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L'emergenza covid ha costretto a far slittare l'evento - che per la radio è fonte di autofinanziamento - al 2021.
Attraverso i social network, lo staff di Onda d'Urto ha così comunicato al proprio pubblico le motivazioni:
Abbiamo atteso ancora qualche settimana, con la speranza che i contagi si azzerassero e che si potesse programmare qualche appuntamento estivo in una condizione di maggior sicurezza e con minori restrizioni.
Purtroppo il virus - che nei mesi scorsi, soprattutto nei nostri territori, ha seminato morte e sofferenze - è ancora in circolazione, in particolare in Lombardia, e di conseguenza non è ancora possibile organizzare eventi musicali o aggregativi che non siano contrassegnati o da incoscienza e irresponsabilità o da limitazioni e norme per noi impossibili da gestire sul piano ideale e sociale. C'è troppa attesa, in agosto, per la Festa della Radio; lo constatiamo senza presunzione, ci sono troppe aspettative da parte di decine di migliaia di persone: se organizzassimo qualcosa in questo periodo dovremmo lasciare fuori dai cancelli centinaia se non migliaia di persone, creando magari involontariamente quegli assembramenti pericolosi che vorremmo evitare all'interno; dovremmo imporre la prenotazione ed un numero chiuso escludente, selezionare ed impedire gli ingressi.
Dovremmo insomma andare nella direzione opposta rispetto a quanto fatto in tutti questi anni: la creazione di uno spazio aperto, di un luogo di aggregazione popolare, intergenerazionale ed interculturale, di musica e cultura, basato sull'inclusione di chiunque volesse viverlo condividendone l'impostazione ed i valori di fondo. Non ce la sentiamo di snaturare in questo modo la manifestazione estiva che esprime ciò che siamo e che pensiamo. E non intendiamo nemmeno non essere coerenti con la posizione, tesa alla difesa della salute di tutti e tutte, che abbiamo assunto come Radio onda d'urto anche durante la fase più acuta della pandemia, ispirata al principio di precauzione e alla priorità dell'interesse collettivo di tutela sanitaria.
Non faremo nulla? Per ora no, anche se non escludiamo in assoluto di cambiare idea se le condizioni mutassero, magari verso fine estate-settembre, perchè sappiamo che sarebbe importante per la nostra città e non solo, perchè abbiamo bisogno di incontrarvi, perchè sentiamo l'esigenza di stare insieme dopo i terribili giorni del confinamento domiciliare, dell'isolamento e della solitudine che abbiamo cercato di superare anche tramite le nostre frequenze radiofoniche; infine, ultimo ma non meno importante, perchè senza i vostri contributi l'autofinanziamento della Radio va in profonda crisi e non sappiamo come faremo ad affrontare le sue spese di gestione nel prossimo anno.
Possiamo per ora solo chiedervi di starci vicini e vicine, di restare in contatto. Insieme ce la faremo e l'anno prossimo tornerà la Festa della Radio, ancora più grande ed accogliente.
(Comunicato Radio Onda d'Urto)
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