Content on Demand: l’Intelligenza Artificiale che crea contenuti audio originali ed esclusivi ora disponibile in beta test

A inizio dicembre 2023 è entrato in fase di beta test il servizio Content on Demand di cui ci eravamo occupati ad agosto.
Rispetto a questa estate il  prodotto è stato applicato anche a settori differenti da quello strettamente radiofonico, come ad esempio nel caso di un’applicazione legata agli smart speaker e una agli annunci alla popolazione.
Vediamo in questo articolo qualche ulteriore dettaglio, come funziona in pratica e come partecipare alla fase di beta.

Beta Test

Beta test nel gergo informatico significa che un prodotto o servizio passa dalla fase “a uso interno” a una di test pubblico. Nel nostro caso, Content on Demand di 22HBG è dunque ora aperto a emittenti e sviluppatori che desiderino sperimentarlo, sapendo che potrebbero trovare alcune funzionalità ancora non completamente messe a punto.

Content on Demand

Ricordiamo innanzitutto di cosa si tratta. Content on Demand è un servizio sviluppato da 22HBG che permette di creare contenuti audio originali di qualità sulla base di specifici “prompt” tramite il supporto dell’Intelligenza Artificiale (IA) di Peperoni AI.

Come funziona

Utilizzeremo per questo esempio il caso di un’emittente radiofonica.
L’accesso avviene tramite web (dunque nessuna applicazione da installare) e l’interfaccia presenta pochi e intuitivi campi da riempire:

Preroll, Base e Postroll non sono ovviamente concetti che occorre spiegare ai lettori di questa testata.

Parliano invece del box in basso, “Text Generation”:

Text Generation

Qui si interagisce con la IA, fornendo alcune indicazioni generali (“comportati come se tu fossi un giornalista esperto..”) e alcune particolari (“genera un testo in italiano …”).

Si tratta del cosiddetto “prompt”, la richiesta che si fa alla IA. Generalmente occorre qualche iterazione per mettere a punto il messaggio esatto, chiarendo il comportamento desiderato con frasi quali “esprimiti in modo formale” oppure “non citare nomi di persone” o “termina dicendo ‘un saluto agli ascoltatori’ “. Ma si tratta di un’operazione da effettuare una sola volta in fase di messa a punto del sistema.

Speaker

Sono disponibili le voci di numerosi speaker artificiali: a oggi 506 combinazioni di lingua parlata e sesso dello speaker, generate tramite tecnologia Microsoft e tramite quella di Google.

È possibile un preascolto basto su una frase standard, oppure si può’ generare un contenuto personalizzato, come nei due esempi che seguono:

Clip generato con voce google “it_standard_C” (nome provvisorio)

 

Stesso clip, ma genarato con voce “it_Wavenet-D” (nome provvisorio)

Workflow automatici

Fin ora abbiamo mostrato un utilizzo manuale dell’applicazione da parte di un operatore umano, ma è  comunque possibile creare dei workflow automatizzati. Vediamo come.

Feed RSS

La magia si chiama “feed RSS”, la versione “machine-readable” di ogni sito web. Nell’esempio che segue, abbiamo chiesto a Content on Demand di creare un clip sulla base delle ultime notizie di borsa recuperate da uno dei feed di cui parleremo tra breve, utilizzando il prompt seguente:

Crea un audio clip di 60 secondi  in base alla notizia contenuta nel feed RSS”

Questo il risultato



Automazione…

Fin qui i clip audio sono creati sotto la supervisione di un operatore umano. Ma Content on Demand prevede una totale automazione, con la possibilità di programmare la creazione di nuovi contenuti originali a intervalli predefinitili:

…e integrazione

In questo modo risulta semplice programmare il caricamento dei contenuti in specifiche location (cartelle) per la messa in onda automatica.

Si può andare oltre: 22HBG propone integrazioni personalizzate che connettono Content on Demand al sistema di automazione adottato dalla singola emittente.


Possibili utilizzi – Radio

Sono innumerevoli i campi di applicazione possibili. Si pensi ad esempio a una rubrica di aggiornamento in tempo reale sui dati di borsa: siti come it.investing.com, Wallstreetitalia o CNBC  forniscono un’ampia serie di informazioni in tempo reale, tutte catturabili da Content on Demand. Facile dunque creare un automatismo che, in base al clock dell’emittente, recuperi le informazioni e crei in tutta autonomia il clip audio da inserire in programmazione.


Non solo radio

Abbiamo detto che Content on Demand è utile anche oltre i confini del mondo radiofonico. Sono infatti previsti – e di fatto già’ sperimentati in questi mesi – numerosi servizi basati sull’audio, dove messaggi indirizzati al grande pubblico o anche a utilizzatori specifici e diffusi da altoparlanti o smart speaker sono generati da Content on Demand in base alle informazioni recepite proprio tramite il meccanismo di feed che abbiamo visto.

Niente clonaggio voci

Per terminare, una nota sulla strategia di 22HBG riguardo le voci clonate. È oggi possibile – e di fatto funziona incredibilmente bene – creare una versione artificiale di un qualunque conduttore sulla base di poche decine di minuti di parlato originale.
Si è deciso per il momento di non implementare questa funzionalità: oltre i consueti motivi etici (e’ appena terminato un lungo sciopero di attori e autori di Los Angeles e la IA era uno dei temi delle rivendicazioni), la società ritiene che sia più opportuno utilizzare oggi queste tecnologie per creare prodotti e processi innovativi, piuttosto che per dubbi tentativi di rimpiazzo di personale qualificato.

Conclusioni

Avere in onda contenuti sempre aggiornati – anche durante la notte, anche durante le festività – è certamente un vantaggio competitivo per un’emittente. Cosi come lo è la possibilità creare e inventare  contenuti originali e articolati sulla base di poche rapide indicazioni tutte le applicazioni che prevedono l’utilizzo di contenuti audio. Tutte funzionalità che – con un minimo di personalizzazione iniziale – sono implementabili tramite Content on Demand.

Nelle prossime settimane torneremo a parlare di Content on Demand analizzando alcuni case studies di questa fase iniziale di alpha test; chi desiderasse entrare nella fase di beta può invece scrivere a [email protected] (M.H.B. per FM-World)

Rudy Bandiera protagonista del nuovo episodio di “Vision 22”

Nuovo appuntamento con “Vision 22”, ciclo di podcast in dieci puntate prodotto da 22HBG, condotto da Michael Buttini con la partecipazione del formatore Roberto Ferrari.

Ospite della seconda puntata è Rudy Bandiera, massmediologo, presentatore, speaker, formatore, content creator e docente.

In un confronto spontaneo e sincero, Rudy racconta a Micheal e Roberto la nascita casuale di un suo blog, agli albori del web, che ha trasformato gradualmente la sua vita – inizialmente poco appagante dal punto di vista lavorativo – in una carriera di successo.

Non resta che gustare questa chiacchierata formativa e pensare che nulla (o quasi) è impossibile nella vita, se lo si vuole veramente.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Sicurezza digitale delle imprese: convegno a Ferrara con 22HBG

Sicurezza digitale delle imprese. Appuntamento a Ferrara, presso la Sala Imbarcadero del Castello Estense, mercoledì 29 novembre alle 18.00, dove si concluderà il tour Digital Defense: Innovazioni & Tendenze nella cyber security, promosso da Eurosystem Spa.

Media partner 22HBG e FM-world, hub leader nel campo dello sviluppo di AI (Intelligenza artificiale) e telecomunicazioni.

“Riteniamo i temi affrontati di rilievo – dichiara Gianluca Busi di qui la decisione di supportare l’evento, che rientra nelle nostre prerogative, ossia accompagnare lo sviluppo tecnologico alla divulgazione, quindi alla conoscenza”.

Il focus sarà sulle sfide attuali e future e sulle pratiche di tutela da attuare in materia. Perché come spiega Corrado Giustozzi, esperto del settore nonché collaboratore di Eurosystem “la minaccia cibernetica aumenta di giorno in giorno in qualità e quantità e colpisce soprattutto il tessuto imprenditoriale medio-piccolo, più vulnerabile e meno preparato rispetto alle grandi aziende. Va innalzata a sensibilità e la preparazione degli imprenditori sulle nuove forme di rischio cyber, che non riguardano solo la sfera tecnologica e possono mettere a repentaglio l’esistenza stessa di una piccola azienda”.

“Oggi, più che mai, ci troviamo di fronte a una miriade di minacce che possono mettere a repentaglio la nostra sicurezza, la nostra privacy e il nostro lavoro. Attacchi informatici sofisticati, ransomware, violazioni dei dati e altre minacce hanno dimostrato di essere all’ordine del giorno, colpendo aziende di ogni dimensione e settore. Per questo motivo la cybersecurity è cruciale per preservare l’integrità, la reputazione e la sostenibilità di un’azienda in quanto è diventata una priorità critica nell’era digitale. Investire in pratiche e tecnologie di sicurezza informatica è una componente essenziale della gestione aziendale responsabile e orientata al futuro.” commenta Nicola Bosello, membro del CDA & Sales Director di Eurosystem SpA.

A susseguirsi saranno gli interventi – moderati da Giustozzi – di Alessandra Belardini, Dirigente del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni Emilia Romagna; Aldo Benato, Avvocato ed esperto in informatica giuridica; Andrea Gazzola, CEO di B-For Srl; Gianluca De Vincentiis, BU Security Responsible and Risk & Compliance – Manager di Atlantica Digital SpA.

 

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Al via “Vision 22”, storie di ‘visionari’ nel nuovo ciclo di podcast di 22HBG

Nella storia, i visionari sono persone che hanno idee e pensieri che, a modo loro, possono portare a cambiamenti ed a migliorare la qualità della vita.

Dallo spettacolo alla cultura, dalla tecnologia alle arti, prende il via un nuovo progetto a cura di 22HBG.

Si tratta di “Vision 22”, un ciclo di podcast in dieci puntate, condotto da Michael Buttini con la partecipazione del formatore Roberto Ferrari.

In uscita il mercoledì su tutte le piattaforme digitali, “Vision 22” intervisterà in ogni episodio un protagonista che si è distinto in uno o più settori.

Ospite del primo appuntamento sarà Paolo Franceschini, già conduttore radiofonico, che parlerà dell’“incoscienza che ti porta a fare cose inaspettate”, prendendo come esempio la sua scalata dell’Everest in bicicletta, avvenuta alcuni anni fa.

Dai social network all’intelligenza artificiale, ospite della puntata successiva sarà Rudy Bandiera, esperto di comunicazione web.

Un podcast tutto da scoprire, la cui prima puntata è disponibile cliccando qui sotto.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

In radio con l’Intelligenza Artificiale: nasce il programma “Visionari 22”

Intelligenza Artificiale e radio: prende il via un nuovo progetto dalla sede di 22HBG/FM-world. I dettagli nel comunicato.

Il programma è “On The Mike”, titolare della conduzione è Mike, musicista in partenza per un tour estivo, che ‘alterna’ il microfono con l’Intelligenza Artificiale.

Siamo a Ferrara, nella sede di 22HBG in via Modena, dove negli studi della piattaforma FM-world viene realizzato e prodotto il programma, trasmesso in diretta dal lunedì al venerdì, dalle 13 alle 15, su Radio Sound come sui social.

Pensato per il territorio ferrarese, il programma risponde all’esigenza, come spiega il CEO Gianluca Busi, di investire dove ha sede la tech company, «un dovere per un imprenditore».

Ecco spiegato perché 22HBG, che lo scorso febbraio ha lanciato l’app di intelligenza Artificiale Peperoni AI – dal nome della piattaforma di gestione contenuti da cui deriva, on line su iOS e Android – ha deciso di ‘sperimentare’ all’interno del programma.

«Il mondo non è quello della pre-pandemia, nell’ultimo anno c’è stata una impennata in termini di velocità applicata alla tecnologia. Il nostro – spiega Busi è un modo per fare comprendere a chi ci segue cosa fa l’intelligenza artificiale, di cosa si tratta, eliminando paure, debellando luoghi comuni e mostrando come, se ben utilizzata, l’intelligenza artificiale può migliorare la vita. Sempre sapendola usare, tenendo conto dei naturali limiti».

Caratteristica di Peperoni AI: è ‘empatica’, nel senso che al testo si combina l’umore, lo stato d’animo, i sentimenti che animano chi la utilizza; il tono può essere formale o informale; la voce, da uomo o donna, con caratteristiche anche anagrafiche. Categorie: Media, Education, Writing, Marketing, suddivise a loro volta in tipologie di messaggio. Ogni domanda è dunque lecita.

La puntata odierna (numero “zero”) dà avvio ad un percorso dedicato all’innovazione.

Partirà infatti giovedì – trasmesso sempre su Radio Sound, con periodicità settimanale – “Visionari 22”, un programma – condotto da Mike – dedicato a coloro che hanno avuto ‘visioni’, ‘idee’, ‘intuito’ con riscontro nel macro-tema dell’innovazione, lo stesso che può cambiare – leggere ‘migliorare’ – la realtà.

Ad alternarsi al microfono con Mike ci sarà Roberto Ferrari, formatore e speaker esperto di bias cognitivi ed arte del prestigio.

Insieme incontreranno menti brillanti e originali che stanno contribuendo a cambiare il mondo; esplorando i loro processi creativi ed il loro mindset diventano fonte di motivazione ed ispirazione per affrontare e superare gli ostacoli ed allenare gli ascoltatori a “vedere oltre”. Non si limita a coloro che hanno raggiunto il successo, ma cerca anche le storie di coloro che lottano per realizzare i loro sogni. Alfonso, un’intelligenza artificiale, porgerà domande strampalate per creare ilarità e alleggerire l’atmosfera.

Il format diventerà anche un podcast distribuito sulle principali piattaforme.

La prima puntata sarà con Alessandro Bordini, autore del libro “Il giro del mondo come non lo avete mai visto”, dove racconta la sua personale vicenda di viaggiatore che, all’età di 23 anni, ha perso la vista dopo un incidente stradale.

* Per comunicati e segnalazioni: [email protected]

Intrattenimento e lavoro in auto, seconda puntata: intervista a Charles W. Kelly

Charles W.Kelly: Tramite SDR possibile in teoria produrre ricevitori radio universali: FM, AM, DAB e HD-Radio –  La svolta al cloud vista al NAB importante quanto l’avvento dei transistor o della digitalizzazione – Il broadcasting non verrá rimpiazzato dall’online in quanto ha una resilienza superiore anche in caso di catastrofi – l’approccio ibrido è la chiave – La mossa di General Motors? Tutti aspirano a dominare il dashboard, ma occorrono standard condivisi.

Intrattenimento e lavoro in auto, seconda puntata.

Siamo arrivati alla seconda puntata della nostra serie di articoli su intrattenimento e lavoro in auto. Dopo aver esordito con Eugenio La Teana di Radioplayer/RTL 102.5 parliamo oggi con Charles W. Kelly, consulente dalla pluriennale sperienza internazionale che si autodefinisce Retired radio guy, broadcast engineer and road warrior. 

Nota: Nell’intervista ci diamo del “tu” in quanto avvenuta in inglese dove non si fa differenza con il “lei”.

L’intervista

Marco Hugo Barsotti: Prima di tutto due parole su di te e sulla tua carriera.
Charles W. Kelly: Ho iniziato la carriera come ingegnere di trasmissione. La mia passione per la radio mi ha anche portato a diventare un radioamatore con callsign W9MDO, VE1MDO and 4E1MDO. Sono stato CEO dell Society of Broadcast Engineers.  Ho anche trascorso decenni viaggiando ampiamente come un “road warrior” per stabilire canali di vendita e partnership con primarie aziende  in Asia. Attualmente opero come consulente per  selezionati clienti nel settore dei media.

Un mondo non piú globale

MHB: Il mondo analogico era globale: una radio AM/FM funzionava ovunque sul pianeta. Ma con il digitale abbiamo bisogno di ur ricevitore DAB nel Regno Unito, DAB+ in Europa, HD Radio negli USA e uno analogico se ci rechiamo in Africa. Come mai la comunità radiofonica, che per anni si è “coordinata” per le frequenze non è stata in grado di fare lo stesso nel passaggio al digitale?
CWK: Hai ragione, ma è stato un problema politico, non un problema tecnico.

SDR

MHB: OK, ma pensi che la tecnologia potrebbe fornire una soluzione?
CWK: Certo. Esistono già oggi dei chip che usano la tecnologia SDR (Software Defined Radio) in grado di demodulare ogni segnale e in modo economico. In questo modo lo standard specifico diviene irrilevante.

MHB: D’accordo, ma allora per quale motivo nessun costruttore propone ricevitori “multistandard” con questa tecnologia ?
CWK: Effettivamente, ci sono chip inclusi in molti ricevitori capaci di ricevere molteplici standard, ma di solito è abilitato solo uno standard oltre all’analogico. Ci sono due ragioni per questo. Primo: ogni standard ha un costo di licenza per i codec utilizzati, e secondo: i produttori di ricevitori sono molto cauti nel aggiungere funzionalità che potrebbero causare confusione tra i clienti. E questo minimizza il problema dei resi.

Distribution of commercial radio’s listening time in the UK from 1st quarter 2011 to 4th quarter 2021, by platform

UK

MHB: Come mostra il grafico qui sopra, in UK l’ascolto digitale ha sorpassato l’analogico da molti anni. Eppure ogni programma di BBC Radio 2 termina con la frase “This is BBC Radio 2: online, on your smart speakers and FM 88-90“. E il DAB non è neppure nominato (mentre lo era 10 anni fa)….
CWK: Non credo ci siano dietro ragioni politiche o strategiche. Dobbiamo considerare che in tutto il mondo il settore radio sta facendo fatica a decidere come comunicare la miriade di modalità in cui è possibile consumarne i contenuti senza confondere gli ascoltatori (e a volte chi è in onda).

Smart Speaker

MHB: Restiamo nel Regno Unito, prima nazione ad adottare seriamente il DAB. In un‘intervista per Newslinet, il direttore di Times Radio di Londra mi aveva detto che ormai il 30% degli ascoltatori utilizzavano lo smart speaker. Quando e’ strategico questo tipo di ascolto nel resto del mondo e in Italia?
CWK: Ho l’impressione che l’Europa sia sempre stata di circa un decennio avanti rispetto agli Stati Uniti per quanto riguarda la digitalizzazione della radio. Il Regno Unito era una situazione unica in cui la BBC utilizzava la maggior parte dello spettro FM disponibile, rendendo il passaggio al DAB molto attraente per le emittenti private e per molti ascoltatori. Sebbene l’ascolto dei contenuti radiofonici in auto rimanga in larga misura un dominio OTA (on the air), gli smart speaker sono così facili da usare in ambiente domestico che hanno in gran parte preso il sopravvento.

E – voglio sottolinearlo – in Inghilterra i broadcaster sono sempre più propensi a vedersi come creatori di contenuti piuttosto che inieme di infrastruttura e programmi.

TX-Control

MHB: Parliamo del NAB. Tx-Control ha vinto un importante premio anche per il fatto di “integrare una IA”. Puoi spiegare in due parole cosa ha motivato questo premio e come il prodotto si inserisca nella linea d prodotti Elenos?
CWK: Mi spiace dirtelo, ma due parole non possono bastare!
Diciamo che a causa del consolidamento nel settore delle telecomunicazioni, gli ingegneri che lavorano nelle stazioni radio sono soggetti a carichi di lavoro sempre più pesanti con risorse limitate. Un ingegnere che in passato poteva contare su un intero team per gestire una stazione radio, oggi è spesso responsabile da solo di numerose stazioni. Per far fronte a questa situazione, gli ingegneri devono lavorare in modo più efficiente sfruttando gli strumenti tecnologici a loro disposizione.

TX-Control fornisce una soluzione al problema, pur essndo offerto a costi contenuti. Automatizzando i processi di monitoraggio e controllo, il software TX-Control consente agli ingegneri di gestire più stazioni contemporaneamente riducendo al minimo gli interventi manuali e le visite in loco. Ciò consente alle stazioni radio di risparmiare sui costi operativi e di investimento pur mantenendo gli elevati standard di prestazioni e affidabilità.

Per un settore che deve far fronte alle sfide della concorrenza online e del cambiamento tecnologico, un’operatività più snella e reattiva è fondamentale per il successo a lungo termine.

NAB

MHB: Quale e’ stata la novita’ piu’ importante che hai visto al NAB?
CWK: Sono rimasto colpito dall’ampia adozione del cloud computing dimostrata alla conferenza. Il cloud è stato implementato in vari modi, dal software di monitoraggio e controllo remoto ai sistemi di produzione radiofonica e televisiva completamente basati su cloud che sostituiscono l’hardware tradizionale con un browser web, un microfono e altoparlanti.

Questa tendenza al cloud sembra segnare una svolta tecnologica paragonabile all’avvento dei transistor o della digitalizzazione. Il cloud computing sta trasformando il modo in cui vengono creati e gestiti i contenuti audiovisivi, consentendo soluzioni più flessibili, economiche e scalabili.

Infotainment in mobilitá

MHB: E veniamo alla mobilitá. Perche’ mai dobbiamo usare il DAB quando l’ascolto IP (via reti cellulari) e’ piu’ affidabile, come puo’ testimoniare chiunque faccia ad esempio un viaggio tra Milano e Nizza?
CWK: A mio avviso, la radio via etere rimarrà sempre fondamentale, anche con la crescente importanza di Internet come piattaforma di backup. Quando i operatori di rete mobile avranno un monopolio sulla fornitura di connettività, i prezzi tenderanno ad aumentare. Inoltre, in caso di catastrofe, il broadcast si è dimostrato più volte essenziale per le comunicazioni di emergenza anche quando le reti cellulari sono offline.

Affidabilitá e resilienza

Nonostante la diffusione della banda larga mobile, la radio tradizionale continuerà a mio avviso a svolgere un ruolo cruciale nelle infrastrutture di comunicazione globale. Si tratta di una tecnoloigia consolidata, non è soggetta alle interruzioni che possono affliggere le reti Internet e mobili, ed è gratuita e onnipresente. Ciò la rende uno strumento indispensabile per raggiungere il pubblico in situazioni di emergenza quando altre tecnologie potrebbero non essere disponibili.

Approccio ibrido

In futuro, la radio dovrà abbracciare un approccio ibrido per sfruttare i punti di forza di trasmissioni analogiche e digitali. Il broadcasting garantirà la resilienza e la capacità di raggiungere il maggior numero possibile di ascoltatori, mentre 5G, streaming e podcast consentiranno esperienze personalizzate e interattive. Sfruttando strategie multicanale che sfruttano il meglio della tecnologia analogica e digitale, le emittenti radiofoniche possono servire al meglio le esigenze dei propri ascoltatori.

Un panorama frammentato

MHB: FM-World, Radioplayer, Android Automotive, Google Automotive Services, Apple Car Play. Tutti vogliono essere “la” piattaforma per l’infotainment, ma GM ha abbandonato le piattaforme standard cosi come fa da sempre Tesla. Una mossa strategica? Un errore ?
CWK: Proprio come abbiamo visto nella lotta per essere il browser dominante, le aziende continueranno a battersi per il controllo del cruscotto automobilistico. Hai menzionato la necessità di coordinamento tra i servizi digitali, e questo non è diverso. Dovrà esserci coordinamento e compromesso per evitare confusione e insoddisfazione tra gli ascoltatori.

Diversi attori tecnologici e dei media aspirano a dominare il cruscotto delle auto con i propri servizi di streaming audio, radio digitale, navigazione e altro ancora: ma senza standard condivisi o collaborazione tra le parti, questa situazione potrebbe tradursi in un’esperienza confusa e deludente per gli ascoltatori che si ritrovano di fronte a un’interfaccia utente e a opzioni di ascolto frammentate..

Startup e operatori globali

MHB: Ultima domanda. Pensiamo a  FM-World come piattaforma.
Pensi che una soluzione sviluppata in Italia abbia la possibilita’ di divenire un brand globale ?
CWK: Oggi è un momento davvero vantaggioso per essere un innovatore nel settore delle trasmissioni. Proprio come nelle guerre dei browser, molte piccole aziende sono esplose in popolarità, hanno fatto fortune e hanno avuto un enorme impatto nello sviluppo. Non importa davvero dove ha sede un’azienda, o anche quanti migliaia di dipendenti abbia: una buona creatività vincerà sempre.

L’innovazione non viene dalle grandi aziende

Nel settore delle trasmissioni come in altri, ci si può aspettare che l’innovazione provenga da startup e aziende di nicchia piuttosto che da incumbent di grandi dimensioni. Con FM-World 22HBG dimostra come una piccola azienda specializzata in tecnologia può fornire soluzioni che aprono la porta a nuove voci e influenzano l’intero settore espandendo la portata e le possibilità della radio online. In un panorama dei media in rapida evoluzione, questo tipo di innovazione guidata da startup e aziende di nicchia ricoprirà un ruolo cruciale. (M.H.B. per NL)