteniamo che il motivo dei pochi (o nulli) blocchi sia da attribuirsi a svariati fattori. A livello di distribuzione fa probabilmente testo un commento dell’editore di Radio Millennium:

A livello di sistemi a uso interno, probabilmente molti hanno preso la saggia decisione di usare il sistema di prevenzione nativo di Windows, Windows Defender, e non Falcon di Crowdstrike. Probabilmente sono anche in funzione numerosi server Linux, non affetti dal problema.

Prevenzione

In ogni caso l’evento è un “heads up”, un qualcosa che deve farci riflettere per evitare eventuali problemi più seri in futuro. Che fare?

Il cosiddetto “air gap”, ovvero la separazione fisica totale da Internet dei computer core, quelli che gestiscono radio e TV è sempre una buona misura. Utilizzare con moderazione i famosi servizi nel cosiddetto cloud, come consigliato da The Economist già nel 2015.

E magari – seguendo l’esempio dal CEO di SpaceX, x.AI, Tesla, Neuralink etc, cancellare del tutto Crowdstrike: non abbiamo purtroppo la procedura esecutiva per l’operazione, ma possiamo darvi un link a quella di McAfee, a cura di John McFee in prima persona.

(A cura di Marco H. Barsotti)

Tune into Summer: FM-world’s New Beach Radio Bundle

FM-world has just launched an exciting new feature: a curated bundle of “beach radios” from around the world, easily accessible through a dedicated icon at the top of the FM-world aggregator. This collection is designed to bring the essence of summer right to your ears, no matter where you are.

Nostalgia for Summer Past

A recent post on Talkmedia featuring footage from RSI (Swiss Radio and Television) sparked a wave of nostalgia. The video showcased scenes from Rimini, Italy, in the summer of 1979 – a tableau straight out of Umberto Eco’s “Diario Minimo.”

For radio enthusiasts, the soundtrack was particularly evocative, featuring a mix of beach loudspeaker announcements and broadcasts from the era’s pioneering italian private radio stations, including the iconic Radio Capodistria from Jugoslavia (of all places).

Rimini was, of course, the ‘low/middle-class’ beach destination of choice in the ’60s and later. Then Italians became richer and preferred Sardinia, but that is another story.

The Evolution of Beach Soundtracks

Anyway, the perfect beach relaxation has always been accompanied by a fitting musical backdrop. In the past, this came from traditional radios. Today, we have apps connected to Bluetooth speakers or wireless headphones.
But what made the old-school radio experience special was the element of discovery – tuning into unfamiliar stations while on holiday, hearing new voices, and breaking away from the predictable.

FM-world’s Summer Bundle

To recreate that spirit of discovery, FM-world has curated a “Summer Radio Bundle.” This selection of “beach radios” is easily accessible from our app’s homepage or your car’s dashboard by selecting “Estate”

Featured Stations

Our bundle includes an eclectic mix of stations that capture the essence of summer from various corners of the globe:

  • Miami Beach Radio
  • Radio Italo Disco Croatia
  • Zucca Radio Greece
  • Turquesa Cancún
  • Turquesa Yucatan
  • Ke Buena Campeche
  • Los 40 España
  • Los 40 Merida
  • Revolution 93.5 Miami
  • Café del Mar Radio Ibiza
  • Studio+ Ibiza
  • FG Chic Ibiza

Your Beach, Your Choice

We’ve kept the list concise, echoing the limited but exciting choices of yestery that encouraged listeners to step out of their comfort zones. Is there an essential summer station we’ve missed? Let us know at [email protected].

This summer, let FM-world be your passport to beaches around the world, one radio station at a time.

(M.H.B. for FM-world)

Tutte le novità di FM-world per l’estate

Arriva l’estate e FM-world si rinnova: parliamo del nostro aggregatore radio e TV ma anche della testata FM-world.it. Si tratta di una prima serie di migliorie tese a rendere quello che a oggi è il principale hub italiano dedicato al broadcasting radio sempre più fruibile agli utenti finali. E, contemporaneamente, sempre più efficace come veicolo promozionale per aziende ed emittenti.

Oltre 89.000 radio, 500 utenti contemporanei in Prime Time

Partiamo da FM-world, l’aggregatore multipiattaforma, che ospita ormai oltre 89.000 emittenti radio (tra italiane e estere) e 120 streaming video. Gli ultimi dati che abbiamo potuto recuperare dal datawarehouse del server parlano di circa 400.000 sessioni al mese (definiti come “ascolti di una stazione per una durata superiore al minuto”) con circa 500 utenti connessi contemporaneamente durante le ore del Prime Time radiofonico.

L’aggregatore

La prima miglioria, richiesta da tanti utenti abituati a TikTok e Instagram è lo scrolling verticale dell’elenco delle app, in arrivo a breve negli store iOS e Google Play:

Oltre ad essere un metodo ormai più naturale di navigare le app (la nostra “memoria muscolare” è ormai allenata) il sistema elimina il concetto stesso di essere “solo in quinta pagina” piuttosto che – ad esempio – “in prima pagina”.

Dashboards

Rinnovata anche l’interfaccia per le auto connesse, ora perfettamente integrata nel “look & feel” di Apple Car Play e Android Auto.

SmartTV & more

Fronte SmartTV, l’aggregatore è ora disponibile in versione nativa su ricevitori Samsung (Tizen) e LG (WebOS) oltre che su piattaforma Windows e XBOX (come UWP, Universal Windows Platform.

Portale FM-World

Il portale FM-world è senza dubbio uno dei punti di riferimento per professionisti, appassionati e semplici ascoltatori della Radio. Anche qui abbiamo effettuato una query per ottenere le ultime statistiche, relative a inizio giugno 2024: il sito raggiunge oltre 40.000 utenti/mese con quasi 100.000 pagine viste (e lette). Stiamo parlando dei numeri della testata e non del gruppo Facebook associato, “Talkmedia” (che non siamo in grado di valutare, ma probabilmente sono anche superiori).

Fruibilità del sito

Con decine di nuovi articoli pubblicati ogni settimana, FM-world informa su tutto quanto accade nel mondo della radiofonia italiana. Ma spesso questa completezza porta ad una difficoltà di fruizione: per questo è stato implementato un menu “Categorie” a tendina, dove gli articoli relativi alle classifiche, agli eventi, ai palinsesti e alle informazioni destinate ai professionisti del settore sono chiaramente separati.

Nuovi pacchetti promozionali

Infine, l’editore di FM-world, 22HBG, ha messo a punto degli interessanti pacchetti promozionali che riguardano sia il posizionamento in “Prominence” nella app che la possibilità di un approfondimento sulla propria emittente proprio sulle pagine del portale FM-world. Con un formato simile a quello utilizzato al lancio di Monkey’s radio, visibile qui. (M.H.B. per FM-World)

Ettore Andenna e Wally Giambelli: “Dalla prima RMC a Radio Liscio passando per Antenna3 Lombardia”

Dalla primissima Radio Monte Carlo (quella dei 205 metri) alla TV di Stato, per passare alla ‘regina’ delle TV libere lombarde e tornare oggi nuovamente in Radio, questa volta in digitale. Questa parte del percorso professionale di Ettore Andenna, che – in occasione del restauro della registrazione della serata inaugurale di Antenna 3 Lombardia – ci parla insieme a Wally Giambelli di quegli storici anni.

Antenna 3 Lombardia

In un anno – il 1977 – in cui tante radio private usavano ancora mixer auto costruiti e piatti giradischi comprati al negozio sotto casa,  A3L era una startup digitale ante litteram: nata con  un crowdfounding (che immaginiamo il fondatore Renzo Villa chiamasse diversamente) e attenta al geo-targeting, A3L si era dotata di cinque studi con le mai viste prima telecamere Ampex BCC 10 e attrezzature professionali quali i VCR a 2″.

Ed è proprio grazie a questi apparati – che registravano alla massima risoluzione possibile del PAL (le famose 625 linee) – e a un po’ di fortuna (la famosa sede di Via per Busto non è mai stata riutilizzata) che sono giunte a noi tutte le immagini del 3 novembre 1977, visibili a piena risoluzione al termine di questo articolo. Torneremo tra poco a parlare della serata inaugurale: ma prima sentiamo cosa ci ha raccontato una delle anime di A3L, il radiofonico Ettore Andenna.

Ettore Andenna

 FM-World (M.H.B.): Tu hai iniziato in radio, nella prima RMC dei 205 metri. Poi hai avuto una lunga carriera televisiva e da poco sei di nuovo in radio. Quella di oggi, con centinaia di concorrenti e automatizzata. Come stai vivendo questa nuova/vecchia esperienza?

Ettore Andenna: Questa nuova/vecchia esperienza è molto gratificante, perché mi ricordo ancora come si fa. E poi qui a Radio Liscio non c’è nulla di automatizzato, la proprietà e la programmazione hanno voluto mantenere, con me, una forma analogica supportata dalle nuove tecnologie.

Come in boulevard Princesse Charlotte 16

Per cui la scaletta è fatta a mano, la mia regia parte a segno, quando decido io e posso cambiare cose in real time nella scaletta, quindi una vera diretta d’altri tempi. Questo mi è stato chiesto e questo faccio, perché la proprietà voleva una radio old time che mettesse in risalto l’equilibrio tra animatore e tutto il resto.

Renzo e Ettore

FM-World: Come sei venuto in contatto con Renzo Villa, come ti ha coinvolto nella sua folle impresa e come sono stati i mesi precedenti al lancio di A3l?

E.A.: Fu Renzo Villa a telefonarmi ai primi di settembre del 1977 per chiedermi un incontro. Andai e, dopo delle brevi presentazioni, m’illustrò il progetto. Mi rivelò chi aveva già aderito e mi domandò se fossi interessato a partecipare. Le sue parole esatte ed indimenticabili furono: “Io conosco perfettamente quanto prendi a Telealtomilanese, ti offro il doppio, pensaci”. Io ci pensai dai 3 ai 5 secondi e risposi: “Va bene!”

Tutto in diretta

FM-World: In quegli anni, anni ’70, tutto alla RAI era registrato e perfetto. Per registrare “Chissà chi lo sa'” che durava mi pare 30 minuti impiegavano quasi quattro ore. Ma ad A3l tutto era in diretta: hai mai dovuto gestire situazioni difficili e/o imprevisti ?

E.A.: La bellezza di A3L fu proprio la diretta ed il coinvolgimento del pubblico in diretta. Fu uno dei segreti determinanti del successo, per la prima volta il pubblico diventava partecipante della trasmissione. Certo che ci sono state situazioni difficili ed imprevedibili, ma io venivo da una radio sempre in diretta, RMC, quindi mi limitai a traslare il mio essere sempre “in campana” dalla radio alla televisione. Ed anche gli altri erano bravi a fare questo, Flauto veniva dall’avanspettacolo, Tortora era un maestro da sempre in questo e aveva lavorato moltissimo in diretta, oltre ad avere una cultura elevata, quindi ci fu un’esaltazione della diretta, ribadisco, con il coinvolgimento del pubblico, che altrove non veniva più fatto.

“Tre” novembre 1977

Veniamo alla serata inaugurale. Pochi giorni fa, il 14 giugno 2024 sono stati messi on-line due bobinoni da due ore ciascuno: l’intera trasmissione della serata inaugurale animata dal fondatore Renzo Villa, dal co-fondatore Enzo Tortora,  da Ettore Andenna e da Lucio Flauto. L’evento era  ripetuto da molte altre emittenti anche lontane (ignoriamo come fossero state collegate, magari qualche lettore può chiarirci questo punto: [email protected]).
Ecco cosa ci ha raccontato Wally Giambelli.

Wally e Renzo

FM-World: Intanto due parole per presentarti e per raccontarci la tua missione attuale,  il salvataggio della memoria storica di Antenna 3.

Wally Giambelli: La presentazione è semplicissima, ho sposato Renzo Villa nel lontano 1972 e, tra alti e bassi, siamo stati insieme fino alla sua morte nel 2010. Ho lavorato con lui solo a partire dal 1992, anno in cui “mise in piedi” il Televideo per Antennatre.

Ricordiamo che, dal 1987 il suo ruolo nell’emittente che aveva fondato era diventato quello di  responsabile degli spazi di televendite e poi, appunto, anche del televideo. Quando scrisse il libro “Ti ricordi quella sera?”, con nostra figlia Roberta, ho ripercorso anch’io  la storia di quel periodo (1977-1986) che prima avevo vissuto un po’ marginalmente, come spettatrice privilegiata ma mai come collaboratrice. Negli ultimi anni, dopo aver fondato con alcuni amici l’Associazione amici di Renzo Villa ed aver portato una mostra su Antenna 3 Lombardia a Milano e in una decina di località lombarde, mi sono dedicata al recupero e al mantenimento della memoria di quel periodo che, per la storia della televisione italiana, è stato davvero importante.

Per ricordare una tv, il sistema migliore è rivedere quello che è andato in onda e quindi, con l’autorizzazione della Direzione e insieme ad Alessandro Di Milia, amico e appassionato storico di A3L, abbiamo dato inizio all’operazione di digitalizzazione-salvataggio dell’enorme archivio di A3L. Adesso siamo a buon punto, anche grazie al fatto che le videocassette  si sono perfettamente conservate negli anni. L’obiettivo dell’Associazione è stato comunque raggiunto due anni fa, quando è stato messo online il sito www.viaperbusto15.it, che prende il nome dallo storico indirizzo di A3L, e che vi invito a visitare!

La nastroteca

FM-World: Quante cassette ci sono nella nastroteca di A3l e che periodo storico  coprono ? Registravano tutto ? 

W.G.: La nastroteca di Antenna 3 Lombardia è ricchissima di registrazioni sia del periodo che interessa a me (1977-1985) che di quello successivo. Sono centinaia e centinaia, già solo quelle dei primi 10 anni, perché si registravano tutte le trasmissioni serali (6 ogni settimana).

Risposte brevi

FM-World: Racconta brevemente come è stato realizzato il  salvataggio e il restauro dei nastri da due pollici relativi a questa prima serata.

Nota: Impossibile contenere Wally. Il racconto non è esattamente breve, ma avvincente: lo abbiamo separato ed è consultabile qui.

Pubblivori

FM-World: Vedere un programma come questo, ma anche poi le lunghissime dirette di Bingo e Bustarella permette di capire qualcosa della storia del nostro paese: come erano vestite le persone, di cosa ridevano, quali oggetti sognavano di acquistare. E le pubblicità sono davvero una passione per molti. Pensi che – oltre ai tanti segmenti di trasmissione – sarà possibile in futuro avere dei programmi tipo “la notte dei pubblivori”, il meglio delle pubblicità sia live che prodotte da terzi, ma andate in onda sul canale 52?

W.G: Programmi tv, non credo e non mi compete. Io cerco di recuperare gli spot più interessanti, a mio parere, e li pubblico sul mio canale Youtube e soprattutto sulla pagina Facebook.

Enzo Tortora

FM-World: Enzo Tortora. Lo hai conosciuto a quei tempi? Cosa puoi raccontarci?

W.G.: Con Tortora ho avuto parecchia frequentazione, ma fuori dal suo posto di lavoro… Lo stimavo moltissimo. Era coltissimo e la sua casa di Milano era strapiena di libri.

Un gentiluomo, tutto d’un pezzo, severo e rigorosissimo in ogni ora della sua vita. Poi, in vacanza, era un uomo super ospitale ed allegro. Ricordo le feste in Maremma, con tantissimi ospiti-amici. Ricordo anche quanto Enzo trattasse con la stessa cordialità e rispetto lo scrittore famoso e il contadino che curava il suo barbecue.
FM-World: Ovviamente Enzo è stato poi vittima di una famosissima persecuzione giudiziaria che lo ha fatto finire in prigione mentre tanti quotidiani davano credito alle parole di “un certo Pándico o Pandíco”. Pochi non si sono uniti al coro colpevolista, ricordiamo in primis Lelio Luttazzi e Marco Pannella. Ma anche Villa non ha mai smesso di essere dalla sua parte, se ricordiamo bene.
W.G.: Ricordi benissimo. Renzo si schierò immediatamente al fianco di Enzo e non gli fece mai mancare il suo supporto quando era in carcere, attraverso lettere e telegrammi frequentissimi. Antenna 3 Lombardia ospitò anche dibattiti con giornalisti sul caso, sia durante la detenzione, che quando Tortora tornò libero, assolto e scagionato.

FM-World: Come vedi il ruolo delle tv private pluriregionali oggi? L’ impressione è che ormai svolgano un ruolo marginale, pensi sia un’inevitabile conseguenza dell’evoluzione tecnologica, o piuttosto una questione di contenuti?

W.G: Sono pienamente convinta  che gli anni d’oro siano finiti molto tempo fa e che l’evoluzione tecnologica ha accelerato il processo di rimpicciolimento dello spazio che possono occupare le tv locali.
Certo, se ci si ricava una nicchia, piccola o grande, e si lavora parecchio per tenere aperto il dialogo col pubblico, i risultati non mancano neanche oggi. Il Gruppo Mediapason, per esempio, puntando sul Calcio e sullo sport in genere, sulla musica da ballo, sull’attualità lombarda e, lasciatemelo dire, anche un pochino sulla trasmissione I TOP (che propone spezzoni di vecchie trasmissioni dei tempi di Villa), si difende benissimo anche nel frazionamento di ascolti provocato dall’avvento del Digitale Terrestre.

La registrazione completa

Chiudiamo invitandovi alla visione della registrazione completa in alta definizione (del tempo) della serata inaugurale di A3L che si apre – geniale trovata di Renzo Villa – con una dissolvenza incrociata che inizia direttamente dal monoscopio. (M.H.Barsotti per FM-World)

Nota: alcune immagini presenti in questo articolo sono state colorizzate grazie alla stessa IA di Content on Demand di 22HBG