Voce ai protagonisti: intervista a Matteo Cifani, speaker in radio a 17 anni

Le radio locali FM, per quanto ancora numerose, sono sempre meno in Italia. Entrarci per un giovane è difficile e impegnativo, farsi notare non è semplice. Spesso a premiare è l’originalità. E’ il caso di Matteo Cifani, 17 anni di Varese, di recente entrato a far parte della locale RTO.

 

Ciao Matteo, partiamo da quest’ultima notizia. Da inizio ottobre sei a RTO, ma gli ascoltatori ti hanno conosciuto come un dj che non fa parte della radio ma ne occupa le frequenze. Ci spieghi com’è nata questa idea e com’è strutturato il programma?

Ciao ragazzi, innanzitutto grazie mille per l’opportunità! L’idea di impossessarmi delle frequenze di RTO è nata pensando alle radio libere degli anni ‘70, in cui ci si impadroniva della radio trasmettendo tutto quello si voleva. Quello che cerco di fare il venerdì dalle 21:00 alle 23:00 è esattamente questo, ho carta bianca posso parlare di quello che voglio, scelgo la musica che più mi piace e interagisco con gli ascoltatori. Sono live da casa mia, nella mia camera ed è proprio per questo che il programma si chiama “Citofonare Cifani”. Durante la diretta cerco di fare una sorta di viaggio in cui racconto me stesso, partendo da una notizia e facendo ascoltare le canzoni che per me hanno un significato speciale, dalla ultima hit che ho aggiunto alla mia playlist al primo CD che io abbia mai comprato. Con i messaggi ed i social nel frattempo gli ascoltatori mi raccontano cosa stanno facendo, commentano quello che dico e mi mandano delle richieste di canzoni. È uno scambio continuo di storie e questa cosa mi piace tantissimo.


Prima di RTO hai avuto altre esperienze, pur essendo giovanissimo?

Ho iniziato a trasmettere quando avevo 11 anni su una web radio creata da me. Da sempre quando sono in auto con la mia famiglia c’è la radio accesa e questa atmosfera mi affascinava tantissimo. Ho iniziato ad informarmi su come potessi anch’io fare qualcosa del genere e così è iniziato tutto. Nel corso del tempo ho coinvolto anche dei miei amici ed abbiamo trasmesso fino al 2014, anno in cui abbiamo deciso di unirci a Radioimmaginaria, una web radio di adolescenti dagli 11 ai 17 anni in cui sono ho trasmesso fino a quest’anno.


Oltre alla radio, la tua principale attività al momento è studiare. Dove ti vedi tra qualche anno, terminati gli studi? Che cosa vorresti fare “da grande”?

Indubbiamente so che la radio mi piace tantissimo e vorrei trasformarla nella mia vita. Quello che provi quando apri il microfono è indescrivibile e poter aver questa sensazione tutti i giorni è un’idea che mi attrae davvero tanto.

Matteo Cifani speaker RTO
I tuoi coetanei ascoltano la radio? E come hanno preso questa tua nuova avventura?

I miei coetanei ascoltano la radio! Troppo spesso sento dire che ai giovani non interessa più questo mezzo. La verità è che viene ascoltata mentre si fa qualcos’altro e, a differenza della televisione o YouTube che richiedono la massima attenzione, fa da accompagnamento ad un’altra attività. Mentre ero in diretta venerdì scorso è successa una cosa fantastica, sui vari gruppi WhatsApp delle scuole della mia città è iniziata a circolare la notizia che ero live alla radio e sempre più velocemente la cosa si è allargata. Hanno iniziato ad arrivarmi tantissimi messaggi da coetanei o anche pischielli che dicevano di starmi ascoltando e questa cosa ha confermato quello che già pensavo: i giovani ci sono, spesso è la radio che è assente!


La tua è stata una idea molto originale, ma entrare in una radio oggi è sempre più difficile, soprattutto per chi è molto giovane e non ha ancora maturato esperienza. Che cosa consiglieresti ad eventuali tuoi coetanei che volessero intraprendere la tua stessa attività?

Sperimentate! Fare la copia di quello che c’è già è inutile. Ovviamente anch’io ho i miei idoli a cui mi ispiro ma cerco di inventare sempre qualcosa di mio. Bisogna guardare a quello che c’è già stato e cercare di impararne il più possibile, non duplicarlo.

 

Infine, vogliamo una tua opinione (per noi molto importante, vista la tua giovane età) su FM-World e su quello che vorresti dal nostro “sistema” che include sito, app e community Facebook.

Penso sia un ottimo sito di informazione per tutti gli appassionati e gli addetti ai lavori della radio. Grazie mille per questa intervista, ci sentiamo in onda!

 

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‘Tra le granite e le granate’ tormentone dell’estate del RTL 102.5 Power Hits Estate 2017

Grande successo per l’evento “RTL 102.5 Power Hits Estate 2017” che si è tenuto ieri sera nella prestigiosa cornice dell’Arena di Verona, trasmesso su RTL 102.5 in diretta e in radiovisione (canale 36 del DTT e 750 di Sky).

Durante la serata, presentata da Angelo Baiguini e Giorgia Surina, con Fabrizio Ferrari e Alessandra Zacchino, RTL 102.5 ha incoronato il ‘tormentone’ dell’estate 2017 premiando FRANCESCO GABBANI per ‘Tra le granite e le granate’.

RTL 102.5, in collaborazione con EarOne, ha lanciato la classifica delle prime 50 canzoni suonate dalle radio italiane fornendo un nuovo punto di vista in termini di gradimento delle canzoni in gara sulla base di un duplice criterio: da un lato le opinioni espresse dal proprio pubblico, dall’altro l’esposizione mediatica dei brani sul fronte della radiofonia.

GABBANI si è portato a casa anche il premio “RTL102.5 Power Hits – SIAE”, assegnato a ‘Occidentali’s Karma’ come brano italiano più suonato in tutti gli eventi musicali in Italia – dal 26 giugno al 15 settembre 2017 – per i quali è stato compilato online il nuovo programma musicale di SIAE attraverso mioBorderò.

FIMI ha assegnato iil premio “RTL 102.5 Power Hits – FIMI  a J-AX & FEDEZ  per ‘Senza Pagare’ come singolo italiano più venduto tra download e streaming nei mesi estivi di giugno, luglio e agosto sulla base delle rilevazioni di GFK.

THEGIORNALISTI si sono aggiudicati, invece, il riconoscimento “RTL 102.5 Power Hits – PMI  come singolo indipendente più suonato dalle radio nell’estate 2017.

Sul palco, oltre ai tantissimi artisti già annunciati, sono saliti anche alcuni importanti ospiti che hanno ricevuto il premio speciale “RTL 102.5 Power Hitstory” e hanno regalato al pubblico delle esibizioni uniche: ANASTACIA, con la sua hit ‘I’m outta love’ e un omaggio aUMBERTO TOZZI con ‘Ti Amo’, GIANNA NANNINI che ha cantato ‘Fotoromanza’, RAF con ‘Il Battito Animale’, GIANNI MORANDI con ‘Un mondo d’amore’ e ‘Andavo a cento all’ora’, LUCA CARBONI e ‘Mare mare’ e BIAGIO ANTONACCI che ha chiuso la serata con ‘Non vivo più senza te’.

Questi tutti gli artisti che hanno preso parte alla serat: ÀLVARO SOLER, BABY K feat. ANDRÉS DVICIO, BENJI & FEDE feat. ANNALISA, BIANCA ATZEI, ERMAL META, FABIO ROVAZZI feat.GIANNI MORANDI, FABRI FIBRA, FRANCESCA MICHIELIN, FRANCESCO GABBANI, FRANCESCO RENGA, GIGI D’ALESSIO, GIORGIA, GUÈ PEQUENO, J-AX & FEDEZ, LEVANTE feat. MAX GAZZÈ, LP, MAX PEZZALI, MICHELE BRAVI, NEK, NINA ZILLI, OFENBACH, PAOLA TURCI, SAMUEL, TAKAGI & KETRA feat. ARISA & LORENZO FRAGOLA, THEGIORNALISTI, THE KOLORS.

Grande successo anche per la doppia raccolta “Power  Hits Estate 2017” (Sony Music) che ha debuttato al primo posto della classifica FIMI dedicata alle compilation.

Comunicato Stampa – Milano, 20 settembre 2017

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Intervista a Ronnie Milani del duo Nari&Milani

Dj, produttore musicale e ideatore della web radio Hit Radio Network: il suo nome è Ronnie Milani. L’abbiamo contattato per conoscere la sua carriera.

 

*Ciao Ronnie, cominciamo dagli albori. Come ti sei avvicinato al mondo della musica? Tramite radio e discoteca?

Mi sono avvicinato al mondo della musica grazie all’amore sfrenato che avevo per la batteria.
Questa grande passione, dopo tantissimi sacrifici, è diventata il mio lavoro e mi ha permesso di esibirmi nei club, nei festival e nelle radio più importanti di tutto il mondo con il progetto “Nari&Milani“. Questi ambienti di lavoro hanno segnato in maniera sostanziale e significativa la mia carriera artistica, facendomi conoscere tanti professionisti del settore come il mio socio Riccardo Tesini, con il quale abbiamo fondato HRN – Hit Radio Network.

*Quali sono state le tue principali esperienze radiofoniche?

Ho avuto tante esperienze lavorative in radio, ma quelle che mi hanno formato di più, sia professionalmente che umanamente, non sono state quelle di maggior prestigio, bensì le primissime esperienze avute nelle radio locali di Milano e Como.

*La dance, in particolare, è uno dei settori che ti contraddistingue. Vanti collaborazioni con il dj Christian Marchi: ce ne puoi parlare?

Si, l’ambito dance è il settore musicale che mi ha dato tante soddisfazioni, come le collaborazioni di successo con i più importanti produttori internazionali: Tiesto, Alex Gaudino, Delayers, Daddy’s Groove, Cristian Marchi e tanti altri. Il lavoro con Cristian non ha portato solamente alla realizzazione di importanti produzioni, ma anche alla nascita di una grande amicizia.

*In pochi anni il mondo dell’intrattenimento è cambiato. Le discoteche sono calate e si prediligono gli aperitivi, mentre le radio locali FM sono sempre meno e gli utenti si spostano sul web. Come vedi il futuro di entrambi i settori? Tu su cosa stai investendo maggiormente?

Si è vero, il mondo dell’intrattenimento è cambiato molto negli ultimi anni, ma è sempre in continuo movimento. Rispetto a 20 anni fa, oggi questo processo di “evoluzione” è molto più accelerato e selettivo.
Così come cambiano i locali, i festival e le mode, cambiano anche le radio. Dal mio punto di vista, era il momento giusto per investire in un nuovo progetto, tenuto nel cassetto, con l’obiettivo di creare una web radio alla portata di tutti e con una programmazione differente rispetto alle altre radio FM o Digital. E così è nata HRN.

*Ai ragazzi che si avvicinano oggi al mondo dei club e della radio che cosa consiglieresti?

Il consiglio che posso dare è di credere sempre in se stessi e di non mollare mai anche quando le cose non girano per il verso giusto, perché è proprio in quel momento che inizia a funzionare tutto!

*Infine, che cosa ne pensi di FM-World e del nostro “universo” che unisce app, sito web e gruppo Facebook?

Penso che FM-world sia in generale un progetto molto interessante, utile per il mondo radio e che diventerà sempre più conosciuto. L’app poi è davvero pratica e ben fatta.

 

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Il lavoro giovanile ed il ruolo della Radio

Un tema scottante, allarmante e dalle molteplici sfaccettature. Sono cifre sconfortanti quelle che provengono dall’ISTAT che sottolineano come non solo il 40,3% dei giovani tra i 15 ed i 24 anni italiani siano disoccupati, ma che il 55,7% di questa fascia d’età sarebbe disponibile a lavorare ma non cerca attivamente un impiego. Questo ultimo dato è il più interessante.

Perché un giovane che vorrebbe un lavoro non lo cerca?

Probabilmente si tratta di un comportamento dettato dallo sconforto e dal pensiero che “tanto non si trova nulla” ma, di certo, è anche un fatto sociale, derivante dalla nostra cultura tutta italiana dell’essere “mammoni” e spesso poco intraprendenti.

Un articolo sul sito di Radio Bruno racconta: “hanno scritto un elettricista, un idraulico, la titolare di un forno-pasticceria e alcuni ristoratori: non chiamano i ragazzi, ma le loro madri, come fossero ancora bambini da iscrivere a scuola e non uomini e donne alla ricerca di indipendenza economica.”

Cosa scatta nella mente di questi giovani? A questo punto si aprirebbe un discorso incredibilmente ampio, che magari potremmo riprendere in seguito; in questo momento potremmo concentrarci sul: come possono le radio essere utili in questo campo? Come aiutare i giovani (che vogliono trovare lavoro davvero) a realizzare il proprio sogno?
Le radio arrivano a tutti, sono un mezzo molto utilizzato dai giovani e possono davvero essere il collante fra nuove generazioni e datori di lavoro.

L’esempio che ha creato più rumore, probabilmente, è stato quello delle radio del Gruppo Finelco che nel 2015 hanno stretto una partnership con Face4Job, grazie alla quale le radio mettevano sulla propria home page una sezione dedicata al portale per trovare lavoro e ne comunicavano la presenza on air. Sicuramente una bella iniziativa, ma è abbastanza?

Bene o male tutte le radio più importanti hanno una sezione sul proprio sito dedicata al “Lavora con noi” ma sarebbe il caso di rinnovare l’offerta, spingere sull’essere veicolo vero, come era la Radio al tempo dei nostri nonni.

Di certo non si parla di fare delle emittenti un ufficio di collocamento, ma dedicare un programma al cerco-offro lavoro in maniera seria, studiato a tavolino, con un filtro ben preparato e con l’aggiunta di esperti del settore. Non una perdita di tempo, anzi probabilmente un servizio pubblico, come quello che spesso manca e che può essere proposto tranquillamente con qualità e professionalità, appunto.

Sicuramente questa rappresenta una mancanza delle emittenti ad oggi, perché non solo si sta sottovalutando il problema, ma perché programmi del genere potrebbero davvero diventare punto di riferimento per chi cerca lavoro ed anche, perché no, per chi lo offre.

Se è vero che dalle crisi nascono opportunità, pensiamo veramente che in questo momento le stazioni radio potrebbero cogliere la palla al balzo ed offrire un servizio che manca (a parte qualche raro esempio) ma che è richiesto. L’opportunità delle radio di contribuire a migliorare la condizione giovanile, a creare movimento in questa situazione stagnante, ad aprire nuove possibilità e, di sicuro, ad aumentare il loro stesso giro di affari tramite sponsor, pubblicità ed annunci.

La Radio è e rimarrà sempre il vero mezzo di comunicazione alle masse. Bisogna solo ricordarselo di più, ogni tanto.

 

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Voce ai protagonisti: intervista a Guglielmo Meregalli

Qual è il futuro della radio? Chi saranno i protagonisti che ci accompagneranno nei prossimi anni?

Continua la nostra nuova rubrica “Voce ai protagonisti” sui millennial che orbitano nel mondo della radio e, di conseguenza, in quello di Fm-World.

Oggi tocca a Guglielmo Meregalli, giovane speaker di Radio Number One con un ottimo bagaglio di esperienze di valore nel mondo radiofonico.  In seguito, ciò che è emerso dalla piacevole chiacchierata con Filippo.

 

* Ciao Guglielmo, da qualche mese ti ascoltiamo su Radio Number One, ma pur avendo solo 24 anni vanti già un ottimo curriculum: come hai iniziato a lavorare nel mondo della radio? E quali esperienze hai avuto prima di Number One?

Ciao a tutti! Allora, ho iniziato per gioco a 14 anni su una web radio della mia zona (Monza), YRadio con due amici. Avevamo il nostro programma settimanale di due orette e dai – un po’ lo ammetto – all’inizio funzionava discretamente bene per provarci con le ragazze al liceo. In realtà ho sempre avuto questa passione sin da piccolino: nei lunghi viaggi in macchina per le vacanze c’era sempre la radio accesa, penso sia nato tutto da lì.

Dopo YRadio, la prima radio in FM a 18 anni, Rete 104 di Lecco, poi Radio Sound Milano e la bellissima esperienza a Radio Reporter fino a pochi mesi fa.

* Il tuo programma in che cosa consiste?

Il “weekend da Leoni” è un programma dove principalmente ci occupiamo di seguire il weekend degli ascoltatori, in modo particolare di chi lavora nel fine settimana. Ci sono poi gli appuntamenti da non perdere nel Nord Italia e le notizie più interessanti degli ultimi 7 giorni, ovviamente con protagonista principale la musica di Radio Number One.

* Quali sono le difficoltà nell’entrare oggi in questo settore?

Credo che rispetto al passato sia molto più difficile entrare in una radio FM: lo spazio è molto più ristretto, in modo particolare per un ragazzo.

* Oggi trasmetti in una delle più importanti superstation del nord-Italia: che cosa vedi nel tuo futuro? Che cosa farà Guglielmo Meregalli tra dieci anni?

Di sicuro con qualche capello in meno e qualche kg in più! Scherzi a parte, mi immagino al lavoro ancora nel mondo dei media, non per forza davanti ad un microfono.

* Più in generale, come vedi il futuro della radio?

Con pochi grandi player, che deterranno la maggior parte del “patrimonio fm”, nazionale e regionale. Magari più diversificato e targetizzato nei contenuti.

* Che cosa consiglieresti a chi vuole entrare in questo settore?

Di avere tanta perseveranza, pazienza e di non specializzarsi solo nella conduzione, ma esplorare più mansioni del mondo radio e media. Se sai fare più cose, sei una figura più versatile per un emittente, di ascoltare tanta radio, italiana ed estera e rimanere curioso verso ciò che accade nel mondo, per avere più contenuti da raccontare al proprio pubblico.

* Nella vita privata, che cosa ascolti? generi musicali? quali radio? youtube/spotify?

Ascolto un po’ di tutto, dai Red Hot a Justin Bieber, passando per la musica italiana. Ho le mie 2/3 stazioni radio preferite (ma sono top secret), mi piacciono parecchio Heart, Capital e le radio spagnole tra quelle in streaming. Assolutamente pro Spotify!

* A tuo avviso, la radio affascina meno i giovani ed i tuoi coetanei? Forse l’ascoltano meno solo perché c’è più offerta? O credi che sia un mezzo ancora appetibile per chi è “nativo digitale”?

Sono in parte d’accordo. I millenials ascoltano sicuramente molta più musica in streaming che radio perché forse vi sono difficoltà nell’intercettarli come target, almeno in Italia. Vi è poi magari anche una certa ribellione verso i gusti, radiofonici e musicali, imposti dai genitori. Quanti ragazzi vedete in macchina con mamma e papà con gli auricolari nelle orecchie?

Ho invece molti miei coetanei, tra i 20 e i 25 anni, che ascoltano fedelmente la radio, specialmente in auto oppure al lavoro.

* Per finire, che cosa ne pensi di FM World e che cosa vorresti di più dal nostro sito e dal nostro gruppo?

Penso sia uno strumento utile per appassionati e fonte preziosa di notizie e contenuti. Magari sarebbe interessante avere rubriche dedicate al mondo FM estero, da cui “attingere” idee per le nostre radio.

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Voce ai protagonisti: intervista a Filippo Grondona

Qual è il futuro della radio? Chi saranno i protagonisti che ci accompagneranno nei prossimi anni?

Continua la nostra nuova rubrica “Voce ai protagonisti” sui millennial che orbitano nel mondo della radio e, di conseguenza, in quello di Fm-World.

Oggi tocca a Filippo Grondona, giovane, anzi, giovanissimo speaker di Radio Millennium, di cui, crediamo, se ne sentirà parlare nei prossimi anni. In seguito, ciò che è emerso dalla piacevole chiacchierata con Filippo.

 

* Ciao Filippo, sei giovanissimo e quindi un esempio virtuoso di radiofonici “del domani”, ma partiamo dagli esordi: come hai iniziato a lavorare nel mondo della radio?

Ciao ragazzi, grazie per questa bella opportunità! Nonostante, avendo 17 anni, io non possa vantare un esordio avventuroso nelle radio libere degli anni settanta, credo che il mio amore a prima vista con la radio sia sbocciato in maniera piuttosto curiosa.

Tutto è iniziato nel Marzo 2013, 13 anni appena compiuti, fine della seconda media. Mi ero appena trasferito in una nuova casa e decisi di invitare un mio compagno di classe per fargli vedere camera e computer nuovi. Durante quel pomeriggio lui mi chiese, dal nulla: “Fil, ma perché non apriamo una web radio?”. Senza pensarci due volte quello stesso pomeriggio partimmo con “Sporting Radio” un gioco, così mi piace definirlo, in cui univamo la mia passione per la musica a quella per lo sport di Mattia, che saluto, se sta leggendo. Del resto è anche grazie a lui se ho iniziato questo meraviglioso percorso.

Dopo poco tempo ho realizzato che la radio era qualcosa di più importante che un semplice gioco per me, quindi, web radio dopo web radio ne aprì una tutta mia, FLYRADIO, un progetto dietro al quale ho lavorato, facendo tutto, per più di due anni fino a quando nel 2015 decisi di dedicarmi a nuove esperienze che mi facessero crescere ancora. Grazie a quest’esperienza ho conosciuto la maggior parte dei mie attuali amici nel settore, quindi la ricorderò per tutta la vita con grande gratitudine.

In questi anni ho girato tante web radio e radio locali, ma penso che la passione che mi sento addosso sia la stessa del primo giorno!

filippo grondona speaker radio milllennium

* Quali le difficoltà nell’entrare in questo settore?

Sarei un ipocrita se vi dicessi che entrare in questo settore sia una passeggiata, del resto, quanti lavori dei sogni lo sono? Per me davvero pochi. Nonostante ciò, però, penso che con la giusta dose di passione, pazienza, determinazione e voglia di fare, ogni, o quasi, difficoltà possa essere affrontata.

Spesso mi capita di incontrare coetanei che potrebbero dare davvero tanto a questo settore ma che, non sapendo da dove iniziare o a volte con troppa fretta e voglia di arrivare, partono svantaggiati.

Indubbiamente è un mondo in cui c’è tanta competizione, spesso sgradevole; me ne rendo conto giorno dopo giorno ma, lavorare sodo e concentrarsi per servire la gente, gli ascoltatori, sicuramente aiuta molto.

* Attualmente sei a Radio Millennium, una delle superstation di punta della Lombardia: come ci sei arrivato e che ambizioni hai per il tuo futuro?

Bellissima domanda. Dietro al mio arrivo a Radio Millennium c’è una storia davvero curiosa! Torniamo alle origini. Era il Marzo 2016, in quel periodo trasmettevo su una radio locale del Piemonte e seguivo Radio Millennium da ascoltatore. Apprezzavo davvero lo stile di questa radio e iniziavo a pensare che potesse essere una grande opportunità di crescita. Senza pensarci due volte quindi, mi misi al lavoro ed inviai una demo ad hoc come se già lavorassi lì, ma… Niente, mai ricevuto una risposta!

Devo essere sincero, non ci rimasi male più di tanto, ero felice di averci provato.
Pochi mesi più in là, a Settembre di quell’anno, pur continuando a svolgere le mie mansioni nell’altra radio, ci riprovai, questa volta scrivendo una mail dal sito della radio all’attenzione dell’editore, in cui chiedevo semplicemente di essere messo alla prova perché la voglia di fare e creare qualcosa era tanta.

Senza pormi alcuna aspettativa, un po’ come la prima volta, poche ore dopo il mio attuale capo mi rispose dicendo che durante quei mesi mi aveva tenuto d’occhio e che quindi sarebbe stato bello “fare qualcosa assieme”, anche se non se ne sarebbe parlato subito; presa al volo, ringraziai in tutte le lingue e gli dissi di contare su di me. Ironia della sorte, il giorno dopo questa conversazione uno dei conduttori di Radio Millennium, oggi mio collega, ha avuto un imprevisto e quindi c’era urgente bisogno di un sostituto. Mi ricontattarono ed io corsi a Milano (io sono ligure e vivo in Liguria) per un colloquio. Dopo una lunga e bellissima chiacchierata di circa 3 ore con il mio attuale editore me ne tornai a casa con la certezza di essere nella squadra, anche se di ufficiale non c’era ancora nulla. Ora capite quando si dice che ci vuole anche un pizzico di fortuna?

Da quel momento ho iniziato a lavorare a stretto contatto con i nostri capi al programma, di nome “Millennials”, partito poi il 5 Novembre 2016 e che ancora oggi conduco ogni Sabato dalle 14 alle 18!

* Più in generale, come vedi il futuro della radio?

Nonostante in molti oggi definiscano la radio obsoleta, ed in certi sensi un pizzico di verità può esserci visti i nuovi mezzi che la tecnologia ci sta regalando, penso invece che il nostro amato settore abbia un futuro roseo, anche se di grandi cambiamenti.

Quando mi chiedono perché uno dovrebbe ascoltare la radio visto che ormai con Spotify, Apple Music, Youtube e così via quando ognuno di noi può scegliere quale canzone ascoltare ed in qualsiasi momento, rispondo dicendo che per me la radio non è questo.

La radio non è una fredda playlist, bensì qualcosa di vivo che offrirà sempre qualcosa di più, un contatto con la realtà, un aggregatore pazzesco.

Sicuramente da qui a non molti anni cambieranno i modi di ascoltare la radio ed anche in questo settore internet sarà in prima linea (anche se penso che in parte lo sia già), basti guardare quanti personaggi sono diventati milionari negli Stati Uniti grazie ai podcast.

Molti storceranno il naso per quello che sto per dire, ma penso anche che la radio del futuro sarà un mezzo ancora più personalizzabile in base ai gusti del singolo: ognuno di noi potrà influenzare in tempo reale la programmazione musicale a proprio piacimento senza rinunciare ai contenuti, magari molteplici contemporaneamente, offerti dalla stazione; in alcuni paesi è praticamente già realtà.

Da giovane millennial sono molto fiducioso della direzione che sta prendendo la radio nel mondo. Grazie al concatenamento con altri mezzi si arriverà ad offrire sempre di più ad ogni persona del pianeta rendendo la nostra amata radio unica!

* Che cosa consiglieresti a chi vuole entrare in questo settore?

Mi considero ancora all’inizio del mio percorso in questo settore e non nella posizione più adatta per farlo ma, se dovessi dare dei consigli ad una persona che sogna di lavorare in radio, di certo consiglierei di avere pazienza, tempo e di fare le cose a piccoli passi senza bruciare le tappe: se si sogna di fare il calciatore professionista, di certo non inizia dalla serie A. Prima di proporvi ad una stazione cercate di capirla davvero, struttura del clock, formato, quasi come una persona che già lavora lì.

Ascoltate tantissima radio, imparate sia dai migliori che da quelli meno bravi. Non fatelo per la fama o per un qualche guadagno, ma per l’incredibile gente che servite, che vi ascolta.

Non demoralizzatevi se non ricevete risposta da una radio a cui vi siete proposti: probabilmente avete sbagliato qualcosa o non siete ancora pronti. Continuate a lavorare e riprovateci, vedrete dove potete arrivare! E soprattutto, cosa che mi ripeto ogni giorno appena sveglio, fate!

Fate esperienza, bussate alle porte delle piccole radio e web radio. Preparatevi anche ai sacrifici: io, per esempio, nonostante abbia 17 anni, viva in Liguria e faccia il liceo classico, ogni weekend vado a Milano in treno per preparare il programma e andare in onda. Infine, come i veri grandi di questo settore insegnano, non di certo io, solo con la pratica e il lavoro costante si cresce. E poi, come mi ripete sempre un caro amico che considero uno dei migliori radiofonici d’Italia, umiltà prima di tutto. In bocca al lupo a tutti!

* Nella vita privata, che cosa ascolti? generi musicali? quali radio? youtube/spotify?

Nel mio tempo libero ascolto davvero di tutto, ma la radio rimane la protagonista assoluta. Non ve lo nascondo, sono un grandissimo fan di Spotify e Youtube! Il primo penso che sia uno strumento e aiuto fantastico per chi fa il nostro lavoro, non lo vedo come un nemico della radio. Il secondo, assieme a Netflix, è rimasto l’unica TV che guardo. Due dei miei artisti/gruppi preferiti sono Bruno Mars e i Coldplay!

Ascolto le radio di tutto il mondo ed in qualsiasi ora del giorno e della notte, più di tutte quelle tedesche e statunitensi, penso che per molte cose (non tutto) ci sia da prendere ispirazione! Qualcuno in Italia lo sta già facendo ed infatti ha tutto il mio appoggio e stima.

* A tuo avviso, vista la tua giovane età, la radio affascina meno gli adolescenti ed i tuoi coetanei? o l’ascoltano meno solo perchè c’è più offerta?

Come dicevo qualche riga più sopra, non penso che la radio sia stata rimpiazzata dai mezzi tecnologici comparsi negli ultimi anni. Dal punto di vista del “Come si fa la radio” rispondo a mani basse che sì, affascina molto i miei coetanei; del resto, chi non rimarrebbe affascinato dalle lucine di un mixer o dalla propria canzone preferita diffusa in uno studio con tanto di processo audio?

Poi indubbiamente tanti giovani di oggi preferiscono Spotify alla radio per una questione di comodità, ma questo non nega che non la ascoltino. Anzi, vorrei sfatare questo mito! Ho tantissimi amici che ascoltano la radio per scoprire nuova musica e fruire contenuti. Io, nel mio piccolo, mi sto impegnando per far crescere il mio programma che vuole far capire ai giovani che anche nella radio generalista c’è spazio per i loro interessi e le loro passioni.

* Per finire, che cosa ne pensi di FM World e che cosa vorresti di più dal nostro sito e dal nostro gruppo?

Penso che FM-World sia uno dei siti e media più autorevoli del settore, quindi è un vero onore aver fatto questa chiacchierata con voi. State facendo un ottimo lavoro, continuate così e stupiteci sempre di più!

 

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